Salii in camera e mi chiusi lì. Avevo solo una cosa una cosa un mente: io volevo vedere i ragazzi. Cominciavano già a mancarmi. Avevo paura di non riuscire a stare senza Niall. Ormai era diventata la mia ragione di vita. Io non vivevo senza di loro, erano diventati la mia routine. Il fatto di non poterli vedere tutti i giorni, la mattina appena sveglia, averli sempre davanti e sistemare le loro cazzate, mi faceva stare male. Non riuscivo neanche a pensare che la mattina seguente mi sarei svegliata nel letto da sola, senza vedere gli occhi di Niall, quei grandi pozzi azzurri e quel sorriso...quel cazzo di sorriso perfetto, che mi aveva sempre fatto sognare e fatto venire le farfalle nello stomaco.
I miei pensieri furono interrotti dal rumore della porta di casa che si chiudeva. Era curiosa di chi fosse venuto a quest'ora e quindi andai a sbirciare da sopra le scale. Ma purtroppo non si vedeva niente. Scesi qualche gradino della scala e vidi i ragazzi. Stavano discutendo con Rufus e mamma per entrare. Mi innervosii e scesi.
Io: VOI DUE SIETE IMPAZZITI. OK CHE NON MI VOLETE FAR RESTARE LÌ PERCHÉ MI VOLETE PUNIRE, MA NON FARLI ENTRARE MI SEMBRA ESAGERATO. SONO VENUTI QUA PERCHÉ VOLEVANO SALUTARMI, VISTO CHE MIA MADRE NON MI HA DATO NEANCHE IL PERMESSO DI FARE QUESTO. NON CAPITE PROPRIO QUANTO TENGO A LORO E QUANTO SIA BRUTTO STARGLI LONTANO.
M: PRIMO QUANDO PARLI COM ME ABBASSA LA VOCE E SECONDO NON ME NE FRAGA PROPRIO, TU SEI IN PUNIZIONE E RESTERAI IN CAMERA TUA FIN QUANDO NON LO DIRÒ IO, DA SOLA.
Dopo un minuto di silenzio entrò in salone Riccardo.
R: ma che cazzo sta succedendo?
Io: mia madre non mi vuole far salutare i ragazzi che sono venuti fino a qui per questo.
M: Sharol fila in camera tua, è l'ultima volta che te lo dico.
Lanciai uno sguardo ai ragazzi e me ne andai in camera.
Sbattei la porta e mi buttai sul letto.
Dopo un'ora stavo quasi per addormentarmi ma fui svegliata da un rumore che proveniva dalla finestra. La guardai e vidi un figura fin troppo familiare, era arrivato Niall. Mi alzai dal letto e andai ad aprire.
Io: amore ma che ci fai qui? *dissi a bassa voce per non farmi sentire*
N: volevamo salutarti, ci sono anche gli altri.
Io: ragazzi siete pazzi. Se mamma mi scopre non mi fa piú uscire di casa.
L: non ti preoccupare Sharol.
I ragazzi si misero sul letto e cominciammo a parlare di quello che era successo oggi.
N: tesoro quando ti farà tornare tua mamma?
Io: non lo so, quando si calma.
N: ma io devo dormire da solo stasera?
Io: si mi dispiace piccolo.
N: io non sono piccolo, amore ho sei anni in piú a te!
Io: sì ma sei sempre il mio cucciolo.
L: ma a proposito i tuoi genitori sanno quanti anni abbiamo?
Io: non penso...ma se gli dicessi che il mio ragazzo a vent'anni penso che ti denuncerebbe.
N: tu verresti a trovarmi in carcere, vero?
Io: può essere.
Prima che lui potesse rispondere la porta si aprì. E entrò mia madre.
M: Sharol tu mi hai davvero rotto. Poi vedi come ti faccio tornare a casa con loro.
Io: ma mamma sono venuti solo per salutarmi e se ne sarebbero andati.
M: no Sharol, quando dico una cosa non voglio e non mi piace ripeterla. Mi sembrava di essere stata piú che chiara.
N: signora deve scusarci, è stata colpa nostra, siamo venuti qui senza avvisare. Ma era solo per salutarla e darle la buonanotte. È strano sapere che domani mattina non la vedremo e non le daremo il buongiorno, che non ci sarà una piccola peste che viene a buttarci giù dal letto, che non ci riprenderà per ogni cosa stupida e fuori logo che diremo. E Louis con chi litigherà?
M: ragazzi io lo so che è brutto non averla sempre tra i piedi e lo è anche per noi, ma voi dovete capire che Sharol è piccola, siete tornati davvero tardi e lei non se lo può permettere. È ancora mia figlia e vorrei che qualche volta mi ascoltasse, mi dispiace ma per qualche giorno resterà con noi. Vi do il concesso di venire domani e restare qui a fare colazione e pranzo, poi vi caccio.
Li: grazie mille.
M: ora andate prima che cambio idea. Ah e uscite dalla porta!
Io: mamma posso accompagnarli alla porta?
M: vai.
Scendemmo e li accompagnai.
N: buonanotte piccola. *disse baciandomi*
Rufus e Riccardo si schiarirono la voce.
N: ok, ok me ne vado. *disse alzando le mani*
Io: ciao amore, ci vediamo domani. *dissi dandogli un bacio sulla guancia*
Se ne andò e io andai in camera, mi spogliai, mi misi il mio "pigiama" e andai a dormire.
La mattina dopo non mi svegliai tanto tardi, erano le 10:30.
Scesi giù e vidi che erano arrivati i ragazzi.
N: ben svegliata principessa! *disse avvicinandosi e dandomi un bacio sulla guancia*
Io: giorno.
N: abbiamo portato i cornetti.
Appena sentii quella parola mi si illuminarono gli occhi.
N: ah come si vede che è la mia ragazza.
L: dai andiamo a fare colazione.
Ci sedemmo tutti a tavola e mangiammo i cornetti con latte e caffè.
M: ragazzi noi usciamo, non sappiamo se torniamo per ora di pranzo. Ci vediamo dopo e fate i bravi.
Ci salutarono e uscirono.
Io: allora che vogliamo fare?
Li: film.
Io: tutti d'accordo?
Tutti: si.
Io: che vediamo?
N: tre metri sopra al cielo.
H: adoro quel film.
L: quanto siete sdolcinati.
Li: stai zitto e siediti.
Ci sedemmo tutti sui divani a vedere il film. Io ero abbracciata a Nì, mentre lui mi coccolava. La notte avevo dormito separati e io non ero piú abituata.
Prima che il film finisse, io mi addormentai.
N: cucciola svegliati, dai che è tardi.
Dopo 2 minuti mi svegliai.
N: buongiorno piccola. *disse baciandomi la spalla*
L: mio dio ma voi state sempre appiccicati!
Io: mio dio ma tu devi sempre rompere le palle!
L: cretina!
Io: scemo!
L: rompipalle!
Io: coglione!
Li: la smettete! Tanto lo sappiamo che in fondo vi volete bene.
Io: ma in fondo in fondo.
L: dai non così in fondo.
Dopo una 20 di minuti che continuavamo a litigare, ritornarono mamma e Rufus.
M: amore ti dobbiamo dire una cosa.
Io: dimmi.
M: dobbiamo partire per le vacanze.
Io: come? Quando? Ma perché così presto?
M: dobbiamo partire tra due giorni, perché è primo luglio.
Io: ma io non sono pronta, devo prepararmi le valige.
M: sono già pronte.
Io: chi le ha preparate?
M: io, le tue cose del mare stavano ancora qua.
Io: mi serve un'altra valigia.
M: per fare cosa?
Io: per mettere le cose dei ragazzi.
M: sei ridicola.
Io: si e io come dormo senza la maglia di Nì.
N: aww piccola.
M: comunque domani vai a casa loro così prendi le ultime cose e poi torni per metterle in valigia.
Adesso andiamo a mangiare che è tardi.
Io: ma loro non possono venire con noi vero?
M: amore io vorrei pure, ma significa non uscire di casa. Perché nel frattempo che arrivano in spiaggia le ragazzine se li mangiano.
N: amore non ti preoccupare, noi ti veniamo a trovare.
Io: uffa, ma io volevo fare la vacanza con voi.
N: la facciamo o ad agosto o l'anno prossimo, non ti preoccupare.
Ri: siete voi che vi dovete preoccupare, visto che quelli che lavorano in spiaggia ci provano tutti con lei.
N: si, ma Sharol quest'anno è fidanzata, è diverso vero tesoro? *disse alzando le sopracciglia*
Io: ovvio.
M: ma quelli del bar sono grandi. Quindi in ogni caso non potrebbero fare niente.
N: quanti anni hanno?
Io: hanno la tua età Nì!
M: Sharol guarda che il piú piccolo ne ha 19, sono grandi.
N: ma io ne ho 20.
M: cosa? Sharol che cazzo stai dicendo, perché non me lo hai detto.
Io: io, io avevo paura che dicessi che era troppo grande.
M: e infatti avevi ragione. Tu non puoi uscire con un ragazzo piú grande di te di 6 anni. Non se ne parla proprio.
Io: no, mamma non apriamo proprio questo discorso, perché tu non mi impedirai di uscire con Niall.
M: e invece io lo faccio e come.
Io: mamma giuro che me ne vado e non mi vedi mai piú.
M: e dove vorresti andare ad abitare? Sotto i ponti con i barboni.
Io: no, a casa dei ragazzi.
M: Sharol ma capisci che se io li denunciassi loro finirebbero in galera per pedofilia. Sono grandi. Hanno venti anni a testa.
Io: tu non li denuncerai vero?
M: no, ma tu resti a casa e non li frequenti piú.
Io: no, mamma non mi puoi impedire di vederli.
M: e invece si.
Io: allora non mi ritener piú tua figlia, fai finta che non esista. Da oggi hai solo un figlio.
Me ne andai in camera mia e sbattei la porta.SPAZIO AUTRICE
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, lo continuerò nel prossimo. Spero di poter aggiornare il prima possibile.Una ragazza ossessionata da Horan.

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My hero
FanfictionMi chiamo Sharol brooks. Vivo a New York con mia mamma, Samantha e il suo nuovo marito, Rufus, visto che mio padre se ne è andato quando io ero piccolina e adesso non lo vedo spesso. Rufus ha un figlio di nome Riccardo, io lo considero come un frate...