31. Ogni giorno

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La settimana è passata così lentamente come non avrei immaginato. Io e Sally ci siamo visti per un totale di dieci minuti in questi giorni: ha passato le notti a casa di Frank per tenere il bambino e, al suo ritorno all'appartamento, si chiudeva in camera a riposare. Per fortuna la moglie di Frank è arrivata questa mattina, venerdì, così non deve più tenere quella scimmia urlatrice del figlio.

Frank mi ha detto di averle di nuovo offerto il lavoro al pub, ma Sally ha rifiutato categoricamente. Non so proprio cosa farà ora...

«Secondo me, dovresti cercare un parcheggio più vicino alla spiaggia», consiglia Dakota, seduta al posto passeggero al mio fianco.

Inizio a rallentare nonostante le sue lamentele. «Non ce ne saranno più avanti; meglio fermarsi qui e fare due passi a piedi.»

«Ma...»

Sospiro. «Ma, cosa?»

«Ho paura che mi si rovinino i sandali. Sono nuovi.»

Alzo un sopracciglio mentre parcheggio comunque dove volevo io. «Si possono rovinare solo per qualche metro in più?»

«Ma...»

Ho incredibilmente caldo e l'aria condizionata ha deciso di abbandonarci a metà percorso in direzione Santa Barbara, Oceano Pacifico: è stato il viaggio di due ore più lungo e snervante di tutta la mia vita, senza contare che Dakota non ha chiuso bocca nemmeno per un secondo da quando siamo partiti. Non la ricordavo così chiacchierona... me ne sono dimenticato io, o è peggiorata durante il tempo in cui siamo stati divisi?

«Ma, cosa?!»

Per fortuna, Dakota coglie subito la mia irritazione e lascia perdere. «Niente... dai, scendiamo. Siamo in ritardo.»

Dal bagagliaio devo estrarre tutta una serie di borse e borsine che Dakota e Jessica si sono suddivise tra la mia macchina e quella di Ian: ci sono asciugamani, creme e oli solari, libri, riviste, e infine l'enorme quantità di alcol e sandwich che i miei amici hanno deciso di portare in spiaggia. Senza contare che la maggior parte del carico devono averla già portata gli altri, arrivati all'incirca mezz'ora fa con le macchine di Sam e Ian.

Ho provato a convincere Lewis a venire con noi, ma lunedì deve consegnare una tesina e discuterla e ha detto di non avere tempo da perdere in spiaggia. Io ho mantenuto la promessa che avevo fatto con me stesso: ho tentato di parlargli un paio di giorni fa per capire che cosa gli stia andando storto in questo periodo; ma non ho ottenuto nulla se non un paio di niente, va tutto bene di facciata. A questo punto, credo che il problema non sia nemmeno solo l'università, o Sally, ma è chiaro che non vuole parlarne con nessuno. Così non ho insistito e ho lasciato perdere; probabilmente, il giorno in cui si sentirà pronto, verrà a sfogarsi con me.

«Tu credi che a quest'ora potrei ancora abbronzarmi? Il sole mi sembra abbastanza forte.»

Guardo il cielo e trovo a fissarmi di rimando un ardente sole di agosto, e non quello che dovrebbe esserci in questa metà di settembre. Ma quando arriverà l'autunno?

«Sono già le quattro, ma fa così caldo che sembra pieno mezzogiorno, quindi suppongo di sì», la rassicuro.

«E lì dentro cosa c'è?» domanda, guardando i regali che spuntano da una delle quarantasette borse.

«Sono i regali per Ian e Sally.»

«Sally?» domanda. «Perché hai fatto un regalo a quella?»

Dakota è incredibilmente riuscita a infondere una semplice parola come quella con tutto l'astio possibile: le donne e il loro sesto senso.

«Perché sono gemelli, Dakota, quindi se oggi è il compleanno di Ian, sarà anche il compleanno di Sally. Non mi sembrava il caso di fare solo un regalo a Ian e non alla sorella.»

Harry ti presento SallyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora