Harry ti presento Sally

Epilogo - Parte 1

Canzoni per il capitolo:

Smells like teen spirit – Nirvana

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Harry

Finalmente riesco a riprendere fiato: oggi credo di aver percorso almeno venti miglia muovendomi tra il bancone e i tavoli. Sto servendo le ultime ordinazioni prima della chiusura anticipata delle otto, i miei stanno ripulendo la cucina in vista della cena della vigilia di Natale, e Sally...

«Load up on guns
Bring your friends
It's fun to lose and to pretend
She's over board, self assured
Oh no I know, a dirty word...»

Sally ha appena iniziato a cantare l'ultimo pezzo per la serata, per la gioia del piccolo gruppetto di fan che si è ricavata qui in paese nell'ultimo anno di esibizioni che si è impuntata di fare qui al locale, ormai completamente rivoluzionato: dal piccolo ristorantino familiare che era prima, abbiamo rinnovato ogni aspetto, finendo per avere un ristorante pub che, oltre a servire la cena fatta in casa dai miei genitori - così come è d'obbligo in ogni tradizionale diner che si rispetti - dopo cena offre anche da bere, e ovviamente i drink li prepara il barista sottoscritto. Un giorno resterà a me tutto questo posto, quindi è meglio che io inizi a fare la mia parte.

E compreso nel prezzo della serata, il funghetto atomico canta al karaoke tutti i fine settimana o, come oggi, per le feste importanti.

«Hello, hello, hello, how low...»

Ovviamente, tutta la questione del rinnovamento del ristorante, del sito internet che Sally gestisce con mio padre e che ci sta facendo arrivare un sacco di clienti in più per il bed and breakfast ormai quasi al completo per il Natale, ci è costata una furiosa litigata l'anno scorso: Sally si era impuntata di voler contribuire al prestito per il rinnovo dei locali, e io e i miei genitori ci siamo rifiutati categoricamente.

Risultato del battibecco che è andato avanti per quasi un mese?

Qualche settimana dopo l'ultima discussione, è arrivato un bonifico anonimo di un po' troppi soldi sul conto corrente dei miei genitori. Loro erano contenti e l'hanno ringraziata più e più volte, noi due invece non abbiamo parlato per quasi quattro giorni. Intorno al quinto giorno abbiamo ripreso a rivolgerci la parola tramite qualche grugnito e monosillabo, e alla fine siamo arrivati all'accordo che, con il lavoro che lei fa tutte le sere al ristorante - e che porta avanti insieme all'impiego come fotografa freelance per il giornale locale -, almeno le diamo una quota in aggiunta dell'incasso della giornata. In pratica, le restituiamo i soldi prestati un po' per volta.

Mi appoggio con i gomiti al bancone per trovare un attimo di respiro e alzo gli occhi al cielo quando il ritornello di Smells like teen spirit parte e la voce perfettamente intonata di Sally esplode nel locale, mentre qualche tavolo più in là una manciata di ragazzini tengono il tempo con le mani sul tavolo come se stessero accompagnando la batteria.

«With the lights out, it's less dangerous
Here we are now, entertain us
I feel stupid and contagious
Here we are now, entertain us...».

Vado dietro al bancone e ripulisco tutto il caos che trovo, osservando con apprensione Sally che stacca il microfono dal piedistallo, ovviamente abbassato alla sua scarsa altezza, e si mette a saltare e a dimenarsi così tanto che spero, almeno, riesca a intrattenere anche il povero Kurt che forse ci guarda da lassù.

Sally è una forza della natura e, incredibilmente, riesce a smuovere non solo i più giovani, che ormai il sabato sera arrivano perfino dai paesi vicini per poterla sentire cantare, ma anche la popolazione tremendamente attempata di questo paese dal quale, tempo fa, avevo così tanta voglia di scappare. E ora sono così felice di essere qui che il pensiero di ritornare nell'assolata California non mi passa nemmeno per la testa. Prendiamo l'aereo solamente una volta al mese per andare a trovare la famiglia di Sally e i nostri comuni amici, che sono sempre contenti di ospitarci per un paio di giorni.