Ma Klaus si avvicinò a me e io pian piano indietreggiai e mi ritrovai con le spalle contro al muro. Niall prese Klaus per le spalle e gli diede un pugno in faccia, cominciarono a picchiarsi e Harry cercò di calmare Niall e Liam prese Klaus e lo trascinò al piano di sotto e lo fece andare via.
N: stai bene Sharol?
Io: io si, tu come stai? Ti sta uscendo il sangue dal labbro.
N: non ti preoccupare è tutto a posto.
A quel punto mi fiondai tra le braccia di Niall e gli sussurrai un grazie e lui mi rispose che avrebbe fatto questo e altro per me. Dopo cominciammo a parlare e scoprii che i ragazzi erano veramente delle persone fantastiche.
Ad un certo punto i ragazzi mi portarono nella sala dove provavano e avevano tutti gli strumenti. Quando entrai vidi un piano stupendo e mi si illuminarono gli occhi.
L: sai suonare il piano Sharol?
Io: si, lo suono da un po'.
N: suoni solo il piano?
Io: no, ho imparato a suonare anche un po' la chitarra.
N: vuoi suonare con me?
Io: certo.
Prendemmo le chitarre e cominciammo a suonare, lui era fantastico ed la sua voce era il suono piú bello che avessi mai sentito, era un angelo.
Mentre stavamo per uscire da quella camera ci accorgemmo che la porta non si apriva e io ero nel panico, ero claustrofobica e lì non c'era niente che poteva calmare la mancanza d'aria. Mi accasciai per terra e Niall si mise vicino a me. Cominciò a dirmi di respirare ma fu come se non lo sentissi. Lui mi prese il viso tra le mani e mi disse di guardarlo negli occhi e di respirare profondamente come stava facendo lui. Cominciai a respirare e mi ripresi. Era stato il primo che era riuscito a farmi riprendere da un attacco di claustrofobia. I ragazzi nel frattempo che Niall era vicino a me riuscirono ad aprire la porta dopo tanti tentativi. Mi portarono giù e mi diedero un bicchiere d'acqua. Nel frattempo mi accorsi che si era fatta una certa ora e io dovevo tornare a casa.
Io: ragazzi grazie di tutto veramente, io ora devo tornare a casa perché c'è mio fratello che mi aspetta.
N: non ti preoccupare ci vediamo domani. Se vuoi ti accompagno a casa.
Io: non ti preoccupare torno a piedi, già hai fatto troppo per oggi.
N: non ci pensare neanche io non ti lascio andare a casa da sola.
Io: va bene, grazie.
Io: ciao ragazzi ci vediamo domani.
Tutti: ciao Sharol.
Niall prese le chiavi e prendemmo la macchina, quando fummo arrivati a casa lui mi fece scendere e mi accompagnò alla porta. Io bussai, ma prima di entrare Niall mi prese il viso e mi baciò, io all'inizio rimasi un attimo paralizzata ma poi ricambiai il bacio. Ma quel bel momento fu interrotto dall'aprirsi della porta. Riccardo si schiarì la voce e fece la faccia seria quando vide Niall.
Io: ciao Nì ci sentiamo dopo.
N: ok Sharol. Ciao a dopo
Lui mi guardò un'ultima volta e se ne andò. Ma quando entrai in casa ebbi una sorpresa, erano arrivati i miei e genitori. E quando vidi la loro faccia capii che stavano per farmi il terzo grado.
M: dove sei stata?
Rufus: chi era quello?
Ri: mi devi delle spiegazioni.
Io: allora calmi, lui era Niall, Niall Horan, capisci Niall Horan è diventato un mio amico.
Ri: direi qualcosa in più di un amico.
Rufus: non me ne frega chi è, prima lo dobbiamo conoscere e poi vediamo.
M: perché non sei tornata a casa?
Io: veramente vi state preoccupando di dove sia stata, piú che accorgervi che sono felice.
Cominciai a sentire le lacrime rigare le mie guance, corsi di sopra, in camera mia. Non volevo mangiare, volevo solo restare lì, con le cuffiette nelle orecchie, sotto le coperte. Volevo sentire solo la voce dei miei angeli. Dopo un po' mi addormentai e quando la mattina dopo mi svegliai capii che mi ero addormentata senza neanche accorgermene. Mi svegliai e non scesi a fare colazione, perché non li volevo neanche incontrare. Andai direttamente in bagno, mi lavai, mi vestii e mi truccai solo con un po' di mascara. Oggi avevo dei pantaloni neri, strappati sulle ginocchia con una canotta bianca e la mia adorata felpa dell'adidas. Scesi, senza farmi vedere dai miei, presi lo zaino e mi incamminai a piedi a scuola, con le cuffie nelle orecchie. Arrivai fuori il cancello e salii sopra per andare in classe, tolsi le cuffie e entrai in classe. Quel giorno c'era metà classe e io mi sedetti, come sempre, vicino a B. Gli dissi che era successo il giorno prima, le raccontai del fatto di Klaus e che Niall mi aveva baciato e infine che avevo avuto una discussione con i miei.
Lei mi disse di stare tranquilla perché si sarebbe risolto tutto. Cominciò la lezione e il professore iniziò a spiegare e quando finirono le prime due ore, arrivò il professore di musica. Noi ci presentammo e gli parlammo un po' di noi. Dopo due ore con lui, ci arrivò una comunicazione che ci diceva che, dato che mancava il professore dell'ultima ora, saremmo dovuti uscire alla quarta ora, quindi ci preparammo e uscimmo. Pensai che visto che saremmo usciti solo noi prima non avrei incontrato Klaus. Ma ovviamente mi sbagliavo. Lui mi venne incontro, mi prese il braccio e mi portò nel solito posto.
K: bambolina, ieri sei andata dal tuo amichetto?
Io: non devi neanche permetterti di parlare di lui.
K: che c'è bambolina hai cacciato il carattere?
Io non risposi, capii che era meglio se restavo in silenzio. Lui mi cominciò a picchiare e quando fui per terra, mi prese a calci e se ne andò. Feci l'unica cosa che potevo fare, chiamai Niall.
N: pronto.
Io: Niall, per favore vienimi a prendere, sono dietro la scuola, per favore.
N: arrivo subito piccola.
Io restai lì, con il trucco sciolto dalle lacrime e ancora scossa da ciò che era successo.
Dopo 5 minuti sentii una macchina e sperai che fosse Niall.
Quella macchina si fermò davanti a me e da lì scese Niall. Si avvicinò a me e mi abbracciò, mi prese in braccio e mi portò in macchina, io misi la faccia nel suo collo, allacciai le gambe alla sua vita e lui mi appoggiò sul sedile vicino al suo.
N: che ti ha fatto?
Io non riuscivo a parlare, mi faceva male tutto e avevo paura solo al pensiero di Klaus a che sarebbe potuto arrivare.
Nel frattempo arrivammo a casa mia.
Io: Nì possiamo andare da te?
N: certo tesoro.
Arrivammo dopo poco a casa sua. Entrammo e niall mi fece sedere sul divano. Stava per allontanarsi. Ma io lo fermai.
Io: per favore non te ne andare.
N: torno subito piccola.
Lui se ne andò e ritornò con la borsetta delle medicine. Mi disinfettò le ferite e mi mise la crema sui lividi.
Si mise vicino a me e io appoggiai la testa sul suo petto. Lui nel frattempo mi stava accarezzando i capelli e io mi addormentai così. Dopo un po' sentii Niall che cercava di svegliarmi. Quando mi svegliai vidi che erano arrivati i ragazzi.
Io: quanto ho dormito?
N: ti dico che sono le 2 e qualcosa.
Io: porca puttana devo tornare a casa.
N: Sharol stai tranquilla adesso ti accompagno.
Io mi alzai dal divano e mentre stavo andando verso la porta sentii delle mani cingermi la vita, mi voltai e mi ritrovai due pozzi azzurri che mi guardavano. Si avvicinò alle mie labbra e mi baciò, io misi le braccia attorno il suo collo.
Tutti: ohhh.
N: non fate i cretini.
H: ma quindi state insieme?
Io guardai Niall con gli occhi pieni di speranza, avevo solo il desiderio che dalla sua bocca uscisse un si.
Lui mi guardò e disse di sì. Ero veramente felice, perché l'unica cosa che avevo sempre sognato era incontrarlo e ci ero riuscita e avevo trovato la persona piú speciale del mondo, che ogni volta che sorrideva o cominciava a cantare e a suonare mi faceva comparire un sorriso. Niall prese le chiavi dell'auto e quando mi accompagnò a casa, prima di scendere dall'auto, mi baciò, ma non era un bacio con un doppio fine, anzi, era un bacio dolce e pieno d'amore.
Quando scesi dalla macchina e bussai, salutai Niall e mi venne ad aprire mia madre, con una espressione seria e arrabbiata. Mi fece entrare e mi disse che se mi fossi permessa un'altra volta di non tornare a casa, non mi avrebbe piú fatto uscire da camera mia, e mi disse che domani mi sarebbe venuto a prendere Rufus a scuola. Io me ne andai in camera e mi chiusi lì. Non volevo vedere nessuno, non riuscivo minimamente a comprendere come, mia madre, la persona che mi aveva messa al mondo non riuscisse a capire che ero felice.
L'ultimo anno me ne andavo in giro per casa con le cuffie nelle orecchie, senza accennare, neanche per sbaglio, un sorriso e passavo la maggior parte delle mie ore a danza, ero dimagrita veramente tanto e in piú mi ero cominciata a tagliare. Ora ho il sorriso sulle labbra da...da quando ho incontrato i ragazzi, perché mi hanno reso la vita migliore e mia mamma non lo capisce. Forse per lei era meglio quando avevo gli occhi spenti e la testa bassa, esclusa dal mondo dal suono delle cuffie. Ma sapete una cosa, mi ero promessa che l'avrei fatto per me, per me e nessun altro. Quella sera mi addormenti così, assorta nei miei pensieri.
La mattina dopo la sveglia suonò alle 7 in punto, mi alzai e mi accorsi che in casa non c'era nessuno, erano già usciti tutti. Andai in cucina a fare colazione ma ad un certo punto bussarono alla porta. Andai ad aprire e mi ritrovai i ragazzi difronte, ero imbarazzatissima perché ero ancora in pigiama.
Tutti: buongiorno.
Io: che ci fate qui?
L: dobbiamo dirti una cosa.
Io: venite, saliamo sopra.
Quando salimmo sopra ci sedemmo tutti sul mio letto. Ma ad un certo punto sentii un rumore provenire da giù, scesi e vidi che era arrivato Rufus. Quando salii vidi che i ragazzi avevano un'espressione molto seria.
Io: mi volete dire cosa è successo?
N: dobbiamo partire per una settimana.
Io: ah, ma poi ritornate?
N: certo.
Prima che io potessi rispondere suonò il campanello e andò ad aprire Rufus, però sentii salire sopra qualcuno e dopo poco bussarono alla porta della mia camera.
X: posso?
Io: si
Da quella porta entrò Damon e mi venne a salutare con un bacio sulla fronte.
Io: che ti serve?
D: ti volevo chiedere se oggi, visto che non c'è scuola venivi in un posto con me.
Io: io non lo so. Comunque lui è Damon.
Lui si presentò e poi si rivolse di nuovo a me.
D: allora vieni?
Io: mezz'ora e te lo faccio sapere.
D: ok tesoro, vado a casa.
Mi diede un bacio sulla guancia e se ne andò.
N: chi era?
H: un Niall geloso.
N: non sono geloso.
Io: comunque era il mio ex, siamo rimasti in buoni rapporti.
Niall, quando dissi quella frase, si stava quasi affogando. Dopo cinque minuti che stavamo parlando del viaggio a Louis suonò il telefono. Quando staccò ci disse che dovevano andare perché tra un po' sarebbero dovuti partire e andare in aeroporto.
Io: Nì mi mancherai.
N: anche tu piccola.
Dopo mi abbracciò e ci baciamo e dopo aver salutato gli altri se ne andarono.

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My hero
FanfictionMi chiamo Sharol brooks. Vivo a New York con mia mamma, Samantha e il suo nuovo marito, Rufus, visto che mio padre se ne è andato quando io ero piccolina e adesso non lo vedo spesso. Rufus ha un figlio di nome Riccardo, io lo considero come un frate...