54. Finalmente soli

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Canzone per il capitolo:

Into you - Ariana Grande

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Harry

Ci fermiamo soltanto un'ora dopo per fare rifornimento di benzina e comprare un paio di sandwich da mangiare lungo la via.

«Andate voi a comprare, io nel frattempo faccio il pieno», avverto i fratelli che, dopo una lunga e scricchiolante stiracchiata, si dirigono al piccolo negozio camminando con la stessa identica andatura. Mi guardo vagamente intorno mentre faccio rifornimento e lascio i soldi per il pieno al ragazzo seduto accanto alle pompe di benzina, che non mi sembra poi così sveglio. Dovremmo essere da qualche parte vicino a Las Vegas, anche se in mezzo a questo deserto sembra non esserci null'altro che polvere e vento. Secondo la tabella di marcia che mi sono imposto, vorrei arrivare almeno fino al confine con lo Utah, allora ci fermeremo nel primo motel disponibile sulla strada. Osservo la mia macchina, la carrozzeria ricoperta di sabbia e moscerini, e mi prefiggo già di riservarle un buon trattamento di pulizia non appena ritorno a casa.

E sto ancora pensando alla portentosa cera che tiene mio padre nel garage, e che rende lucidi i cerchi in una maniera impeccabile, quando delle grida riscuotono la mia attenzione momentaneamente calata. C'è il tramonto basso sull'orizzonte e l'immagine che vedo attraverso il riflesso del sole è quella di Ian e Sally che, correndo di gran carriera, si sbracciano verso di me urlando: «Metti in moto, metti in moto!!!»

Non ho la più pallida idea di che cosa stia succedendo, del perché stiano correndo come due evasi di prigione e perché la loro espressione mi suggerisce soltanto che stiano scappando da qualcosa o da qualcuno. Faccio comunque come mi dicono, salto in macchina e, non appena ingrano la prima con i piedi pronti al balzo tra frizione e acceleratore, ecco che quei due matti si fiondano sui sedili alla bell'è meglio, stavolta Ian al posto del passeggero e Sally dietro.

Parto velocemente sgommando sull'asfalto impolverato e scruto nello specchietto retrovisore per capire che cosa stia succedendo. E allora lo vedo: grande come una montagna, trovo una specie di gigante della Barriera che si mette a inseguire la mia macchina fino a che non mi immetto sulla strada e filo via rapidamente.

«Mi spiegate che cazzo avete combinato voi due?!» emetto in uno strillo acuto. «E perché quell'energumeno vi stava inseguendo?»

Sally è coricata sul sedile posteriore e, non appena riesce a riprendere fiato, ecco che irrompe in una grassa risata mentre il fratello, infuriato come non mai, non mi risponde e si gira per percuotere sonoramente il didietro di sua sorella senza pietà.

«Sei una cretina», pacca sonora, «un'incosciente», nuova pacca, «una deficiente» e a ogni nuovo colpo la risata di Sally si spezza in un piccolo gemito, e la cosa inizia a infastidirmi un po'.

«Stupida che non sei altro», ennesima pacca e, poco prima che arrivi la successiva, spingo di nuovo Ian sul proprio sedile con una mano e lo faccio calmare.

Sally si rialza a sedere e tira un ciuffo di capelli al fratello con forza, facendolo strillare come una femminuccia.

Alzo gli occhi al cielo e se penso di dover stare ancora in macchina con questi due, mi viene la nausea.

«La volete smettere?!»

Sally sbuffa e si mette dietro il mio sedile, mentre Ian si zittisce guardando fuori dal finestrino con le braccia incrociate e ben strette al petto.

«Allora? Si può sapere che cos'è successo nel negozio? Non vi sarete mica messi a rubare? Siete ricchi sfondati, maledizione.»

È Ian il primo ad aggiudicarsi la parola. «Succede che mia sorella è una decerebrata.»

Harry ti presento SallyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora