Il suono di un pugno che bussava contro il legno della porta riportò Arden nella sua stanza e la scaraventò nella realtà che aveva tentanto di evadere chiudendo gli occhi per un attimo.
"Avanti." parlò con voce biascicata mentre apriva gli occhi per fissare le molle del letto di Felicia."Ehi, Ibsen.. Che c'è? Ti senti male?"
"Ciao Miles." si mise seduta per guardarlo. "Ho finito con l'articolo e ho rivisto la prima pagina. Ho messo il minimo necessario così che tu non possa-"
"Non sono qui per lavoro, Arden." sorrise mentre si metteva seduto per terra e la guardava. "Sono qui perché vedo che sei sfinita e ti serve una cosa bellissima che si chiama 'evadere dal lavoro'.." ed allargò le mani dinanzi a se come se la scritta potesse materializzarsi lì davanti.
"Oh, beh..Carino da parte tua McMiller." sorrise mentre si strofinava gli occhi.
"Sono serio. Penso che ti divertirai. Portiamo Cora con noi se vuoi. E possiamo fare spazio anche per Felicia e Ruthie ma.."
"Cora andrà bene." sorrise lei mentre lo guardava. Ma notò la sua espressione un po' troppo seria e lo guardò con più attenzione.
"Senti, Arden, in realtà è Harry che ha organizzato la serata. Nel senso, no fammi parlare, ascoltami, ha solo dato l'idea per il locale, conosce della gente. Mi ha chiesto di invitare anche voi ragazze."
"Le ragazze. Felicia, Cora e sopratutto Ruthie saranno felicissime di unirsi a voi, ma io non ci vengo con quello, da nessuna parte. Non merita il mio tempo e, per quello che può contare la mia parola, nemmeno il vostro. Ma sapete quello che fate, quindi.. Divertitevi."
"Arden, voglio che tu mi ascolti attentamente. Avevo solo due veri amici in questo campus all'inizio di quest'anno, e quelli eravate tu ed Irbel. Per fortuna tu non mi hai ancora deluso, e conto sul fatto che mai lo farai, non voglio perdere la tua amicizia a causa di tizio nuovo che, detta mia, è anche abbastanza simpatico."
"Ti ha portato a prendere un caffè non è così?" sbuffò Arden.
"No, sono stato io a portarlo in un posto con l'intento di dirgli di non creare troppi casini. Ma, ehi, quel tizio, Harry, è davvero uno in gamba. Ci si comunica benissimo, è gentile.. non vedo come Irbel abbia potuto litigarci. Se solo avessi avuto io un compagno di stanza così non sarei l'asociale che sono." La fece ridere.
"Styles è bravo nel far pensare alla gente quello che vuole su se stesso." ridacchiò ancora prima di prendere gli occhiali e metterseli. "Non cascarci."
"Lo so che hanno litigato per te, Arden Ibsen, quindi non trattarmi come se non sapessi la tematica. C'ero io in stanza con quei due quando minacciavano di sbranarsi.. Una volta Irbel mi ha anche chiesto di uscire." si strofinò i palmi contro i pantaloni.
"Davvero?"
"Oh si. E l'indomani- quando siamo stati a teatro- tra Harry e te era di nuovo guerra. Irbel non era un santo. Non so che cosa abbia detto o fatto per convincere Harry a trattarti male ma.." si guardò attorno un po' imbarazzato.. "adesso che non c'è potrebbe essere più facile-"
"Cosa, Miles? Conoscere Harry Styles? Scusami ma non è stato Irbel a farmi passare la voglia di stare con quel parassita. Lo sai che mi ha accusata di cose ignobili per aver accettato il posto da vice? E nemmeno mi conosce.. quell'ipocrita."
"Non l'ha fatto a male, ne sono sicuro."
"Certo, come no." e prese a sistemare la camera.
"In qualunque caso io ti consiglio di venire con noi. Se non altro ci sarò io e ci saranno le altre con cui passare il tempo. Oh e.. vuoi saperla un'altra notizia che ti metterà di buon umore?" la guardo sorridendole di lato.

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The Fear
FanfictionLa Paura non è solo una cosa astratta. La Paura non è il mostro nell'armadio, ne il fantasma sotto al letto e tanto meno quella sensazione spiacevole dell'essere osservati da qualcuno. La Paura è qualcosa di vivo e concreto. Qualcosa che si svela a...