Pentimenti

147 2 1
                                    

Il giorno dopo ci svegliammo tardi e andammo giù, dove c'erano mamma e Rufus che stavano cucinando. Passammo il Natale in famiglia e dopo aver pranzato e digerito andammo sulle piste.
Io: ah finalmente!
M: Sharol prendi la tua tavola, è nel cofano.
Aprii la portiera e cercai di prenderla, ma non ci riuscii.
Io: Nì, mi aiuti?
N: certo baby. *disse prendendo la tavola senza alcuno sforzo*
D: buongiorno tesoro.
Io: ciao Damon, sei pronto per sciare?
D: certo.
Io: hai visto Vincent?
D: si sta già sciando.
Io: va bene.
Dopo una decina di minuti cominciammo a sciare.
Io: ok, per oggi basta così. *dissi fermandomi e levandomi il casco*
N: sei stata fantastica baby.
Io: grazie a te, che sei la mia ispirazione.
V: giorno splendore. *disse fermandosi con lo snowboard accanto a me*
Io: giorno vin.
V: dai vieni con me, ci facciamo un giro.
Io: andiamo.
Sciamo per un'oretta e poi tornammo dai ragazzi.
Io: ora dobbiamo andare a mangiare. *dissi sedendomi sulla neve e mettendomi i doposcì*
V: finalmente, che bello camminare sui piedi propri.
Arrivammo alla tavola calda e mangiammo.
M: ragazzi volete tornare a casa?
Io: per me va bene.
Dopo una ventina di minuti tornammo a casa. E Vincent andò a casa sua.
Noi guardammo un po' di TV e poi andammo in camera.
N: sei una dea su quello snowboard.
Io: non esagerare Nì.
N: non sto scherzando.
Io: ragazzi io vado a farmi un bagno, voi fate quello che volete. *dissi alzandomi*
N: vengo pure io! *disse alzandosi e cingendomi la vita*
H: vieni qui Neil.
Io: andiamo Nì. *dissi prendendolo per la maglia*
L: Sharol la montagna ti ha fatto bene!
N: lo scopriremo tra poco.
Io: faccio finta di non aver sentito.
Andammo in bagno e riempimmo la vasca ed entrammo.
Dopo aver parlato ed esserci rilassati un po' uscimmo. Ci asciugammo e ci vestimmo.
Quella sera mangiammo da soli, visto che i miei genitori erano usciti.
E quando si fece l'ora andammo a letto.
La mattina dopo uscimmo e facemmo una passeggiata, quando tornammo a casa non c'era nessuno.
Ci mettemmo tutti sul divano e parlammo un po'.
Io: allora ragazzi come vi trovate qui?
N: divinamente.
Dopo un po' scesi giù e lasciai i ragazzi sopra.
Uscii un attimo di casa e lì vidi il mio peggior incubo.
K: finalmente ci rivediamo bambolina.
Io rimasi in silenzio, pensavo che fosse tutto finito e pure lui era lì difronte a me e sapevo che non avrebbe avuto nessuna pietà.
E come al solito mi prese e mi mise al muro, ma quella volta non cominciò a picchiarmi o insultarmi, lui mi baciò.
K: so che sono stato il tuo peggior incubo, e so che questa cosa che dirò non ti farà cambiare idea, ma io sono cambiato, sono stato in terapia in questi mesi e sono guarito. Mi dispiace per tutto quello che ti ho fatto passare e vorrei solo morire quando penso al dolore che ti ho provocato. Non mi aspetto che mi perdoni ma dovevo dirtelo.
Io ero sbalordita e ancora un po' spaventata, ma lui non mi diede la possibilità di ribattere e andò via.
Tornai a casa e salii in camera. Ero combattuta, non sapevo se raccontarlo ai ragazzi, ma dovevo farlo.
Io: ragazzi io vi devo dire una cosa.
N: lo sai che puoi dirci tutto.
Io: ho incontrato Klaus.
N: stai bene tesoro, ti ha fatto qualcosa? *disse avvicinandosi a me*
Io: sto bene, non mi ha fatto nulla.
H: allora che voleva da te?
Gli raccontai tutto quello che mi aveva detto.
L: Sharol però devi stare attenta, non ti scordare che è sempre quello che ti ha fatto del male.
Io: lo so, starò attenta, ma tutti hanno diritto a un'altra possibilità.
N: no Sharol, non lui, lui non ha diritto a nulla. E non provare più a vederlo.
Io: Niall ma
N: no Sharol niente ma lui è una persona orribile, ti ha fatto del male e non lo permetterò piú.
Io: ma lui è cambiato...
N: no Sharol le persone come lui non cambiano.
Li: va bene basta, chiudiamo questo discorso. Ne parleremo un'altra volta.
Ru: ragazzi venite a mangiare è pronto.
Scendemmo giù e ci mettemmo a tavola.
Io: dov'è la mamma?
Ru: è dovuta tornare a casa per fare delle cose per la nonna.
Io: ma la nonna sta bene?
Ru: si sta bene tesoro, stai tranquilla.
Io: e Riccardo dov'è?
Ru: è uscito con degli amici. Tesoro devi stare tranquilla stanno tutti bene, tu come stai?
Io: sto bene.
Finimmo di mangiare e ci mettemmo sul divano a guardare un film.
Dopo 5 minuti vedemmo Riccardo entrare dalla porta con le lacrime agli occhi e andare in camera sua.
Io: richy!
Ru: vado io Sharol.
Quando Rufus tornò salii io da Riccardo.
Bussai alla porta ed entrai.
Io: ricky. *dissi sedendomi vicino a lui*
R: sono un idiota.
Io: mi vuoi raccontare cosa è successo?
Riccardo mi raccontò cosa era successo e poi ci addormentammo in camera sua.
La mattina dopo mi alzai e andai giù.
Io: buongiorno ragazzi.
N: mi sei mancata piccola. *disse baciandomi*
Io: anche tu Nì.
Quel giorno tornammo a casa e io incontrai di nuovo klaus.
K: ciao.
Io: c-ciao. *dissi un po' intimidita*
K: Sharol so che è difficile ma riuscirai a guardarmi in un altro modo?
Io: tu sai io come mi chiamo?
K: certo che so come ti chiami.
Io: si, forse un giorno ti guarderò diversamente. Ma devi dimostrarmi di essere davvero cambiato.
K: farò di tutto.

My heroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora