42' Capitolo

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Fili dorati si susseguivano al centro del drappo, come se fosse stato vero oro, fino a formare una scritta. Un motto, volle la sorte.

Ret og Sandhed

Questo era quello che recitava il centro del drappo e se solo Arden non fosse stata da sempre interessata a quello che significava allora probabilmente non avrebbe mai capito l'importanza di quello che teneva tra le mani. Era sbigottita, a dir poco senza fiato.. Guardava e rileggeva il motto senza poter davvero credere ai suoi occhi.

'Ret og Sandhed' era il motto dell'Ordine Cavalleresco Norvegese. Voleva dire niente meno che 'Giustizia e Verità'. Durante i suoi studi Arden aveva appreso che Henrik Ibsen (colui a cui tutti la credevano legata in parentela) era stato nominato Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine Reale Norvegese di Sant'Olav, oltre che del Dannebrog (danese) e e della Stella Polare (svedese). Adesso si stava chiedendo perché in casa di sua madre aveva appena trovato un drappo con inciso il motto di uno degli ordini cavallereschi a cui era stato elevato quel Ibsen.. e perché una cosa così di valore era stata usata per coprire una finestra?

Decise di riporre il drappo accuratamente da parte e si fece avanti per provare a tirare via il secondo drappo, quello semplicemente nero che copriva il cavalletto e il quadro, ma sentì il suo nome essere richiamato da Brigitte e dovette mettere da parte la sua sfrenata curiosità e riscendere le scale, ma solo dopo aver lanciato un ultimo sguardo alla scoperta che aveva fatto.

Era scossa e sorpresa dal fatto che per un attimo, anche se breve, non aveva pensato a tutti i problemi che la vita le aveva riservato e a cui la metteva incontro. Ma non appena fu di nuovo in cucina, non appena vide che sua madre era seduta a capotavola con gli occhi persi e i capelli accuratamente pettinati sentì il cuore gonfiarsi e un sorriso triste riempirle il volto e gli occhi.

Si avvicinò a passi frettolosi alla madre e non sentì nulla di tutto quello che i tre si stavano dicendo mentre apparecchiavano la tavola con le ultime cose. Semplicemente avvolse le braccia delicatamente attorno al busto di sua madre piegandosi per poterla abbracciare come avrebbe dovuto. Emanava un buon profumo di Marsiglia ed era calda. Probabilmente per un po' l'avevano messa davanti al camino in salotto.

"Io non posso proprio restare, mi dispiace. Tornerò per le due per il suo solito cambio, godetevi la buonissima pasta." Mrs. Hollister sorrise a tutti mentre muoveva la mano in saluto. Aveva indossato un cappotto sopra la divisa da infermiera e aveva cambiato le solite ciabatte con delle vere scarpe. Era così strano, almeno per Arden, vederla con dei vestiti 'veri' addosso.

"Arrivederci Annalise." salutò Brigitte per tutti gli altri.

Così rimasero di nuovo in quattro. Si misero a tavola ed ognuno pareva molto silenzioso.

"Mrs. Hollister dovrebbe liberare la camera, Arden, nel pomeriggio. Spero tu possa pazientare un altro po'." parlò la francese.

"In realtà, Mrs. Dumont, credo che mi stabilirò nella soffitta." non si rese nemmeno conto di quello che aveva lasciato uscire dalla bocca.

"Cosa? No. Prenderesti freddo lassù. Lo usiamo solo come ripostiglio, anzi, a dire il vero nessuno di noi ci mette piede da un po'." e si strinse nelle spalle grassocce.

"Posso farvi una domanda?" chiese Arden guardando il piatto e poi i visi dei due. Alla fine si fossilizzò su sua madre. "Da quanto tempo lavorate qui? Con.. per mamma?"

"Oh, io sono abbastanza recente- parlò Darren il cuoco- due anni circa. Brigitte lavora qui da quando esiste la casa probabilmente." e rise.

"No, non credo." sorrise malinconica Arden guardando la donna. "Allora?"

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