Il giorno dopo mi svegliai e trovai un mazzo di rose affianco a me.
Presi il mazzo di rose e scesi giù.
M: buongiorno tesoro, ti sono piaciuti i fiori?
Io: si, mamma ma chi me li ha mandati?
M: secondo te?
Io: vado a fare colazione, altrimenti faccio tardi a scuola. *andai in cucina*
Quando finii di fare colazione andai di sopra e mi preparai.
Appena fui pronta scesi e io e Riccardo andammo a scuola.
Arrivammo fuori i cancelli e io e Riccardo ci salutammo e ognuno entrò nelle proprie classi.
Io: buongiorno professore. *mi sedetti al mio posto*
P: giorno sharol.
Cominciò la lezione e, mentre io ero immersa nei miei pensieri, bussarono alla porta.
P: avanti.
N: può uscire un attimo sharol? *entrò in classe*
P: prego sharol.
Mi alzai e uscii fuori.
Io: che ci fai qui Niall?
N: ti sono piaciuti i fiori?
Io: si. *sorrisi*
N: te l'avevo detto che avrei fatto di tutto per farmi perdonare.
Io: non basteranno i fiori. *stavo per andarmene*
N: *mi prese per il polso e mi attirò a se*
Eravamo a pochi centimetri di distanza ma io non gliela volevo dare vinta.
Mi girai e me ne andai in classe.
B: che ci faceva qui?
Io: voleva impressionarmi.
B: e non c'è riuscito?
Io: certo, ma glielo potevo far capire, adesso ho io il potere e non lo cederò facilmente.
B: assomigli sempre di più a me, ho fatto un bel lavoro con te.
Io: l'allieva supera la maestra.
B: adesso non esageriamo. *rise*
Quando finì la giornata decisi di non tornare a casa, ma di andare a trovare i ragazzi.
Arrivai fuori la loro porta di casa e bussai.
H: tesoro che ci fai qui? *mi diede un bacio*
Io: volevo salutarvi. *entrai in casa*
Li: tesoro sto preparando il pranzo vuoi mangiare con noi?
Io: certo, non posso rifiutare un pranzo preparato da te. *andai a dargli un bacio*
L: che ci fai tu qui? *scese le scale*
Io: che c'è non sei contento di vedermi? *lo abbracciai*
L: si sono tanto contento di vederti.
Io: Niall non c'è?
H: no.
Li: so che ti è venuta a fare una sorpresa a scuola.
Io: si e stamattina ho trovato un mazzo di fiori nel letto. *mi misi a tavola*
L: che carino ce la sta mettendo tutta per farsi perdonare.
Io: deve essere così, ha sbagliato e lo deve pagare.
H: gli stai dando filo da torcere eh?
Io: ovvio, non la può avere sempre vinta.
Mangiammo e appena finimmo ci mettemmo sul divano a vedere la tv.
Io: ho mangiato troppo. *appoggiai le gambe sulla gamba di harry*
H: hai programmi per oggi tesoro? *mi mise una mano sulla coscia*
Io: no, niente di che.
N: buongiorno ragazzi. *entrò in casa e non fece caso a me*
H: ciao Ní.
N: che ci fai qui tesoro? *sorrise*
Io: sono venuta a salutare e alla fine sono rimasta a mangiare qui.
H: e ti terremo qui ancora un po'. *mi accarezzò la coscia*
Quando Niall vide quel gesto si incupì e io me ne accorsi. D'accordo si era comportato male ma non mi piaceva vederlo così, quindi mi alzai con la scusa di andare a prendere un po' d'acqua.
N: baby? *mi seguì in cucina*
Io: che c'è Ní? *mi girai verso di lui*
N: grazie.
Io: di niente. *gli diedi un bacio sulla guancia*
N: ti piace controllarmi in questo modo?
Io: tanto. *andai di nuovo in salone*
Li: sharol ti posso parlare un attimo?
Io: certo tesoro.
Ci alzammo e andammo in camera di Liam.
Io: che c'è tesoro? *chiusi la porta*
Li: Niall mi ha pregato di non dirti questa cosa, ma io non ce la faccio più a tenermela dentro...
Io: non è qualcosa che riguarda Los Angeles vero? *dissi sentendo il battito accelerare*
Li: si, ma niente che riguarda hailee stai tranquilla.
Io: allora cosa?
Li: sharol Niall non dorme più da giorni, tutte le notti si sveglia in preda al panico e non riesce a respirare. È ormai una settimana che vado in camera sua per cercare di calmarlo.
Io: non penserei che questa cosa riguardi me? *lo guardai preoccupato*
Li: sharol è proprio questo il problema, non penso che Niall sia in grado di sopportare ancora per molto questa situazione.
Io: si è vero non gliela sto dando subito vinta, ma non sto facendo niente di male, mi sto facendo semplicemente desiderare un pochino, penso che sia un mio diritto farmi corteggiare dal mio ragazzo, dopo tutto quello che ha fatto.
Li: lo so tesoro, ma ormai tu sei diventata la sua quotidianità, non riesce più a dormire da solo, non riesce più a fare a meno di te e ogni volta che pensa che tra poco deve ripartire per il tour e non potrà più vederti spesso va nel panico più totale. L'altra sera siamo dovuti correre in ospedale.
Io: e non mi avete chiamato?
Li: non volevamo spaventarti. In ogni caso non ti dico di ritornare a vivere qui o altro, ma almeno parlaci.
Io: grazie Lì. *lo abbracciai*
Li: ha bisogno di te. *mi sussurrò*
Io: farò del mio meglio.
Scendemmo di nuovo di sotto e io presi Niall per la mano e lo portai in cucina.
N: ehi che c'è?
Io: ti amo. *lo baciai e lo spinsi contro il muro*
Sentii Niall sorridere e poi gli passai le braccia intorno al collo.
N: Dio mi fai impazzire. *mi baciò il collo*
Io: mi dovevi dire che non stavi bene. *lo guardai negli occhi*
N: non volevo che mi perdonassi solo perchè non stavo bene.
Io: ti perdono tesoro, non posso sopportare il fatto che stai male per colpa mia.
N: ti amo. *mi baciò*
L: vedo che avete fatto pace! *entrò in cucina ridendo*
N: si si. *continuò a baciarmi*
H: si ma adesso staccatevi. *entrò in cucina*
Io: scusate.
Li: allora ti è servito il discorso che ti ho fatto!
Io: si Liam e tanto.
N: sei stato tu a dirglielo?
Li: si Niall, non ce la facevo più a vederti in quello stato.
N: grazie Liam.
Io: che ne dite di andare sul divano?
H: d'accordo.
Ci sedemmo sul divano e io mi accoccolai sul petto di Niall, ma questo bel momento fu interrotto dalla suoneria del cellulare di Niall.
N: pronto. *rispose a telefono*
Quando finì di parlare aveva un'espressione strana.
Io: tutto bene tesoro?
N: mi hanno chiamato i manager e vogliono incontrarci.
Io: perchè?
N: non lo so, tesoro vuoi venire con me?
Io: se non è un problema per gli altri, si.
N: non è un problema per nessuno. *si alzò e mi prese per mano*
Io: va bene, allora ci vediamo dopo.
Uscimmo di casa ed entrammo in macchina.
Io: sei preoccupato tesoro?
N: ho paura di quello che potranno dirmi.
Io: non penso sia nulla di grave.
Dopo poco arrivammo al luogo dell'incontro ed entrammo in questo enorme palazzo.
N: buonasera ragazzi. *entrò nella stanza*
G: ciao sharol. *mi diede un bacio*
N: si, ma fate finta che io non ci sia.
J: ciao ragazzi, venite sedetevi.
Ci sedemmo tutti sui divani e James, il manager, cominciò a parlare.
J: allora ragazzi c'è stato un piccolo imprevisto.
N: cioè?
J: dobbiamo anticipare un po' la partenza.
N: come anticipare, noi dovremmo partire tra meno di 10 giorni, anticiparla significa partire domani.
J: dopo domani.
N: no James, non ci sto, non possiamo sconvolgere i piani in questo modo. In questo tour non abbiamo neanche una tappa qui in America, è tutto in Europa, io già non avrò il tempo di venire a casa poi mi vuoi togliere anche i pochi giorni che ho per stare con i miei amici?!
J: non dipende da me Niall.
G: io sono d'accordo con Niall, ma se lo dobbiamo fare per forza...
Jo: io non penso che abbiamo tante alternative.
N: sicuramente se io non ci sono il concerto non si fa. *mi strinse la mano*
Io: scusate se mi intrometto, ma perchè dovete andare così tanto tempo prima, il primo concerto lo avete il tredici a Dublino, non dico di partire l'undici sera ma neanche a inizio marzo.
J: ci sono troppe cose da sistemare e troppo poco tempo per farle. Il motivo principale è che per i primi concerti Julia ci ha comunicato che non potrà esserci.
N: e non la possiamo sostituire con qualcun altro?
J: Niall chi pensi sia disponibile a due settimane dal concerto?
N: Maren non c'è?
J: no, non c'è.
N: penso che questo sia l'ultimo dei problemi, perchè conosco tante persone che potrebbero aprire il concerto, e poi ne possiamo fare anche a meno.
J: Niall dobbiamo partire, non abbiamo altre alternative.
N: no, io non vengo. *si alzò*
Io: Ní. *mi alzai e lo seguii*
N: no sharol non mi devi dire niente, io non voglio partire.
Io: baby guardami, parti, non cambia niente un giorno prima o uno dopo.
N: no, io voglio stare con te. *mi prese il viso e mi baciò*
Io: baby andrà tutto bene.
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My hero
FanfictionMi chiamo Sharol brooks. Vivo a New York con mia mamma, Samantha e il suo nuovo marito, Rufus, visto che mio padre se ne è andato quando io ero piccolina e adesso non lo vedo spesso. Rufus ha un figlio di nome Riccardo, io lo considero come un frate...