"Accidenti, che brutta bestia i funerali." parlò Miles lasciandosi andare su una delle sedie che circondavano il tavolo. Irbel emise un suono rauco d'approvazione mentre sedeva allentandosi il nodo della cravatta. Felicia prese posto tra Miles e Irbel, Arden di fronte a loro, tra Cora ed Harry. Erano tutti scossi dal funerale al quale avevano appena partecipato. Vestivano di nero dalla testa ai piedi e non trovavano nemmeno un pensiero felice al quale aggrapparsi: così se ne stettero in silenzio fin quando una cameriera del ristorante nel quale erano andanti a pranzare non arrivò a chiedere loro se volevano ordinare qualcosa da bere, prima che il menù fisso venisse servito.
Irbel, essendo la lingua lunga che Ruthie non mancava mai di apostrofare, chiese della birra per tutti e poi riprese i suoi sospiri. "Come mai Palmer non è venuta con noi?" guardava Cora.
"Non era nemmeno al funerale, adesso che ci penso." continuò Miles; Felica abbassò il capo un po' imbarazzata per l'amica.
"A lei non piacciono i funerali." Cora lo disse con un tono strafottente che lasciava quasi ad intendere la pigrizia che aveva invaso la sua compagna di stanza impedendole di andare al funerale di una persona che sosteneva di stimare.
Arden ridacchiò e tutti la guardarono non capendo. "Ruthie è tutto fuorché una persona corretta, il funerale le interessava prima che avvenisse, ed infatti è stata proprio lei ad informarci; adesso se ne starà da qualche parte a fare la vittima col cuore spezzato e delicato. Cosa vi aspettate da lei?" sussurrò togliendosi la giacca nera ed appendendola allo schienale della sedia. Mentre si voltava per fare quell'azione vide gli occhi di Harry fissarla, come se stesse tentando di leggere le stesse cose che aveva detto anche sul suo viso. Non distolse lo sguardo fin quando non fu lei la prima a farlo.
Aveva un buon profumo: sapeva di fresco e di un non-so-che che lo faceva apparire prezioso, come se si fosse spruzzato addosso oro.
"In effetti hai ragione. Il che è terribile visto che Umbert aveva solo parole buone per lei." continuò Miles. La pelle scura era leggermente imperlata di sudore; faceva abbastanza caldo per una semplice giornata di Settembre.
"Suppongo che al Crimson tratterete la cosa." continuò Cora mentre prendeva un sorso di birra.
"Si, ma nulla che faccia allusioni su come possano essere andate le cose, solo un breve testo commemorativo. Ci servirebbe il prima possibile ma non sappiamo a chi chiederlo. Vogliamo una cosa fatta bene, e siamo sicuri che, per quanto bravi a mandare avanti la baracca del Crimson, nessuno di noi ha il tatto che conviene in questo caso." Miles fece spallucce lanciando un'occhiata ad Irbel.
Questo stava fissando la ragazza tra Harry e Cora, non sorrideva, ma dentro di se pareva farlo. "Arden è bravissima." sussurrò poi di punto in bianco portando ancora più silenzio al tavolo. La ragazza alzò lo sguardo su di lui e lo fulminò, ma questo sforzo andò perduto perché Irbel Hart avrebbe fatto di tutto pur di avere un testo scritto da lei sul giornale. Le avrebbe fatto assaporare la gloria e la fama, il resto sarebbe venuto da se, ne era convinto. "Ci sa fare parecchio con le parole." continuò imperterrito.
"Non sparare idiozie Irbel." Arden quasi ringhiò ma non voleva sembrare troppo scortese in una circostanza così infelice.
"Perché, scusa? Vuoi forse dire che non è così? Chi a questo tavolo ha letto qualcosa che ha scritto Arden Ibsen e l'ha trovato eccellente alzi la mano." Irbel adesso sorrideva davvero perché dopo la sua mano si alzarono in aria quella di Miles, Cora e Felicia. Arden spalancò gli occhi. "Vedi, il tuo cognome dice già che strada devi seguire." ed abbassarono tutti le mani.
"Non scriverò qualcosa per Umbert." continuò più ferma che mai.
"Perché no?" la voce di Hart si alzò troppo e alcuni dei loro vicini di tavolo si voltarono a guardarli.

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The Fear
FanfictionLa Paura non è solo una cosa astratta. La Paura non è il mostro nell'armadio, ne il fantasma sotto al letto e tanto meno quella sensazione spiacevole dell'essere osservati da qualcuno. La Paura è qualcosa di vivo e concreto. Qualcosa che si svela a...