62' Capitolo

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Un odore marcio, come di carne putrefatta, invase subito le narici dei quattro non appena misero piede all'interno di quella che doveva essere la tana dei pagliacci. Arden poteva sentire nell'aria la frenesia dell'orrore-terrore di Walsh, l'agitazione di Harry e Canyon, e la propria che le pulsava nelle orecchie come un martello insistente. Delle mani la spingevano e la tiravano: erano viscide e troppo calde per essere di un umano qualsiasi, facevano venire voglia di lavarsi nella candeggina pur di non ricordarsi il loro tocco. Varie volte aveva rischiato di rompersi i denti inciampando su questa cosa o su quest'altra, ma le mani che la spingevano erano sempre pronte a rimetterla in piedi. Sussultò quando con uno spintone la buttarono a terra, contro un muro di finto legno. Non aveva ne le mani né i piedi legati, solo quello strano cappuccio che le faceva venire il prurito alla testa. Voleva poter guardare, toglierlo, mettersi a scappare, ma qualcosa glie lo impediva.

"Bene bene bene.." Rise la familiare voce del capo-clown. "Non ricevo visite molto spesso quindi credo voi comprenderete la mia gioia nel avermi al mio cospetto. Ah e- parve ringhiare con la sua bocca storta e orribile- io non proverei a fare nulla che comprenda l'uso di mani o gambe, se fossi in voi." E scoppiò in una fragorosa risata nella quale fu presto seguito da tutti gli altri clown. "Forza- la voce divenne di colpo seria e spettrale- togliete loro i cappucci. Voglio che vedano l'orrore." Riprese la sua pazza felicità nell'ultima parte della frase.

Quando qualcuno le tolse il cappuccio dalla testa (tirandole anche alcune ciocche di capelli tra l'altro) trattenne a stento l'istinto di rigettare. Senza il tessuto scuro tra lei e l'aria putrefatta quest'ultima era molto molto più.. Putrefatta?

Studiò quello che c'era attorno a lei, a loro: ognuno era circondato da almeno tre pagliacci orrendi che di volta in volta li guardavano come se fossero delle polpette deliziose talmente piccole da poter essere mangiate in un solo boccone. C'erano clown maschi e clown femmine, anche se i primi predominavano in numero. Accanto ad Harry c'erano due clown maschi e una femmina. Non appena il ragazzo seduto a terra alzò lo sguardo verso di lei questa, con la bocca larga e piena di piaghe, gli mandò un bacio al volo. Harry parve irrigidirsi. Arden avrebbe voluto ridacchiare.. era chiaro che preferiva di gran lunga l'amore delle Anime. A quel pensiero si rattristò. Figlia delle Anime.
Che cosa avrebbe mai voluto dire il pagliaccio con quelle parole?

Solo allora sollevò lo sguardo su di lui, l'unico che parlasse, tutti gli altri parevano obbedirgli come se i suoi desideri fossero ordini. Era fermo, gambe leggermente divaricate, pancia leggermente in fuori, di fronte a Walsh che si era appiattito contro il muro come se fosse legato ad esso da catene invisibili.

Sedeva accanto ad Arden, o almeno: era più vicino a lei di quanto non lo fossero gli altri due. A misurare con gli occhi la distanza presto Arden si ritrovò a studiare anche l'ambiente in cui si trovavano. Era il tunnel degli orrori: c'erano dei vagoni che alcuni clown avevano usato come sedie o divani, delle rotaie arrugginite, scheletri per nulla spaventosi e altre cose che avrebbero dovuto fare paura ma in realtà non mettevano nemmeno un brivido di terrore. Forse.. forse era perché le persone che abitavano quel posto (sempre se di persone si poteva parlare) erano più terrificanti di tutti loro messi insieme.

Arden giunse alla conclusione che tutto quell'odore di carne marcia derivasse dai pagliacci stessi.

Una debole luce come al neon illuminava il capo-clown che stava di fronte a Walsh con un sorrisone.

"Chiamami pure Mr. Smile." Gli stava dicendo quest'ultimo rivolto al professore. "Aiuto la gente a sorridere.." E scoprì gli enormi denti marci e affilati come rasoi. Arden poteva vederlo di profilo.. era molto magro, la maggior parte delle ossa del viso sbucava da sotto la pelle rendendolo ancora più inquietante, sotto la farina bianca che pareva avere sul viso e sul collo, scorreva una grossa vena che pulsava come un verme che si dimena. "Questa è la mia dolce dimora, ti piace?" Chiese a Walsh mentre si avvicinava a lui con pochi passi. Arden si accorse che brandiva uno dei lunghi coltelli che di solito era Harry ad impugnare. Tutte le loro armi erano state requisite. "Sai.. Io credo che ti piaccia parecchio." Sussurrò il clown, Mr. Smile. "Lo conosci come le tue tasche, non è così? Eppure hai lasciato che i tuoi amici dormissero in quel posto orribile.. In quella sottospecie di museo dei pazzi." Accarezzava il profilo del professore con la lama. "Cosa succede? La tua intelligenza è sopraffatta dal terrore?"

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