25' Capitolo

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L'acqua scorreva veloce e fluida su tutto il suo corpo mentre sotto la doccia aspettava che i minuti scorressero portandosi via anche i pensieri. Nulla di tutto quello che aveva appreso sarebbe andato via con un paio di docce per sua sfortuna. Aveva appreso la notizia solo due sere prima e la sua mente era oscurata da pensieri che la rendevano più confusa di quanto non lo fosse mai stava in vita sua. 'Mia madre, viva' si trovava a pensare qualche volte senza poter fermare le lacrime deboli ed arrabbiate dell'affiorare sulla superficie dei suoi occhi. Non pensava nemmeno lontanamente a parlarne via telefono con suo padre, era un argomento troppo profondo perché potesse essere trattato su una linea telefonica.
Ma presto avrebbe trovato l'occasione di raggiungerlo e chiedergli se tutto quello che Harry gli aveva detto fosse vero: se sua madre davvero era stata ridotta a nulla, poco più di un vegetale a causa di 'gioco'.

E cosa pensare di quello che le aveva raccontato Harry su quella dimensione parallela? Alle avvertenze? Alla sua paura di farla partecipare?
In qualche modo sembrava che volesse tenerla al sicuro da qualcosa di orribile. lei stessa era intimorita da tutto quello che aveva sentito dal ragazzo (più ci pensava e più la sua paura metteva radici) ma non poteva fare a meno di pensare al fatto che, se Harry teneva a lei nel modo in cui diceva, non avrebbe partecipato giusto perché nemmeno lei lo facesse.

Ma qualcosa le diceva anche che non era così semplice. Che c'erano accordi che Harry non avrebbe violato, pur tenendo a lei intensamente.

Con quell'ultimo pensiero uscì dalla doccia e si avvolse in un asciugamano morbido e profumato.
Di farne parola con qualcuno non ci aveva nemmeno lontanamente pensato. Era sicura che quasi nessuno avrebbe preso tutto quello sul serio come invece lei aveva fatto. Questo la faceva anche sentire un tantino pazza, ma nulla che la preoccupasse più di tanto: sapeva già di non essere uguale a tutti gli altri.

Il signor Walsh avrebbe fatto parte di quel progetto, Canyon Philip anche, poi lei ed Harry.. tutti avevano qualcosa per cui lottare o, nel caso di Canyon (e un po' anche nel suo), non avevano assolutamente nulla da perdere e nessuno da deludere. Era sempre stata convinta che i professori oltre alla scuola una vita non ce l'avessero, ed invece il signor Walsh sembrava uno abbastanza complesso: doveva esserlo se Pogar l'aveva voluto per una cosa simile. Canyon.. beh, da lui se lo sarebbe aspettato a dire il vero.
Presto, se Harry non si fosse deciso a lasciar perdere, ci avrebbe avuto a che fare con quelle persone. Non sapeva in che ambito e neanche come, ma ci avrebbe avuto a che fare.

Quando tornò in camera trovò lì solo Ruthie e Cora che se ne stavano ognuna nel proprio letto con una rivista di gossip o solo a riposare. Non voleva disturbarle ma osò accendere l'asciugacapelli. Per fortuna nessuna delle due la rimproverò: al contrario la fissarono come si fa con un qualcosa che cambia sempre.

Quando ebbe finito di asciugarsi i capelli si mise dinanzi all'armadio e cominciò a frugarvi dentro. "Arden.." cominciò Cora mettendosi seduta.

"Dimmi." fu la risposa semplice e secca.

"C'è qualcosa che non va?"

"Ci sono un sacco di cose che non vanno- sussurrò malinconica- ma non credo che questo vi riguardi in modo alcuno, quindi non avete di che preoccuparvi." e prese una paio di jeans neri aderenti e una t-shirt bianca. Si mise l'intimo poi si vestì.

"Arden, lo so che non tutto è sempre semplice. Magari se ti sfogassi ti sentiresti meglio.. non so, prova almeno." Cora fece spallucce, seriamente preoccupata per l'amica e tutto quello che la riguardava al momento.

"Seriamente, Cora, non capireste." si mise i calzini.

"Lo dici sempre. Come fai a sapere che non capiremmo se non ti sforzi nemmeno di metterci al corrente delle cose?" sbuffò Ruthie buttando da parte la rivista.

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