Mentre mi incamminai a casa dei ragazzi misi le cuffie e ascoltai un po' di musica. Ero decisa nel fargli capire che doveva smetterla con la storia di Damon. Arrivai davanti casa loro, tolsi le cuffie e bussai.
Mi venne ad aprire Lì, lo salutai e poi salutai gli altri.
L: che ci fai qua?
Io: sono venuta a trovarvi, che c'è ti dà fastidio?
L: per niente.
N: ciao Sharol.
Si avvicinò e mentre mi stava per baciare lo scansai e gli diedi un bacio sulla guancia.
Ci sedemmo sul divano e cominciammo a mangiare dei cioccolatini e feci un segno a Liam per fargli capire che potevamo cominciare.
Io: allora Lì come va? *dissi mentre mi avvicinavo a lui*
L: tutto bene.
Io:*gli misi una mano sulla coscia* Lì hai il labbro sporco. *gli pulii la cioccolata sul viso con il pollice*
Sentii Niall agitarsi un po' e capii che stava tutto filando liscio. Gli altri non stavano capendo niente. Dopo un po' che la scenetta continuava Niall si alzò e andò in cucina.
I ragazzi mi guardarono spaesati.
H: ma che sta succedendo?
Io: spiego al vostro amichetto cosa significa provarci.
L: lo sai che sei cattiva! E mi piace.
Io: ho imparato dal migliore Lou.
Li: si ma ora mi spieghi perché io, Harry sarebbe stato meglio o Lou, che è uno stronzo nato.
Io: perché loro sono prevedibili.
Niall ritornò in salone e si sedette vicino a me, cingendomi la vita.
Io mi alzai e dissi di dover andare in bagno. Quando tornai Niall sembrava davvero arrabbiato e per farlo scoppiare mi sedetti sulle gambe di Liam.
Io: sono pesante?
Li: per niente.
N: smettetela, basta, la dovete smettere!
Io: Nì ma che ti prende?
N: cosa mi prende, ci stai provando con Liam da quando sei venuta, che c'è, vuoi litigare di nuovo!
Io: finalmente se ne è accorto. Capisci cosa significa flirtare!? Questo. Non quello che fa Damon con me?
N: lo hai fatto per la discussione di ieri?
Io: si. Perché devi capire che quello che damon fa non c'entra niente con questo.
Niall mi prese e mi chiese scusa.
Io: è tutto apposto amore. Ma non devi essere geloso.
Ci sedemmo sul divano e io mi accoccolai sopra il petto di Nì.
N: mi hai fatto impazzire!
Io: lo so.
Dopo circa 10 minuti che parlavamo mi accorsi che era tardi e dissi ai ragazzi che dovevo andare a danza.
N: amore ma sono le 4.
Io: lo so, ma oggi ho la lezione con le bimbe.
N: allora possiamo venire con te? Per favore! *fece una faccina da cucciolo*
E come facevo a dirgli di no.
Io: ok, ma se distraete le bimbe vi caccio.
H: penso che distraiamo piú te.
Io: può essere. Ma adesso andiamo a casa che mi devo cambiare.
Harry prese le chiavi e con la sua macchina arrivammo a casa mia.
Bussai e venne ad aprire Rufus ed entrammo.
M: tu non avvisare mai quando esci eh?!
Io: mamma mi sono scordata.
Ru: l'abbiamo notato.
Io: vado di sopra a cambiarmi, devo andare a danza.
Andai di sopra e dopo essermi lavata mi misi un pantaloncino di tuta e una maglia larga e scesi.
Io: sono pronta.
Presi la borsa e andammo.
Quando arrivai c'erano già tutti. Perché come al solito avevo fatto tardi. Presentai i ragazzi a tutti e restarono tutti scioccati. Andammo nel camerino e mi misi le scarpette da danza e entrai in sala.
Io: ciao bimbe.
Tutte le bimbe mi vennero a salutare e cominciammo la lezione. Dopo un po' di corsa, cominciammo il riscaldamento. E dopo un po' che stavo abbassata per allungarmi mi accorsi che tutti e quattro mi guardavano il culo, ma non ci feci caso e continuai il riscaldamento. Dopo mezz'ora mettemmo i tappeti per far fare artistica alle bimbe.
Tutte le bimbe si misero vicino a me.
Laura: ma chi è il tuo ragazzo?
Pensai che erano troppo carine con quelle vocine da bamboline.
Manu: secondo me è quello riccio.
Silvia: ma no è quello moro con gli occhi azzurri.
Michel: ma non capite niente è quello con gli occhi marroni.
Riflettei che nessuno si era cagato minimamente Niall.
Laura: dai ci dici chi è?
Io: se fate bene la lezione vi dico chi è! Ok?
Tutte: no lo vogliamo sapere ora.
Io: e va bene è quello biondo. Ora incominciamo la lezione altrimenti Luca mi uccide.
Cominciammo a fare le ruote, capovolte, ponti, verticali e le bambine continuavano a parlare. Uscii un attimo fuori per chiamare Luca, visto che avevano paura di lui. Appena rientrammo vidi tutte le bambine a dosso ai ragazzi.
Luca: tutte a posto.
Appena sentirono Luca si sedettero tutte vicino lo specchio, in silenzio, senza muovere un dito.
Ricominciammo la lezione mentre i ragazzi parlavano un po' con Luca,
La lezione delle bimbe finì e continuammo a parlare tra noi.
Lu: allora non ci vediamo da un po'.
Io: sei tu che non ci sei mai.
Lu: hai ragione. Comunque che mi racconti, l'hai realizzato alla grande il tuo sogno, vedo!
Io: decisamente. Comunque io dovrei iniziare la mia lezione.
N: noi ti veniamo a vedere, abbiamo una bella visuale.
Io: idiota.
Entrammo nell'altra sala e Sam mi si fiondò a dosso.
S: Sharol ma che fine avevi fatto, mi sei mancata.
Io: anche tu Sam, ma ho avuto un po' da fare.
Luca: dai cominciamo la lezione.
Cominciammo il riscaldamento e poi facemmo addominali e flessioni. Al centro facemmo salti e giri.
Poi facemmo le diagonali e infine i balletti. Ma ad un certo punto, mentre facevo un salto nel balletto, caddi e mi feci veramente male.
Io: *ulrai*
Lu: Sharol che è successo?
Io: male, male.
Lu: dove ti fa male?
Io: *mi toccai la gamba*
Lu: la gamba?
Io: no.
Lu: il ginocchio?
Feci segno di sì e si allontanò un attimo. Vennero vicino a me i ragazzi.
N: amore sono qui. *mi prese la mano*
Io continuavo a piangere, era un dolore insopportabile e non volevo neanche pensare a che sarebbe successo dopo.
Luca ritornò e mi mise del ghiaccio sul ginocchio. Chiamarono l'ambulanza e quando arrivò il medico mi disse che non era niente di grave, ma doveva portarmi in ospedale per controllarmi e per mettere una benda.
Arrivammo in ospedale e il dottore dopo vari controlli mi disse che non c'era niente di rotto. Io tirai un respiro, mi ero spaventata a morte.
P: però deve rimane a riposo per almeno 3 settimane.
Io: come tre settimane, aveva detto che non era niente!
P: lo so, ma ha ricevuto un forte trauma, non può subito ricominciare.
Mi stavo decisamente allarmando ma Niall mi venne vicino e mi cominciò a calmare. Quando tornammo a casa i miei già sapevano tutto.
M: tesoro siediti sul divano.
Io: mamma io non voglio rimanere ferma tre settimane, sono tante.
M: amore ma è per il tuo bene, dopo potrai ricominciare a ballare.
N: se adesso non stai a riposo la situazione peggiorerà e poi non potrai piú ballare.
Ero terrorizzata da quell'idea. Il ginocchio continuava a farmi male. Non ci potevo camminare sopra, infatti il dottore mi diede le stampelle e mi disse di portarle almeno per la prima settimana.
Io: queste cose non le voglio. *dissi indicando le stampelle*
M: io ci rinuncio, pensateci voi.
N: amore sai quanto ho tenuto le stampelle?
Io: troppo per me.
Avevo tremila emozioni che volevano uscire e cominciai a piangere. Non sapevo che fare, mi misi le mani sul viso e poi sentii due braccia abbracciarmi.
N: amore noi siamo qui e non ti molliamo. Te lo giuro andrà tutto bene.
Niall mi chiese se volevo dormire a casa loro visto che non c'erano le scale per andare in camera.
Io: mamma posso dormire da loro per questi giorni?
M: non se ne parla proprio.
Io: ma mamma lì non ci sono le scale, e già so che se domani mattina dovrò scendere queste scale cadrò sicuramente.
Mia madre ci pensò un po' e poi disse di sì.
Presi alcune cose che mi servivano dalla mia camera e andammo a casa loro.
Io: mamma ci sentiamo.
M: tesoro fai attenzione.
Io: mamma non mi portano a sperdere, stai tranquilla.
M: sei sempre la solita, anche in queste occasioni.
Io: sicuramente non mi fermano due stampelle. E avverti Riccardo, che se domani mattina non mi vede nel letto gli viene un infarto.
M: ok tesoro.
Ci avviammo a casa loro e in macchina c'era un silenzio tombale.
Io: guardate che potete parlare.
Li: la verità è...che...
Io: mi dite che avete, sono io che dovrei stare male!
L: ci sentiamo un po' in colpa.
Io: voi siete pazzi, per cosa? Perché sono caduta?
N: si.
Io: sono caduta perché sono una cogliona di merda, che non sa controllare ancora sé stessa.
Li: non sei né una cogliamo di merda né una che non sa controllare sé stessa. Sei solo fottutamente brava.
N: sono d'accordo e se non ci fossimo stati noi, forse non ti saresti distratta e non saresti caduta.
Io: non mi avete distratta.
H: va bene possiamo cambiare discorso.
Io: sono d'accordo con haz.
Arrivammo a casa e ci sedemmo tutti sul divano e mi sedetti vicina a Niall a guardare la TV.
E così ci addormentammo.
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My hero
ФанфикMi chiamo Sharol brooks. Vivo a New York con mia mamma, Samantha e il suo nuovo marito, Rufus, visto che mio padre se ne è andato quando io ero piccolina e adesso non lo vedo spesso. Rufus ha un figlio di nome Riccardo, io lo considero come un frate...