60. Che sta succedendo?

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Sally

Se prima ero rigida nel suo abbraccio, ora mi sono completamente congelata sul posto. Mi sposto all'indietro e lo guardo con un sopracciglio così alzato che potrebbe sfiorare la luna sulle nostre teste. «Io? Ma sei serio?»

Mi fa allontanare per guardarlo negli occhi, ma mi tiene ancora tra le braccia e, improvvisamente, un profondo moto di imbarazzo mi sale fino alle guance, ricordandomi della sua tremenda vicinanza. «Sorpresa?»

«Un po'... cioè, so che a letto sono un portento ma... non me lo aspettavo», borbotto nella speranza di sciogliere l'imbarazzo che si è appena creato con una delle nostre solite risate.

Scoppia a ridere, ma nemmeno questo momento di rilassamento riesce a farmi calmare e provare meno disagio. «Su quello, in effetti, non posso che confermare.»

Sembra tutto tranquillo e rilassato dopo aver aperto la bocca e aver confessato quello che evidentemente lo turbava, mentre ora quella che si sente completamente fuori posto sono solamente io.

Cerco di essere seria per un minuto: raddrizzo le spalle, mi schiarisco la voce e cerco di essere il più fredda e professionale possibile. «Senti, Sam, io sto con Harry e...»

Mi prende il mento tra indice e pollice e mi interrompe. «Lo so, me ne sono accorto, piccioncini vomitevoli. A essere sincero, non avevo nessuna intenzione di dirtelo, probabilmente non te lo avrei detto mai, ma tu e la tua testolina bacata siete giunte alle vostre conclusioni, anche se del tutto sbagliate. Comunque, puoi stare tranquilla: non ho intenzione di provarci con te.»

Prendo un respiro profondo e mi rilasso un pochino, sentendomi più leggera di parecchio peso. «La cosa mi rincuora, ma posso chiederti perché proprio io?»

Sorride e mi lascia andare dalla sua presa, restando davanti a me, gli occhi puntati nei miei. «E perché non proprio tu? Siamo molto simili sotto tanti punti di vista che mi è sembrato inevitabile.»

«Forse un po' troppo simili, non credi?»

Fa spallucce e posa lo sguardo sulle sue mani che, dapprima esitanti, si decidono di spostarsi sopra le mie. Mi chiede il permesso in silenzio e io, sinceramente, sono ancora così scossa che non riesco a dirgli di no. Il calore che irradia dei suoi palmi riesce a riscaldarmi piacevolmente. «Non saprei... l'idea di stare con un piccolo mini me non mi sarebbe dispiaciuta affatto, sai?»

«Non... non so che cosa dire», ammetto in un debole sbuffo.

D'istinto mi verrebbe voglia di abbracciarlo e consolarlo, così come una brava amica farebbe, ma la causa del suo problema sono io, quindi non so proprio che cosa fare, o come comportarmi.

«Non devi dire nulla. Ora stai con Harry e, se è quello che vuoi davvero, non posso che essere felice per te, Sally», spiega mentre con il pollice accarezza il dorso delle mie mani unite.

Fingo un sorriso che in realtà l'imbarazzo del momento non mi fa sentire come sincero. «Stai attento, a parlare in questo modo potresti far scoprire alla gente che non sei così superficiale come vuoi far credere.»

«Oh, ma io volevo solo essere educato...», spiega con una gran faccia tosta facendo un passo avanti e infilandosi tra le mie gambe divaricate. «Ma se preferisci il vecchio Sam, allora ti dirò che ho una voglia tremenda di riportarti nel mio letto anche subito; che sei la prima ragazza che mi abbia fatto pensare che forse c'è qualcosa di più della singola scopata e basta, che forse potrei impegnarmi con qualcuno e diventare un fidanzato per bene... tu che ne dici? Potrei diventarlo?»

«Non ti mettere a flirtare con me, cazzone», lo avverto facendomi un po' indietro, e mi ritrovo a usare quel tono misto tra divertimento e serietà che uso sempre con lui. «E poi, sei troppo vicino, non mi fai respirare.»

Harry ti presento SallyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora