12. Ricordo di margherite e pioggia

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Canzone per il capitolo:

American Beauty O.S.T. - Thomas Newman

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Una volta in macchina, sono costretto a borbottare ancora per circa dieci minuti per convincerla a togliere i piedi dal mio cruscotto. Se Sally al naturale è molesta, da sbronza non migliora di certo.

Dopo inconcludenti peregrinazioni, alla fine riusciamo a siglare una sorta di tregua: le lascio tenere i piedi sul cruscotto a patto che si tolga le scarpe.

«Ti posso concedere fino all'album By the Way... poi i Red Hot Chili Peppers per me non esistono più... in confronto ai vecchi album, non c'è assolutamente storia», decreta dopo una lunga discussione nata dalla scelta del cd da ascoltare.

Subito mi infervoro. «Ma ti prego... i Red Hot non si toccano. Non parlare se non ne capisci niente di musica».

«Senti, Harry, non puoi dirmi che gli ultimi album siano a livello dei precedenti, vero? Mi riferisco a Californication, By the way, oppure Blood Sugar Sex Magik ... non ci credo, e se lo dici, mi deludi su tutta la linea», borbotta incrociando le braccia, muovendosi così tanto sul sedile che la macchina prende a oscillare.

«Certo che non sono paragonabili ma... ma comunque i Red Hot Chili Peppers non si toccano. Punto e fine della discussione», concludo.

«Che permalosone che sei... dai, qual è il tuo pezzo preferito?»

«Dei Red Hot? Give it away, naturalmente. E il tuo?»

I suoi occhi, dapprima volti al cielo notturno fuori dal finestrino, si voltano verso di me. «Non ci ho mai pensato, a dire il vero ... ma credo sia Road Trippin.»

Allontano il sedile dal volante, sono incredibilmente scomodo e le mie gambe troppo lunghe non sanno più come incastrarsi nella macchina. Io e Sally siamo rimasti fuori dal locale, tutti e due abbiamo bevuto un po' troppo. So bene che potrei guidare tranquillamente fino a casa, ma non mi va che la polizia mi possa fermare e togliermi la patente: non sono così stupido; così abbiamo deciso di restare nel parcheggio qui fuori almeno un'oretta prima di tornare indietro. «Bel pezzo, te lo concedo per una notte di pioggia.»

«In che senso?» è curiosa.

«Nel senso che ogni canzone ha un momento adeguato per essere ascoltata: devi essere nel mood adatto, e nel luogo e nel tempo giusto... ad esempio: Scar Tissue in che momento della tua vita la ascolteresti?» le chiedo.

I suoi occhi si fissano su di me con fare pensieroso mentre prende a mordicchiarsi il labbro inferiore, e io cerco di non pensare a quanto debba essere morbido da toccare...

«Beh... penso che lo ascolterei all'inizio di un lungo viaggio, magari per una vacanza... è questo che intendi?»

«Esatto! Non ascolteresti quella canzone per, che ne so, bere, cantare e saltare per casa come un'ossessa», le spiego gesticolando. Quando mi infervoro a parlare di musica, le mie braccia partono a disegnare cerchi per aria come quando ero bambino e tentavo di spiegare qualcosa di incredibilmente interessante ai miei genitori; è da un po' che non lo faccio. A dire il vero, è da un po' che non mi entusiasmo davvero per qualcosa, ma è difficile trovare qualcuno che abbia dei buoni gusti musicali al giorno d'oggi.

«Tu salti per casa con la musica nelle orecchie?!» mi chiede scoppiando a ridere. «Ti prego, devi farmelo vedere!»

Oltre alla mia smorfia, le faccio vedere qualcos'altro che spunta dalla mia mano.

«Sei davvero maleducato a fare sempre quei gestacci molesti, sai? E comunque, tornando all'Harry ubriaco che si ascolta la musica per sfogarsi e che strilla come una femminuccia per tutto l'appartamento... io userei uno Smells like teen spirit dei Nirvana... che ne dici?»

Harry ti presento SallyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora