Ad Otter Rock, nello stato dell'Oregon, vi erano molte cose bellissime, cosa per cui Harry ci aveva sempre speso tanto tempo. Quando aveva dovuto affrontare i suoi studi impegnativi per l'ammissione ad Harvard, era andato a cercare rifugio nelle ventose spiagge di Otter Rock, quando aveva perso i suoi genitori, era stato lì che aveva trovato rifugio, quando aveva affrontato l'incendio nella casa dei Neil, quando aveva visto il loro piccolo carbonizzato: era stato lì anche quando aveva affrontato il processo, dopo le notti di prigionia tra trafficanti di droga e piccoli vagabondi notturni. Il sapore salino dell'oceano lo aveva sempre trasportato in un qualcosa di nuovo, in qualcosa dove riusciva a pensare ad altro. Il sale, lo sapeva, era tutto merito della salinità dell'aria..
Eppure.. eppure anche in quella stanza, in quella stanza con accanto a se il suo migliore amico, il migliore professore che avesse mai avuto in tutta la sua carriera da studente, in quella stanza con l'unica persona che gli avesse ricordato casa, con tutta la salinità delle lacrime nell'aria: non si sentiva affatto come si sentiva ad Otter Rock.Arden continuava a ridacchiare di lui, lo scherniva, lo invitava ad avvicinarsi con voce blanda e seducente. Gattonava e poi si metteva a sedere sul letto, come se quello fosse la sua prigione. Almeno una cosa Harry la capì senza l'aiuto della geniale mente di Walsh: avrebbe perso contro la sua Paura solo, ed unicamente, nel caso fosse stato lui ad andare a toccare Arden ed in nessun altro modo. Gabriel, Cora e tutti gli altri, perfino Miles ed Irbel, avrebbero semplicemente potuto buttarlo tra le braccia della ragazza per farlo perdere, eppure così non sarebbe stato per sua diretta volontà e di conseguenza non sarebbe accaduto nulla. Ma se avesse ceduto lui stesso ad un contatto con la creatura che teneva prigioniera la sua vera Arden, ovvero lo spirito della Paura stessa, allora avrebbe perso per davvero. E l'unico vero Obliato sarebbe stato lui.
"Harry. Allontaniamoci." disse Walsh afferrando saldamente il braccio del ragazzo. Canyon fece lo stesso con l'altro. Avevano tutti perso ogni genere di colore dal viso, era pallidi e tremanti e se solo qualcuno avesse scattato loro una foto sarebbero stati facilmente scambiabili per un gruppetto di fantasmi.
"La mia Paura, la Paura stessa, quella che per te era un'Isola tutta inside, quella che per te era un gruppo impazzito di clown.. adesso sta torturando Arden." disse Harry riprendendosi le braccia dalle prese dei suoi amici. "Non posso permettere che continui a farlo, perché se c'è un modo per fermare tutto questo io non lo vedo proprio."
"Harry, ma Hegel..-" tentò Walsh.
"Hegel dice che nulla è più profondo di ciò che appare in superficie. Io sulla mia superficie vedo solo che la persona che amo soffre a causa mia, e voglio che questo smetta."
"C'è solo un modo per riaverla.." sorrise il viso della ragazza mentre incrociava le gambe ed allargava le braccia verso Harry "..un abbraccio, un abbraccio solo, Harry." pronunciò il suo nome nel modo in cui la vera Arden lo chiamava quando era mattino presto e dovevano sbrigarsi per rientrare all'università, come la vera lei lo chiamava quando si addormentava con la testa sulle sue gambe dimenticandosi dei film che lei riteneva 'bellissimi' e 'memorabili' per poter chiudere gli occhi per pochissimo: perché sapeva che la notte non sarebbe stata una passeggiata per lei, per la sua Arden, e allora avrebbe voluto avere abbastanza energie per poter restare sveglio ed assicurarsi che lei avesse un buon sonno. Lo disse come lo avrebbe detto lei..
Fece un passo in avanti, con gli occhi lucidi ed arrossati, col viso di qualcuno che vuole solo mettere fine a tutto quello che ha attorno, a patto di perdersi in qualcosa di inesplorato. Non aveva mai pensato, nemmeno per un momento che sarebbe stato lui, alla fine, l'anello debole di tutto il gruppo. Forse la sua unica colpa era quella di non avere mai conosciuto l'amore, e non appena questo si era presentato alla sua porta aveva perso la testa, ed aveva amato Arden senza riserve.. questo era il suo unico errore, il suo punto debole, la sua unica Paura. E adesso la viveva sulla sua pelle come un ago incandescente che ti penetra lentamente tra le scapole e ti trafigge il cuore senza che tu nemmeno te ne accorga, e così, come se non fossi mai stato, muori. Senza nemmeno saperlo che stai dando via l'Anima.
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The Fear
FanfictionLa Paura non è solo una cosa astratta. La Paura non è il mostro nell'armadio, ne il fantasma sotto al letto e tanto meno quella sensazione spiacevole dell'essere osservati da qualcuno. La Paura è qualcosa di vivo e concreto. Qualcosa che si svela a...