2.26 Listen to Iron Maiden baby with me...

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Canzone per il capitolo:

Teenage Dirtbag – Wheatus

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Sally

«Sam», bisbiglio al suo orecchio mentre Harry sta mostrando a Julie come prendere un peluche con il gancio meccanico. «Portala al tiro a segno e prova a vincerle un pupazzo gigante.»

«Lo so cosa devo fare», risponde lui, probabilmente annoiato da tutti i miei suggerimenti.

«E ti devi mettere alle sue spalle e insegnarle come si fa a sparare, così le stai vicino e...»

«Ho capito», mi interrompe di getto, «lo so anche io... e comunque, continuo a ripetere che tu guardi troppi film.»

Ridacchio mentre osservo i ragazzi tornare verso di noi con aria sconsolata. Rimetto in ordine il vestitino che ho deciso di indossare questa sera, dalla gonna ariosa che si agita sopra al ginocchio, ma Harry non mi degna di uno sguardo. Non lo ha fatto nemmeno una volta da quando mi ha vista uscire dal bagno ben vestita e pettinata; se gli chiedessi di che colore è il mio abito rosa pallido, probabilmente non mi saprebbe rispondere.

«Siete riusciti a prendere Spongebob?» domanda Sam ai due ragazzi.

Julie fa cenno di no, parecchio delusa. «Niente... non sono riuscita nemmeno a sollevarlo di un centimetro.»

Sam finge di far scrocchiare le dita come se stesse per iniziare un incontro di lotta e si dirige verso il marchingegno con aria di superiorità. «Vieni, Julie, ti faccio vedere io come si fa.»

Vedendoli impegnati nella caccia alla simpatica spugna di mare, io e Harry decidiamo in silenzio di allontanarci un po' per lasciare loro la dovuta privacy. All'inizio riempiamo i silenzi provando tutte le giostre disponibili, finendo per divertirci anche parecchio sugli autoscontri... ma dopo quasi un'ora di parole al vento e basate sul niente, noto Harry guardarsi in giro con aria annoiata. Mi resta sempre un po' lontano, come se non volesse toccarmi nemmeno per sbaglio.

«Harry?»

Si volta a guardarmi con sguardo esageratamente attento. «Dimmi.»

«Ti stai... divertendo?»

Si schiarisce la voce e lascia apparire sul suo viso un sorriso tirato. «Sì, perché?»

«A me non sembra», la delusione è abbastanza chiara dalla mia voce.

«No, mi sto divertendo davvero. Stavo solo pensando che dovrei tornare a casa, però. Lo sai che i miei oramai non riescono più a gestire tutto da soli. Con l'inizio della bella stagione stanno arrivando sempre più prenotazioni per il bed and breakfast e il ristorante li tiene molto impegnati.»

Prendo un ciuffo dello zucchero filato che gli ho comprato poco fa, ma che non sembra intenzionato a voler concludere. «Sicuro che è solo per quello?»

Inspira a fondo prima di fermarsi. Mi guarda dall'alto in basso e trova il coraggio per parlare con sincerità. «Il fatto è che... apprezzo quello che stai facendo...»

«Ma?» il batuffolo di zucchero è ancora incollato alle mie dita.

«Ma non cambieranno le cose solo perché mi hai portato al Luna Park, o perché tu fingi che con Sam non ci sia stato niente. Se solo ci penso, mi sale una rabbia in corpo che non hai idea.»

Butto via il bastoncino di zucchero nel cestino, visto che ormai lo stomaco si è completamente chiuso. La piazza oggi è molto affollata, sento risate di bambini e urla di ragazzi provenire da ogni dove, e l'espressione malinconica di Harry mi spezza il cuore perché è del tutto fuori luogo per la situazione. «Mi dispiace...»

Harry ti presento SallyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora