Studio

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Il giorno dopo mi alzai presto e dopo aver fatto colazione mi lavai e mi vestii. Quando scesi c'era B che mi aspettava per andare a scuola.
Io: buongiorno tesoro.
B: ciao tesoro.
Ci incamminammo e dopo poco arrivammo a scuola.
Io: giorno professore.
P: giorno Sharol.
Cominciammo le lezioni e a metà della seconda ora bussarono alla porta.
P: avanti!
V: buongiorno professore, può uscire un attimo Sharol?
P: Vincent è importante?
V: abbastanza prof.
P: Sharol esci ma fai presto che dobbiamo spiegare.
Io: certo, rientro subito.
Uscii e chiusi la porta.
Io: che c'è Vincent?
V: la professoressa mi vuole interrogare e io non so niente, mi devi aiutare.
Io: tesoro ma io che posso fare e poi che materia è?
V: è psicologia. Per favore devi solo venire in classe e dire che deve uscire il rappresentante.
Io: va bene.
Vincent entrò in classe e dopo due minuti andai a bussare in classe sua.
Io: toc-toc.
P: avanti.
Io: buon giorno professoressa, scusate il disturbo, ma avrei bisogno del rappresentante. *dissi guardando Vincent seduto alla cattedra*
P: Jonathan esci.
Io: no, professoressa, il rappresentante d'istituto.
P: no Vincent non può uscire.
Io: professoressa ma è urgente.
P: lui è sotto interrogazione, non può uscire.
Io: professoressa la prego, pochi minuti e lo faccio rientrare.
P: Sharol non fare storie, non lo posso far uscire, lui deve recuperare altrimenti viene bocciato.
Io: due minuti e lo faccio rientrare.
P: Vincent esci, se entro due minuti non torni ti boccio.
V: grazie mille prof. Torno subito. *disse uscendo*
Io: mi devi un favore enorme.
V: hai ragione.
Io: ora vado in classe che il professore deve spiegare.
V: va bene, ci vediamo dopo.
Andai in classe e arrivò la terza ora e bussarono di nuovo alla porta.
X: buon giorno professoressa, può uscire la rappresentante?
P: mi dispiace, ma non può uscire.
X: professoressa la vuole la preside.
P: non può uscire, può anche far venire la preside.
Quel ragazzo se ne andò e due minuti dopo bussarono alla porta.
P: avanti!
P: buongiorno professoressa, mi ha riferito Giuseppe che potevo venire di persona per far uscire la rappresentante.
P. Di matematica: preside...
P: la fermo subito, quando dico o faccio venire qualcuno a dire che mi serve la rappresentante, la professoressa o il professore in questione non può fare storie.
P. Di matematica: preside io capisco, ma io devo interrogare, la scuola è quasi finita e alcuni devono recuperare.
P: primo si doveva sbrigare prima e poi Sharol tu devi recuperare? *disse rivolgendosi a me*
Io: no preside, io ho la media del 7.5 in matematica.
P: professoressa che deve recuperare questa ragazza?
Senza neanche lasciarla replicare mi disse di seguirla e uscimmo.
Chiamò il resto dei rappresentanti e ci riunimmo.
P: ragazzi domani c'è un'assemblea.
V: si, io e Sharol già abbiamo preparato tutto.
P: ragazzi è dall'inizio dell'anno che sento da questi due ragazzi "si, noi due abbiamo già preparato tutto" ma i rappresentanti sono 4?! Perché fanno sempre tutto solo Vincent e Sharol?
Dopo la riunione che durò un'ora tornammo casa.
V: tesoro vuoi un passaggio, ho la moto.
Io: se per te non è un problema?!
V: muoviti, prima che ti lasci qui.
Prendemmo la moto e dopo 5 minuti arrivammo a casa.
Nel momento che scesi dalla moto uscì Harry.
H: tesoro meglio che non ti fai vedere da Niall con Vincent, che oggi è particolarmente agitato.
Io: va bene entro in casa. Ciao vin. *dissi dandogli un bacio ed entrando in casa*
Io: buongiorno ragazzi.
Li: giorno Sharol.
N: DOVE AVETE MESSO LA MIA CHITARRA. *disse urlando dal piano di sopra*
L: adesso ha rotto le palle. *disse alzandosi*
Io: vado io Lou, può essere che riesco a calmarlo. *dissi salendo sopra*
Salii di sopra e aprii la porta di camera sua. Lo trovai sul al letto con la chitarra in mano.
Io: hey amore! *dissi mettendomi sul letto vicino a lui*
N:
Io: Nì stai bene?
N: no...io non lo so.
Io: ehi, lo sai che mi puoi dire tutto. *dissi accarezzandogli il viso*
N: io sono sempre agitato, non mi sento sereno.
Io: amore parlane con me, che c'è che ti turba?
N: non ce la faccio piú, il fatto di andare tutti i giorni in studio, non passare tanto tempo con te, non vedo l'ora di finire questo album.
Io: sai vero che quando finirà tutto questo ti mancherà.
N: si, lo so. Ma voglio passare piú tempo con te. *disse prendendomi per i fianchi*
Io: tesoro ma io sono qui.
N: domani vuoi venire in studio con me?
Io: Niall...
N: per favore, solo un giorno.
Io: d'accordo amore.
Dopo una ventina di minuti scendemmo giù e pranzammo.
Io: allora ragazzi programmi per questi giorni?
Li: venerdì uscirà il mio singolo.
Io: ma io non posso ascoltarlo prima? *dissi facendo gli occhi dolci*
Li: assolutamente no, sarebbe scorretto.
Io: sei cattivo.
Li: ti voglio bene tesoro. *disse scompigliandomi i capelli*
Quando finimmo di mangiare andammo in camera mia. E mentre i ragazzi erano sul letto io e Liam studiavamo.
Io: mi spieghi di nuovo questo passaggio?
Li: certo.
Finimmo di studiare e ci sedemmo sul letto insieme agli altri.
Io: ah ragazzi domani non vado a scuola, mi firmereste la giustifica?
N: te la firmo io baby.
Li: scusa chi ha detto che tu non vai a scuola?
Io: domani devo accompagnare Niall in studio.
Li: ricordi che aveva detto tua madre all'inizio dell'anno?
Io: si, che nessuno di voi mi poteva firmare le giustifiche, ma è per Niall.
Li: va bene.
L: ragazzi che ne dite di cantare un po'?
Io: io sono d'accordo!
Nì prese la chitarra e cominciammo a cantare.
Presto arrivò la sera e dopo aver cenato ci mettemmo a letto.
Io: Nì domani non mi mollare neanche un secondo.
N: tesoro ma siamo noi e i ragazzi della band.
Io: lo so, ma tu non mi mollare.
N: dormi baby, che domani dobbiamo svegliarci presto.
Io: buona notte.
La mattina dopo la sveglia suonò e noi ci alzammo.
N: giorno. *disse stiracchiandosi*
Io: giorno piccolo. *dissi dandogli una bacio sulla guancia e alzandomi*
Scesi giù e trovai i ragazzi a fare colazione.
Io: giorno ragazzi.
Li: giorno tesoro ti abbiamo preparato le crêpes.
Io: vi amo.
Io e Niall facemmo colazione e dopo andammo sopra per lavarci e vestirci.
Dopo una ventina di minuti scendemmo e, dopo aver salutato i ragazzi, ci mettemmo in macchina.
Io: baby accendi la radio?
N: certo. *disse accendendola*
Io: quanto ci vuole per arrivare?
N: un'ora, circa, dipende dal traffico.
Io: tu tutte le mattine guidi per piú di un'ora da solo? Come fai?
N: lo devo fare.
Io: tesoro ti squilla il telefono.
N: potresti rispondere tu, per favore?
Risposi e quando posai gli dissi cosa mi avevano detto.
Io: Nì era Gerry, mi ha detto che ti stanno aspettando e che c'è stato un piccolo incidente.
N: che incidente?
Io: mi ha detto che non ti dovevi innervosire.
N: Sharol mi vuoi dire che è successo, mi fai preoccupare.
Io: si è rotta una chitarra.
N: la mia?
Io: no.
N: per fortuna. Mandagli un messaggio e digli che appena arrivo risolviamo.
Io: Va bene.
Dopo circa un'ora arrivammo. Entrammo in studio e c'erano i ragazzi che ci aspettavano.
G: giorno Niall, Sharol. *disse baciandomi la mano*
N: fai poco lo scemo e fammi vedere la chitarra.
G: volevo solo essere galante.
N: muoviti.
G: Sharol puoi venire a darmi una mano?
Io: certo Gerry. *dissi andando con lui*
N: ti ho portata con me per darmi una mano, non per farmi rubare la ragazza.
Io: ti amo baby.
N: si. *disse passandosi una mano nei capelli*
Cominciarono a registrare e si fece ora di pranzo.
N: per oggi basta così ragazzi.
Io: torniamo a casa?
N: si, perché baby?
Io: ho fame.
N: ora andiamo a mangiare. *disse ridendo*
Salutammo e andammo a casa.
Dopo aver mangiato, studiai e dopo parlai con i ragazzi della giornata.

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