Oggi é il mio primo giorno di liceo, mi sono appena alzata ma non ho proprio voglia di ritornare in quel carcere, sempre lo stesso visto che avevo fatto anche le medie là. Anche perché già so che appena metterò piede lì dentro ci saranno i soliti bulletti a prendermi in giro.
Comunque io sono Sharol e ho 14 anni, sono un po' bassina ma non mi dà fastidio, sono magra e ho i capelli lunghi, castano chiaro, con dei riflessi biondi e ho gli occhi azzurri che cambiano a seconda del tempo, a volte sono verdi, altre grigi, non so neanche io di che colore sono.
La mia famiglia è abbastanza ricca, viviamo in una villa enorme ma non me ne vanto, perché non penso sia così importante avere tanti soldi. Comunque quando mi alzo dal mio adorato letto caldo sento mia mamma che mi dice di prepararmi altrimenti farò tardi. Nel frattempo che sto nel corridoio per andare in cucina a fare colazione, sbatto contro qualcuno, visto che sto ancora dormendo. Quando alzo gli occhi vedo che è mio fratello Riccardo che mi dà il buongiorno. Arrivo in cucina e mentre faccio colazione arrivano mamma e Rufus.
R: buongiorno piccolina
Io: giorno Rufus
M: giorno piccola, muoviti o farai tardi come al solito
Io: ok mi muovo
Finisco di fare colazione e vado a lavarmi, prendo i vestiti che avevo preparato la sera e mi chiudo in bagno, mi vesto e poi mi trucco. Prendo lo zaino e il telefono con le cuffie ed esco.
Quando esco da casa c'è la macchina con il nostro autista che ci aspetta, io e Riccardo saliamo in macchina e in 20 minuti siamo arrivati a scuola. Scendo dalla macchina, faccio un grande respiro ed entro.
Arrivo nell'atrio e mi dicono che per tutta la giornata saremmo stati con il professore canffrey, il mio adorato professore, lui era coordinatore di classe per fortuna, ci insegnava storia, geografia e italiano e ci aveva formati come persone fin dalle medie; Io lo adoravo. Arrivai in classe e lui già era lì, bello come sempre, era giovane ed era una brava persona. Arrivai e mi sedetti all'ultimo banco. Vicino a me avevo la mia migliore amica che stava con me dalle elementari: Blair, ma io la chiamavo B.
Cominciammo a parlare e il professore ci chiese come erano andate le vacanze, e pensandoci avevo passato delle belle e rilassanti vacanze con la mia famiglia nella nostra villa al mare. Io e B cominciammo a parlare e le raccontai che quella mattina non avevo ancora incontrato la persona che ormai mi perseguitava da 1 anni. Mi alzai e chiesi di andare in bagno. Uscii dalla classe e imboccai il corridoio principale e lì incontrai il mio ex, Damon, con cui ero rimasta amica e suo fratello, Stefan, che conoscevo meglio di chiunque altro, li salutai e loro tornarono in classe, quando uscii dal bagno ero immersa nei miei pensieri mi scontrai con qualcuno e quando vidi chi era mi prese il panico, era lui, il mio bullo, klaus, bocciato per due anni consecutivi. Ma successe una cosa strana in quel momento, non mi disse niente e mi lasciò andare.
Tornai in classe e continuammo a parlare con il professore.
Le cinque ore passarono in fretta ed era suonata l'ultima ora. Tutti uscirono dalla scuola e io quando fui fuori presi il telefono e misi la riproduzione casuale e cominciò a risuonare nelle mie orecchie temporary fix dei miei ragazzi. Ad un certo punto mi sentii prendere per il polso da dietro e non vidi chi era, ma questa persona mi portò dietro la scuola, il posto piú isolato della città, quando si mise davanti a me vidi che era klaus e rabbrividii. Mi spinse contro il muro e cominciò a insultarmi.
Io: per favore klaus lasciami andare a casa.
K: oh tesoro ma abbiamo appena cominciato la giornata, sai non ti vedo da tanto e ti ricordo che devi scontare quello che hai fatto questa mattina.
Mi era sembrato strano che non mi aveva detto niente stamattina. Lui mi alzò le maniche della felpa e vide i tagli. Io mi ero incominciata a tagliare per colpa sua, perché stava rendendo la mia vita impossibile, perché non mi sentivo piú libera di fare niente, ero come in una gabbia con un leone, pronta a morire, perché sapevo che non mi avrebbe mai lasciata stare, non mi avrebbe mai lasciato vivere.
K: perché ti fai male da sola, ci sono io qui, mi fai sentire inutile.
Quelle parole mi rimbombavano nella testa e alcune lacrime mi scesero rigando le mie guance.
Klaus mi diede un pugno nello stomaco che mi fece cadere per terra e se ne andò, lasciandomi lì da sola.
All'improvviso sentii dei passi e cercai di nascondermi ma non ce la facevo ad alzarmi e mi comparve avanti la figura di Riccardo, mio fratello.
R: oddio sharol che è successo?
Mi venne vicino e mi aiutò ad alzarmi. Io non risposi, lui mi portò nella sua macchina e andammo a casa dove non c'era nessuno, per fortuna. Mi portò in camera mia e si sedette sul letto vicino a me.
R: mi dici chi ti ha ridotto così?
Io: nessuno, sono scivolata.
R: e i pandacorni esistono, Sharol non raccontarmi cazzate.
Io: non te lo posso dire.
R: perché la fai così complicata?
Io: perché se te lo dico peggiorerò solo la situazione.
R: Sharol ma tu sei la mia sorellina, io ti voglio solo proteggere.
Io: se te lo dico devi giurarmi di non dirlo a nessuno, neanche a mamma e a Rufus.
R: te lo giuro Sharol.
Io: è stato klaus, lui mi picchia dall'anno scorso.
R: Sharol perché non me lo hai detto prima, io domani lo uccido appena lo vedo...
Io lo bloccai, senza fargli finire la frase.
Io: no tu non uccidi nessuno, perché così peggiorerai solo le cose.
R: Sharol se tu vuoi così va bene, però ti giuro che non ti lascerò mai sola.
Riccardo mi abbracciò e restammo così per un po', io che avevo sotterrato la testa nel suo collo e lui che mi accarezzava i capelli. Ad un certo punto sentimmo un rumore e quando scendemmo al piano di sotto, trovammo mamma e Rufus, che erano tornati. Ci dissero che ci dovevano parlare e ci fecero sedere sul divano.
M: allora ragazzi, noi dobbiamo partire per qualche settimana, per lavoro. E visto che Riccardo è grande vi lasciamo da soli, senza chiamare la zia. Tu stai attento a tua sorella e tu non combinare guai.
Io: mamma faremo i bravi, te lo prometto.
Loro andarono di sopra a finire di preparare le valigie e noi eravamo giù ad aspettare per salutarli. Se ne andarono e noi ordinammo due pizze, dato che avevo fame non avendo mangiato nulla a pranzo.
Una ai peperoni per e me e una al prosciutto per Riccardo. Quando arrivarono corremmo in cucina a mangiarle e quando finimmo andammo in camera di Riccardo e lui incominciò a suonare e io mi addormentai sul suo letto. Quando mi svegliai chiamai B per farla venire a casa mia. Dopo un po' bussarono alla porta e andai ad aprire ed era B. La feci entrare e ci sedemmo sul divano a parlare e ascoltare un po' di musica.
STAI LEGGENDO
My hero
FanfictionMi chiamo Sharol brooks. Vivo a New York con mia mamma, Samantha e il suo nuovo marito, Rufus, visto che mio padre se ne è andato quando io ero piccolina e adesso non lo vedo spesso. Rufus ha un figlio di nome Riccardo, io lo considero come un frate...