Mr. Smile era decisamente un personaggio. In un libro che sia Arden che Harry avevano letto, si citava la differenza tra personaggi e personalità. Le personalità hanno molte sfaccettature, mentre i personaggi ne hanno una e una soltanto e se abbandonano quella non sono più nulla.
Il clown invece aveva solo una veste nel suo armadio ed era quella del pazzo, perciò non uscì dai suoi panni nemmeno mentre attraversavano il Luna Park per raggiungere la vecchia casa piena di bizzarre stanze.Fischiettava quando non era impegnato a fare battutacce. Aveva superato la sorpresa del passare dall'essere un capo ad essere un ostaggio, e la sua lingua viscida continuava a farlo parlare con la sua voce melliflua. "Nessuna donna mi è mai stata così vicina prima d'ora, passerotto." Sussurrava cercando di guardare Arden alle sue spalle senza successo. "Credo davvero che tu mi trovi irresistibile, e pure io credo che tu sia uno schianto, passerotto. Sei decisamente il mio tipo. Se solo sorridessi un po' di più... Me lo fai un sorriso, piccolo piccolo?" Sorrideva mentre guardava davanti a se.
"Sta zitto." Lo ammoniva Canyon.
"Tu sta zitto!" Ruggiva più forte Mr. Smile sputacchiando come un cane con la rabbia. Arden era convinta che se non avesse avuto una lama alla gola sarebbe saltato addosso a tutti loro e, probabilmente, avrebbe anche avuto la meglio. Nessuno di loro era un guerriero, l'unica arma che avevano era il cervello.
"È meglio se ti calmi, sottospecie di dobermann- sussurrò cupo Harry mentre faceva strada a tutti verso la casa- così rischi che ti si sbavi il rossetto." E saltò da un muretto invece di fare i pochi scalini che portavano a terra.
Arden lanciava alcuni sguardi a Walsh che camminava affianco ad Harry ed evitava ogni genere di contatto con Mr. Smile. Pareva essersi ripreso un poco ma non abbastanza da poterlo guardare senza entrare nel panico.
"Ehi, biscottino, non te la rubo mica. La voglio solo stuzzicare un pochetto." E ridacchiava mentre faceva spallucce.
"Se non smetti di parlare come se non fossi qui ti amputo la testa, Smile, non sto scherzando."
"Accipicchia passerotto- rise di gusto- e perché? Così che i miei possano assalirvi come un branco di cani inferociti? Se solo sapessero che mi hai fatto del male.."
"E chi glie lo dice che ti ho fatto del male?" Sussurrò lei: per la prima volta la voce melliflua era la sua. Colse un sorriso sulla bocca di Canyon.
"Mi piaci da impazzire passerotto, davvero un sacco. Il mio cuore raggrinzito è tutto per te. Fanne quello che vuoi."
"Non mi serve il tuo cuore. Odio gli organi putrefatti." Sbuffò mentre lo spingeva su per le scale fino al primo piano.
"Ti ucciderò in fretta passerotto. Non voglio farti soffrire. Ma solo se mi darai un bacio." E si leccò le labbra in modo viscido, squarciandosi la lingua sui denti.
Fu Harry ad afferrarlo, puntargli una pistola alla gola e sbatterlo contro il muro. "Sta zitto, Dobermann."
"O cosa? Perdi la pazienza biscottino?" Ridacchiò Mr. Smile con le spalle al muro. "Vorrei tanto vederti perdere la pazienza.. Così tanto. Non so cosa penserebbe il mio passerotto se tu mi uccidessi.."
"Smettila di chiamarla così." Il viso di Harry era sorprendentemente vicino a quello del clown e ringhiava a denti stretti.
Il sorriso del clown si allargò mentre avvicinava ancora di più il suo volto a quello di Harry. Rimase ad osservarlo per un po', poi: ".....passerotto." Ridacchiò con gli occhi folli.
"Dammi la tua collana." Intervenne la voce della ragazza. Sia il clown che Harry si voltarono verso di lei, a guardarla con gli occhi sgranati (almeno Harry). "Forza.." Disse mentre muoveva le dita della mano con impazienza.
Erano soli in quella stanza piccolissima, senza finestre: un blocco di cemento.
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The Fear
FanfictionLa Paura non è solo una cosa astratta. La Paura non è il mostro nell'armadio, ne il fantasma sotto al letto e tanto meno quella sensazione spiacevole dell'essere osservati da qualcuno. La Paura è qualcosa di vivo e concreto. Qualcosa che si svela a...