Tristi perdite

135 1 0
                                    

Arrivò l'ora degli AMAs e io dovevo solo mettermi i tacchi.
Io: sono pronta! *disse scendendo le scale, facendo attenzione*
R: sei bellissima Sharol. Farai a tutti un baffo.
Io: ma ho un pantalone, secondo te non sono poco elegante?
R: sei stupenda, solo tu puoi permetterti di mettere una cosa così semplice ad un evento così importante e sarai sempre straordinaria, qualsiasi cosa tu metta.
Ru: wow la principessa deve fare la sua entrata a corte? *disse facendomi fare un giro*
Io: non esageriamo! *dissi ridendo*
M: tesoro sei bellissima, uscirai su tutte le copertine dei giornali.
Dopo un po' che parlavamo bussarono alla porta e Riccardo andò ad aprire.
Ru: ciao Zayn entra!
Z: grazie mille, Sharol è pronta?
Io: si zee sono pronta. *dissi andandogli incontro*
Z: sei bellissima, così mi fai sfigurare. *disse dandomi un bacio sulla guancia*
Io: tu sei Zayn Malik non puoi sfigurare vicino a nessuno. Non ti preoccupare baby posso preoccuparmi solo io.
Z: andiamo, altrimenti facciamo tardi.
Io: ciao mamma, io vado, ci vediamo domani!
M: ma non torni a casa.
Io: non lo so, non so neanche se torno a casa o vado da Zayn.
R: cerca di andare da Zayn e non da Niall.
Io: non vi preoccupate, comunque ci vediamo domani.
Uscimmo e entrammo in macchina. Dopo una mezz'ora arrivammo e facemmo il red carpet insieme.
Dopo aver sfilato con tutti quei fotografi che ci seguivano incontrammo Gigi.
G: devo essere gelosa baby.
Z: non lo dire neanche per sogno.
G: ma non stavo parlando con te.
Z: ah bene, io dovrei essere geloso di te e Sharol, anche se una cosa con voi due non mi dispiacerebbe.
Io: sognatelo, comunque non hai niente di cui preoccuparti io ho occhi solo per te.
G: guarda che gli occhi solo per te li ha qualcun altro.
Io: chi? *dissi guardandomi intorno*
G: girati!
Mi girai e vidi Niall sorridere.
G: ogni volta che ti guarda gli si illuminano gli occhi.
Io: dai vado a salutarlo.
Andai verso di lui.
N: wow baby sei bellissima.
Io: anche tu Niall.
Dopo esserci seduti guardammo le esibizioni dei cantanti in gara e poi Gigi chiamò Niall ad esibirsi.
Niall era bellissimo su quel palco, era stato bravissimo e quella canzone era stupenda.
Si esibì anche Zayn e poi ce ne andammo a casa.
Io: ciao Zayn ci vediamo domani.
Z: caio baby, buona notte.
Andai a dormire e la mattina seguente mi alzai con un frastuono.
M: Sharol alzati devi andare a scuola!
Appena sentii quella frase saltai dal letto. Non poteva essere ricominciata la scuola e io non sapevo niente.
M: dai amore bevi il latte e vatti a vestire.
Feci come aveva detto e mi andai a vestire, mi truccai velocemente e scesi.
Io e Riccardo andammo con la sua macchina e con grande dispiacere entrammo.
Non era cambiato molto c'era sono una cosa che io avevo notato: non avevo il peso di incontrare Klaus fuori scuola e questa era una sensazione bellissima.
Entrammo in classe e parlammo un po' di come avevamo passata l'estate.
Rincontrammo amici e professori.
La giornata passò in fretta e io e Riccardo tornammo velocemente a casa e mangiammo.
Io: mamma io vado a casa dei ragazzi, penso da stasera.
M: va bene tesoro.
Dopo due minuti suonarono alla porta.
Ru: vado io! *disse alzandosi e aprendo la porta*
H: Sharol devi tornare subito a casa. *disse entrando*
Io: tesoro che è successo, così mi spaventi.
H: Johanna.
Io: no, non è quello che penso. *disse guardandolo negli occhi pensando alla cosa peggiore*
H: si tesoro, purtroppo è successo.
Io: no, non può essere, Louis. *dissi cominciando a piangere*
Cominciai ad urlare, non ci potevo credere. Era un colpo al cuore. E la prima cosa che pensai: Louis. Non avrei sopportato vedere Louis stare male. Poi mi vennero in mente i gemellini, le ragazze, Felicite, Lottie. Una famiglia senza una mamma. Due bimbi che la sera vanno ancora nel lettone. Lottie che è appena andata via di casa.
Io: Louis, dov'è Louis.
H: è appena tornato a casa.
Io: dobbiamo andare, ora. Io...*harry mi prese e mi abbracciò*
H: tu ti calmi e poi vai da Louis.
Io: no, adesso, lui ha bisogno di noi.
H: si ma non in questo stato. Lui ha bisogno di conforto, non di altre lacrime.
M: amore ha ragione Harry.
Io: ora mi dici come fai ad essere così calmo, che ti sei fumato?
H: niente, è solo tutto il bene che provo per Lou che mi fa tenere duro.
Io: io non posso pensare che Louis fumerá il triplo di quello che già fuma, berrà il doppio di quello che beve, e altre cose che gli faranno solo del male. Ha una famiglia intera sulle spalle, un figlio e io sto qui a piangermi a dosso.
H: tu non ti stai piangendo a dosso. Tu stai elaborando la cosa, cosa che abbiamo fatto tutti. Abbiamo tutto il tempo. Lou sta con i ragazzi e la famiglia.
Subito dopo questa frase gli squillò il telefono.
H: pronto. Si stiamo arrivando.
Io: chi era?
H: nessuno.
Io: Harry!
H: era Niall. Ma è tutto a posto.
Io: lo so che ha chiamata per farci tornare. Quindi io adesso mi asciugo gli occhi, prendo il capotto e andiamo da Louis.
H: tu sei la ragazza piú forte che io abbia mai conosciuto.
Salutai e uscimmo.
Arrivammo a casa e appena Harry aprì la porta corsi ad abbracciare Lou.
Io: io non ti mollo.
Quando ci staccammo andai dalle ragazze.
Io: mi dispiace ragazze. Davvero tanto. Che avete detto ai piccolini?
Lottie: che mamma ci guarda da un altro posto ma sta bene. Sta col nonno e starà sempre accanto a noi. Vieni un attimo con me. *disse prendendomi per mano*
Arrivammo di sopra e in silenzio aprimmo la porta della camera di Louis. E quella scena mi fece gelare il cuore: c'erano i gemellini nel letto di Louis che piangevano.
Io: no, non è giusto. Perché a voi, perché, che avete fatto di male? *dissi ricominciando a piangere*
L: hai ragione Sharol. Ma tu lo sapevi mamma soffriva e ogni volta era straziante vederla in quello stato. Almeno adesso sta in un posto migliore e sta meglio. Non sempre col timore di non stare bene, di fare finta di stare bene.
Io: si hai ragione, ma adesso ci sono 7 ragazzi senza una mamma.
L: sette ragazzi che hanno un papà e riusciranno a superarlo grazie agli altri fratelli.
Io: come fai ad essere così positiva?
L: so che mamma non voleva vederci tristi e quando si è ammalata mi ha chiesto di mantenere in piedi la famiglia se un giorno fosse morta.
Io: sappi che non sei da sola
L: lo so Sharol. Dai adesso torniamo di sotto che Lou ha bisogno di te.
Io: Lou ha bisogno della sua famiglia.
L: fai parte anche tu della sua famiglia.
Sorrisi e scendemmo.
Purtroppo arrivò la sera. Quel momento della giornata era il piú brutto per Lou.
L: Sharol sei qui?
Io: si baby, sono in camera.
L: posso entrare?
Io: certo. Vieni, mettiti nel lettone.
L: mi manca la mia mamma. *disse mettendosi sotto le coperte e abbracciandomi*
Quella frase mi sciolse il cuore.
Io: lo so baby, manca a tutti. Ma lei è qui con noi. Ti sta guardando e vuole vederti forte per la famiglia.
L: io non penso di farcela.
Io: io penso che tu sia abbastanza forte da farcela e se qualche volta cadrai noi saremo qui per aiutarti. I ragazzi e io ti accompagneremo in questo percorso.

SPAZIO AUTRICE
Ragazze ho voluto scrivere in questo capitolo il mio pensiero e le mie emozioni, spero vi piaccia.
#ripJohanna

My heroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora