2.36 Vaffanculo alla foresta amazzonica

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Sam

Il parcheggio del Lounge stasera è pieno. In seguito al cambio di gestione e al conseguente rinnovo, nel locale dove un tempo Harry lavorava ora si può anche ballare. Ho pensato che fosse il posto adatto dove portare Julie, per farla divertire un po' come non ha mai fatto prima.

«Aspetta», la sua mano sulla mia mi impedisce di scendere dall'auto.

Dopo una veloce frugata nella sua borsetta, Julie sfila un foglio di carta ripiegato con cura. «Che cos'è?»

«È un volantino. L'ho trovato appeso nella bacheca degli annunci in biblioteca. Quando l'ho visto, ho pensato subito a te», sembra imbarazzata.

Apro il volantino e resto a fissare con sguardo sorpreso la scritta. «Corso professionale per tatuatore

«Sì», si affretta a dire mostrandomi meglio la scritta. «So che ti piacciono molto i tatuaggi e che li disegni sempre tu. I tuoi sono stupendi, e poi hai tutte quelle fotografie appese nella tua camera... perché non provare? Continui a dire di non riuscire a trovare un lavoro. Potrebbe essere un'idea.»

Provo a sorriderle. «Un conto è fare due schizzi sulla carta, Julie; un altro è tatuare la pelle con dell'inchiostro indelebile.»

«Infatti si fa un corso apposta per imparare a farlo», insiste determinata. «Stefan mi ha detto che ci si esercita sulla pelle di maiale. Anche lui lo faceva durante l'università.»

«Alla facoltà di Medicina insegnano a fare i tatuaggi sulla pelle di maiale?»

«No, scemo. Loro la usavano per imparare a praticare i punti di sutura.»

«Che schifo...»

«Sì, abbastanza. Pensa che quando viveva ancora in casa con noi, stava ore in cucina a fare a brandelli pezzetti di pelle, cuore, cervello di bovino e... bleah... mamma voleva che facessi medicina anche io», conclude rabbrividendo alla sola idea.

«Non mi sembri molto portata», osservo.

«No, direi di no. Non mangio la carne, figuriamoci diventare chirurgo. Preferisco di gran lunga i libri. In ogni caso, mi prometti che ci penserai?»

Annuisco, anche se l'idea non mi convince molto. Lei se ne accorge subito, tornando all'attacco. «Sam, tu hai detto di aver studiato qualcosa che odi, e vuoi andare a lavorare per tutta la vita chiuso in un ufficio, facendo un lavoro che non ti piace. Perché non pensi a questa possibilità? È una bella novità... potrebbe essere una svolta!»

Mi fa sorridere il suo entusiasmo, tutta agitata per riuscire a convincermi. «Ok... ci penserò. Ma se divento tatuatore, mi devi promettere che il primo tatuaggio lo farò su di te.»

«Ma io non ne ho nemmeno uno», si difende subito.

«Appunto, meglio ancora.»

Si finge pensierosa e poi riprende a sorridere. «Ok, ci sto.»

Sta per uscire, ma stavolta la trattengo io. «Sei bellissima stasera, lo sai?»

Resta per un attimo interdetta per la mia sincerità improvvisa, ma lo è ancora di più quando la attiro rapidamente verso di me per baciarla. Tiene sempre una mano sul mio viso, lo fa ogni volta in cui la bacio: accarezza il lieve strato di barba, seguendone il disegno lungo tutta la mandibola, mentre l'altra mano si posa sul mio petto; una mano per intrappolarmi, e una per tenermi a distanza.

Passano secondi, minuti, accosto le dita al suo viso e la allontano per guardarla. Lascio il pollice ad accarezzarle la guancia, il mento e infine la linea della bocca carnosa e piena; lei chiude gli occhi nel sentirne il passaggio, lasciando uno spiraglio tra le labbra per liberare un sospiro. «Non hai la più pallida idea di che cosa ti farei in questo momento, Julie...»

Harry ti presento SallyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora