72' Capitolo

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Arden si fece piccola contro la testiera in vetro opaco del letto sentendo una delle tende bianche accarezzarle la parte destra del volto.

Poteva poi vedere Harry, scattato in piedi non appena si era reso conto della figura minuta ma orribile del Mai Avuto, per cercare conforto nei suoi occhi. Con orrore però si rese conto che era troppo lontano perché lei riuscisse a distinguere i pozzi verdi che aveva al posto degli occhi, e a questo sentì i propri diventare umidi e caldi.

Sentì una voce e spalancò gli occhi. Si guardò attorno agitata per cercare la comprensione di tutti, ma le Madri erano velate e non poteva osservare il loro volto e gli altri tre uomini che la osservavano come si farebbe con un animale allo zoo, diviso da te da un vetro spesso e resistente, parevano non poter sentire quello che aveva sentito lei. Era un mormorio incompreso che piano piano prendeva sempre più senso.

Abbassò quindi gli occhi sulla figura velata davanti a se.. stirò un po' le gambe e si avvicinò di poco, con un coraggio che non sapeva di avere, alla figura del Mai Avuto, in piedi, implacabile e fisso come le statue.

"Salve, Madre.." erano le parole che stava sussurrando il Mai Avuto. Arden si sentì gelare. C'erano tutti gli elementi che vedeva sempre in tutti i suoi incubi: un letto, un bambino e qualcosa di raccapricciante che le faceva presagire il peggio. Mancava il sangue, cosa che notò con un certo orrore ed una certa ansia. Strinse forte il drappo che aveva addosso nei pugni.

"I-io.. io non sono una Madre." disse e mentre guardava il velo immobile e candido sul volto del bambino. Guardò Harry per capire se riusciva ad intuire le domande del Mai Avuto tramite le sue risposte, ma il suo volto esprimeva una confusione diversa da quelle che si proverebbe nel sentire qualcuno parlare da solo. "Sei la mia. O meglio: lo saresti stata.."

Arden si sentì rabbrividire, vide la pelle d'oca formarsi sulle sue braccia e i peli rizzarsi sulla nuca mentre osservava quel corpo piccolo, le gambe paffute come quelle dei puttini delle fontane, bianche allo steso modo..

"Non può sentirti." le disse la creatura, la voce era di bambino, non riusciva a capire se di femmina o di maschio visto che è abbastanza difficile decifrarlo quando sono piccoli, ma atona in un modo innaturale, con delle increspature che facevano presagire rabbia e odio. "Non quando parli con me." aggiunse facendo un passo, uno solo, prima di fermarsi di nuovo. Adesso il Mai Avuto era così vicino al letto che col ventre ne toccava il tessuto morbido e vellutato della seta. Arden aveva paura anche solo a ritrarsi. Tremava.

"Ogni cosa è male per voi qui dentro, Madre." le disse poi la voce bianca. "Persino io lo sono. Esattamente come voi lo siete stata per me nell'altro Mondo."

"Io non volevo farti del male.." disse con la voce rotta mentre sentiva una goccia scenderle giù per la guancia e cadere sul tessuto azzurro in cui era avvolta. "..non ho mai voluto perderti."

"Non ha importanza adesso quello che desiderate o meno, no?" disse mentre pareva fissarla da sotto il suo velo. Arden si sentiva nel modo orribile in cui solo un bambino tradito poteva farti sentire. "Non vi salverà il Male che guardate- le disse la voce bianca riferendosi ad Harry- al massimo vi condannerà come quello che avete già fatto."

"Tu non sei il mio bambino. Tu sei l'Anima Persa di qualcuno che era cattivo, sei solo un mai Avuto, non di certo il mio bambino, lui non avrebbe ragione di trovarsi qui." disse mentre sentiva il sale delle lacrime bruciarle la pelle sotto gli occhi.

"E se la ragione foste voi? Se foste voi la causa per cui hanno rubato l'innocente Anima di un bambino mai nato al paradiso per buttarlo in questo inferno? Se foste voi la ragione del vostro male?" Arden scoppiò in un fiume di lacrime incontrollato e questo le riservò il suo nome urlato da Harry che batteva i pugni contro la barriera invisibile.

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