2.21 Le braccia di Harry

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Sally

Quando la porta dell'appartamento si spalanca all'improvviso, mi spavento così tanto che finisco col culo per terra dopo aver sobbalzato dal divano.

«Cazzo, Sam», lo ammonisco tentando di ritornare seduta con l'aiuto di Harry, che per inciso continua a ridere della scenetta comica che mi vede protagonista, «potresti aprire la porta con più calma? Mi hai fatto prendere un colpo...»

Sam mi guarda di sfuggita con un sopracciglio alzato mentre entra in casa dopo cena e richiude la porta dietro di sé. «Serviva un libro a Lewis in biblioteca, eh?»

È stato fuori casa tutto il giorno, ma sperare che abbia passato tutte queste ore in compagnia di Julie credo sia un pensiero troppo ottimista.

Io e Harry siamo seduti sul divano da più di un'ora, cambiando i canali a caso alla televisione alla ricerca di qualcosa da poter guardare insieme, ma senza troppo successo. Ovviamente, appena Harry vede rientrare la figura di Sam nel suo campo visivo, ecco che allunga un braccio intorno alla mia vita per avvicinarmi di nuovo e stringermi. Mi sento a disagio per lo sguardo di Sam e per Harry al mio fianco, visto che non posso allontanarmi da lui... ma presumo che ormai io non possa farci nulla a riguardo. Mi sento continuamente in colpa e non posso impedirmelo. Non posso cancellare i miei errori.

Gli sorrido soltanto, fingendo di essere serena. Sam mi aveva fatto promettere di evitare di guardarlo con pena e rammarico, di cercare di dimenticare tutto e fingere che non sia successo nulla tra di noi. Devo provarci con tutta me stessa, per me, per Sam e anche per Harry, ma non è affatto semplice. Ho davvero il timore che troppo sia cambiato tra di noi. «Sì, un libro talmente importante che ora non mi ricordo nemmeno il titolo...» borbotto fingendo un sorriso tirato.

«Cretina», mi apostrofa in tranquillità, sfilando il portafogli e lasciandolo sul mobile accanto all'entrata. «Questi giochetti li facevo alle scuole elementari.»

Lo ignoro, sogghignando tra me e me per il mio piano diabolico. «Allora, hai visto per caso Julie?»

«Sì, l'ho vista... e l'ho vista anche andarsene a pranzo con uno. Sei contenta ora?»

Sto per rispondere, curiosa di sapere chi possa essere questo uno, ma Harry si intromette. «Quindi, questa Julie è la sorella di Stefan, giusto?»

«Sì, lavora in biblioteca», riprendo io le redini del discorso; «è nata ad Aprile, se non ricordo male il 15. Ama gli animali, la musica, l'arte ma soprattutto la letteratura. Non ha la patente e prende sempre l'autobus per andare in università: il 15B se non erro.»

Sam corruga vistosamente la fronte. «Come cazzo fai a sapere tutte queste cose?»

«Internet! Sui social scopri di tutto.»

«Però», borbotta togliendosi le scarpe e lasciandole a casaccio accanto alla porta d'entrata insieme alle mie e a quelle di Harry, «non hai scoperto che esce con un coglione che lavora con lei.»

«Mmm... questo deve essermi sfuggito. Però, non ho visto foto di lei in dolce compagnia, e il suo stato di Facebook è sempre single... quindi, potrebbe essere solo un amico. Li hai visti baciarsi e fare roba? Occhiatine ammiccanti, sguardi languidi...»

«No... ora possiamo parlare d'altro?»

Mi metto in ginocchio sul divano, facendo sobbalzare Harry sulla sua seduta. «No, no, devo sapere bene come sono andate le cose per capire. Come fai a dire che esce con questo uno

Harry ti presento SallyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora