Cena da Betta

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Si era fatta quasi ora di cena e i ragazzi cominciavano ad avere fame. Andai in cucina e aprii il frigo.
Io: ragazzi il frigo è vuoto!! Ora che mangiamo?
H: hai visto in dispensa?
Io: si, non c'è nulla. Dov'è finito tutto il cibo?
L: forse...oggi...la situazione ci è scappata di mano.
Io: quindi? Rimaniamo digiuni?
N: cosa, cosa? Io ho bisogno di nutrirmi.
Io: aspettate chiamo una mia amica e vedo che si può fare.
Presi il telefono e chiamai Betta, lei era mia sorella maggiore, adoro B, ma lei si prendeva cura di me. Lei era la ragazza che piú adoravo a questo mondo, lei era il mio idolo. Elisabetta, per me Betta, è sempre venuta a danza con me, lei è stata la mia ispirazione, e mi ha insegnato un sacco di cose. Lei era piú grande di me ma mi aveva sempre considerato grande.
Betta: pronto.
Io: Betta, sono Sharol, mi devi fare un piacere.
B: dimmi Sharol.
Io: non abbiamo niente da mangiare e oggi le pizzerie sono chiuse.
B: tesoro vuoi venire a cenare da me?
Io: per favore?
B: certo, vieni che ti faccio mangiare il tuo piatto preferito.
Io: tesoro non sono solo io, ci sono anche i ragazzi.
B: ah finalmente me li fai conoscere!
Io: allora possiamo venire?
B: certo e fai presto, che è da un po' che non ci vediamo.
Io: certo, arriviamo subito.
Posai e dissi tutto ai ragazzi.
Li: ma chi è Betta?
Io: Betta è il mio idolo, ho sempre preso spunto da lei quando ballava. La adoro e lei si è sempre presa cura di me.
N: non vedo l'ora di conoscerla.
Io: dai andiamoci a vestire che ci sta aspettando.
Andammo ognuno nelle proprie stanze e ci vestimmo.
Uscii e rimasi a guardare i ragazzi.
H: che c'è tesoro non ti piacciono i nostri vestiti?
Io: io...oh mio dio...non riesco a parlare.
N: tesoro mio dicci che pensi.
Io: voi siete PERFETTI.
L: si, modestamente, lo sappiamo.
Li: dai ragazzi vogliamo andare!
Uscimmo di casa e prendemmo la macchina. Spiegai a Lou dove dovevamo andare e dopo poco fummo arrivati.
Arrivai fuori alla porta e bussai.
Si aprì la porta e mi si presentò davanti Betta, sempre più bella. Mi fiondai addosso a lei.
Io: Betta mi sei mancata un sacco.
B: anche tu. Venite entrate.
I ragazzi entrarono e andammo in salone.
B: finalmente mi fai conoscere i ragazzi!
Io: non è colpa mia, tu non ti sei fatta vedere.
B: tu manchi da un sacco di tempo in palestra.
Io: ok, è vero, ma io sono stata per molto tempo ad amici.
B: lo so, me l'ha detto Luca. Sono davvero fiera di te.
Io: tutto quello che ho imparato l'ho preso da te.
B: tu sei piú brava.
Io: va bene...
B: allora, mi fai parlare con questi ragazzi?
Betta si avvicinò a loro e si presentò.
N: siamo contenti di conoscerti, Sharol ci ha parlato tantissimo di te.
B: il piacere è tutto mio.
Dopo un po' che parlavamo sentimmo un rumore.
Io: che cos'è questo rumore Betta?
B: c'è una persona sopra, ma non ti dirò chi è.
Io: dai sei cattiva.
B: è una sorpresa.
Io: ok.
Dopo un po' vidi una persona scendere le scale e quando si avvicinò capii chi era.
Io: Luca!
Mi fiondai in braccio a lui.
Luca: tesoro sei ingrassata?
Io: cosa! Prova a ripetere quello che hai appena detto e ti giuro che io ti prendo e ti brucio vivo.
Luca: no, no, scherzavo.
N: non puoi dirle una cosa del genere. *disse sorridendo*
Dopo una decina di minuti ci mettemmo a tavola.
B: dovete sapere che questa ragazzina da piccola era una polpetta. Mi ricordo che quando venivi a danza restavi sempre dopo la tua lezione, per vedere quella dei grandi; a dieci anni ti dissero che potevi passare con il gruppo dei grandi e tu eri davvero felice. Potevamo stare nel gruppo insieme e potevi fare lezione con Luca. Ti ricordi che da piccola eri innamorata di Luca? Ogni cosa che faceva dicevi che era bellissimo e quando avete fatto il primo ballo insieme tu eri in un altro mondo.
Io: si mi ricordo. Quando sono entrata nel gruppo dei grandi mi sentivo brava, per la prima volta. E poi ho stretto un legame stupendo con te e forse se non mi avessero passato tutto questo non sarebbe nato.
Luca: queste due ai saggi mi facevano sempre passare l'inferno.
Io: si, ma ti abbiamo sempre dato una mano.
B: ed eravamo le uniche che si sono sempre ricordate tutto, anche le parti degli altri.
Luca: è vero.
L: Sharol ci ha fatto vedere un saggio e noi tipo siamo rimasti a guardarlo per tutto il tempo, c'erano delle scenografie da urlo e i balletti erano davvero fantastici.
Io: le scenografie e i vestiti li disegna Luca.
Li: davvero?
Luca: si.
N: sono davvero affascinanti.
H: io pensavo che erano stampate.
Luca: no no, tutto a mano. Ma quale saggio gli hai fatto vedere?
Io: Carmen.
B: perché? Io là facevo la protagonista!
Io: appunto.
Qualche minuti dopo a Harry suonò il telefono e rispose.
Quando posò aveva una faccia strana.
H: ragazzi abbiamo un piccolo problema!
L: cioè?
H: era James e mi ha chiesto perché non eravamo ancora arrivati, e io gli ho chiesto dove, lui ha risposto all'intervista.
Li: quale intervista? Non c'era nessuna intervista, nessuno ci ha detto niente.
H: ragazzi penso che se non ci andiamo ci licenziano.
N: amore ti dispiace se andiamo?
Io: no Nì, se dovete andare...
N: facciamo presto, giuro.
Io: vai non ti preoccupare.
I ragazzi si alzarono e andarono a prendere i giubbotti. Niall si avvicinò e mi baciò.
Io: tesoro mi lasci la giacca?
N: certo piccola. Ti giuro che faremo presto.
Io: non vi preoccupate, prendetevi tutto il tempo.
I ragazzi salutarono e se ne andarono.
B: Sharol sei sicura che non ci sei rimasta male?
Io: no, è il loro lavoro.
B: ragazzi sediamoci sul divano, stiamo piú comodi.
Ci sedemmo sul divano e cominciammo a parlare. Dopo un'ora Luca se ne andò.
L: ciao ragazze ci vediamo presto.
Io: ciao Luca.
B: ciao Luca, ci vediamo.
Luca se ne andò e rimanemmo io e Betta.
B: tesoro mi mancavano le serate così.
Io: Betta posso dormire con te?
B: piccola non vuoi tornare a casa?
Io: i ragazzi torneranno tardi e non mi va di stare a casa da sola.
B: certo.

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