34. Dobbiamo parlare

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Restiamo intorno al fuoco soltanto noi quattro: Dakota avvinghiata al mio braccio, continuando a parlare a sproposito con vaneggiamenti dettati dall'alcol, e Sally accanto a Sam, entrambi ubriachi; e quest'ultimo fattore non mi piace per niente, visto che il mio amico le sta addosso con sempre maggiore insistenza.

I regali per Sally sono rimasti incartati, e non mi sembra propensa ad aprirli nell'immediato futuro: pare distrutta, è completamente giù di morale anche se non riesco in alcun modo a comprenderne il motivo.

Si appoggia con la schiena al torace di Sam e lui le cinge avidamente la vita con un braccio, parlandole sottovoce all'orecchio a lungo. Sento il nervoso salire come una colata di lava fin sul collo, costringendomi a chiudere i pugni con forza.

«Tesoro?» la voce di Dakota è improvvisamente più vicina, dolce e suadente.

«Che hai? Ti viene per caso da vomitare?»

Ride di una dolce e acuta risata, lo sguardo scende sul mio torace e allunga una mano. Prende ad accarezzarmi il ventre, lenta, solo con la punta delle dita, e intanto riporta con insistenza i suoi occhi nei miei. Con uno svelto movimento in avanti, mi sorprende con un bacio inaspettato. «Mi sei mancato, Harry...», mormora; si sposta a baciare gli angoli della mia bocca, scivolando sempre più verso il collo.

Sta iniziando a strusciarsi troppo addosso, in una maniera così palese e ostentata come non aveva mai fatto prima, così guardo di sfuggita Sally prima di allontanare Dakota, perché non voglio che mi veda in questa situazione e... porca puttana!

Si sta mangiando la faccia di Sam!

Gli è praticamente addosso, a cavalcioni delle sue gambe, le sue piccole mani che lo tengono fermo e le loro bocche quasi del tutto spalancate, e Sam di certo non cerca di fermarla, anzi.

Ma sta scherzando?! Perché mi sta facendo questo? Proprio ora, proprio quando le ho detto che le volevo parlare, porca puttana!

«Che hai, Harry?» la voce di Dakota si sposta fino al mio orecchio, che inizia a baciare e leccare senza pudore.

«Non qui, Dakota», le dico distanziandola con il braccio.

Non riesco a staccare gli occhi da Sally e da quella piovra del mio amico, ma allo stesso tempo vorrei cavarmeli per non dover vedere questa ripugnante scena.

«Non mi sembra che dia fastidio proprio a nessuno», osserva Dakota divertita mentre si gusta la scenetta.

Sono così deluso, amareggiato, ma soprattutto infuriato, che mi tremano le mani, il cuore batte all'impazzata e sento i brividi lungo tutto il corpo. Perché si sta comportando così? Perché lo sta facendo proprio davanti ai miei fottutissimo occhi?!

Io non l'ho mai fatto con lei, non mi sono mai permesso di farmi vedere in atteggiamenti troppo spinti con Dakota; e lei come mi ripaga?

Devo togliermi dagli occhi l'immagine del corpo di Sally che spinge per trovarsi ancora più vicino a Sam; lo faceva anche con me.

Cazzo, lo faceva con me!

E, tutt'un tratto, il mio cervello collassa, si spegne e smetto completamente di pensare, di ragionare, di provare null'altro che non sia pura e semplice rabbia. Voglio soltanto togliermi da questa situazione, e il più in fretta possibile.

Afferro il polso di Dakota e la costringo ad alzarsi.

«Prendi le tue cose, ce ne andiamo», sono telegrafico, non ho alcuna voglia di parlare e spero che Dakota si sbrighi perché non ho intenzione di spendere troppe parole con lei nell'immediato futuro.

Harry ti presento SallyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora