65' Capitolo

2.4K 318 36
                                    

Harry si perse solo per pochi istanti ad osservare la meraviglia delle iridi verdi dinanzi alle sue. Era tutto così surreale che crederci provocava quasi dolore. Lei era davvero lì, gli aveva davvero confessato di provare qualcosa di così grande nei suoi confronti.. e adesso era pronta ad essere sua nel senso più carnale di tutti, dopo tutto quello che aveva passato, dopo tutte le ragioni per essere insicura e rinchiudersi dentro di se che il mondo le aveva dato, lei stava scegliendo lui per sentirsi meno sola, più amata e protetta.

Sorrise appoggiando le labbra sui suoi occhi chiusi, prima su uno e poi sull'altro, come aveva fatto al lago. La sentì sorridere sotto di se mentre appoggiava le mani sulle sue spalle e lo attirava più vicino al suo corpo. "Va bene.." le disse baciandole il resto del viso con una lentezza che le donava calma. "Farò tutto quello che vuoi faccia, lo sai." e il suo sorriso si allargò.

Appoggiò le sue labbra su quelle di lei e poi le schiuse piano, come farebbero i petali di rosa all'alba della bella stagione, come farebbero le braccia di una madre vedendo il piccolo correrle incontro. La baciò piano, come si bacerebbe qualcosa senza tempo, qualcosa che non cambierà e che non correrà mai via. Le labbra fresche e salate per via delle lacrime, ma così conosciute che era come viaggiare su un territorio già esplorato, ma che non smette mai di toglierti il fiato con le sue bellezze.

Appoggiò le mani sui fianchi di Arden sentendo la propria bocca diventare più esigente e passionale contro quella di lei, che rispondeva al bacio come se lo stesse aspettando da parecchio. Afferrò i lembi della sua maglia aderente e poi cominciò a trascinarla in su, sopra la sua testa, e quando i suoi occhi incontrarono di nuovo quelli di lei, Harry non avrebbe mai potuto immaginare come fossero accesi di passione.

Arden sentì la pelle d'oca formarsi su tutto il corpo, sulla parte scoperta per lo meno. La finestra era aperta, certo, e fuori diluviava, ma non era quella la ragione per cui sentiva i brividi dipingerle l'epidermide. Erano le mani di Harry, così delicate e callose allo stesso tempo contro il suo corpo. Le stringevano la vita, poi salivano piano, accarezzavano le costole con le nocche lacerate e poi i seni, mentre la sua bocca non smetteva di assaporarla, come si farebbe con un buon vino francese.

Era cosciente di dove si trovava, in quale dimensione, e di quale pasticcio ci fosse fuori dalla porta, ad aspettarli come un brutto sogno dal quale non ti puoi svegliare, ma in quel momento, come mai le era capitato in vita sua, non le importava di nulla. Non le interessava se quello che stava facendo non era quello che le persone si aspettavano da lei, se stava facendo la cosa sbagliata ad affidarsi di nuovo al cuore debole di un uomo, se amare l'avrebbe amareggiata anche questa volta. Voleva solo Harry, perché quando c'era lui, quando era vicino, rendeva tutto più semplice: come se stesse leggendo un documento complesso, pieno di paroloni e collegamenti troppo intricati, e all'improvviso saltasse tra le righe una parola semplice e chiara. Ecco, quella parola era Harry, era proprio il suo nome, e non avrebbe mai smesso di riconoscerlo nel marasma della vita.

Gemette quando sentì lui staccare le labbra dalle sue, e gemette di nuovo, quando lo sentì premerle contro il suo collo. In quello spazio che a lui ricordava tanto una dolce valle, quello dove la pelle del collo e della spalla si toccavano.. adorava baciarla lì quasi quanto lo adorava lei, perché lì la sua pelle era profumata e calda, e poteva sentire le pulsazioni del cuore.

Fece scendere le mani fino al bottone dei suoi jeans e senza nemmeno la minima esitazione lo sbottonò, aspettandosi però che lei si bloccasse di colpo, ma non lo fece. Allacciò le dita dietro al suo collo e lo trasse più vicino, come se potesse fare altro oltre a baciarla, stringerla ed averla. Arden, così come lui, aveva tolto le scarpe aiutandosi con i piedi, non fu quindi difficile privarla dei jeans e sentire così la pelle delle sue gambe contro le dita. Per la prima volta poteva sentire ogni centimetro del suo corpo, e mentre faceva scivolare le dita lungo il retro delle sue cosce, sentì il rilievo di una piccola cicatrice su quella sinistra, e sorrise.. portò le mani più su fino al fondo-schiena e lo strinse sollevandola perché lei fosse seduta di nuovo su di lui, a cavalcioni.

The FearDove le storie prendono vita. Scoprilo ora