16. Benvenuto

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Canzone per il capitolo:

Te amo - Rihanna

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Ricapitolo tutto quello che devo portarmi dietro alla festa: chiavi della macchina, portafogli, costume da bagno già indossato, asciugamano...

«Le ciabatte, Harry», mi suggerisce Lewis, di ritorno dalla sua stanza con un costume identico al mio. Lo guardo e scoppio a ridere, istigandogli involontariamente una risata di rimando. Siamo decisamente ridicoli con i nostri boxer azzurri identici.

Sam, invece, è appena uscito dalla doccia e continua a camminare tranquillamente nudo per casa alla ricerca del suo accendino. Arriva in camera mia, sempre come mamma lo ha fatto, e ci guarda, gambe divaricate e mani sui fianchi: l'emblema dell'eleganza. «Oh, ma guardali!» esclama notando il nostro costume. «Come siete teneri... Avete pure il costumino uguale e gli occhietti dolci! A quando le nozze?»

«Fottiti», borbotta Lewis altamente infastidito.

«Grazie, altrettanto.»

«Lewis, non te la prendere», butto lì per evitare una lite, «lo sai com'è fatto Sam. È un coglione.»

«Oh, si difendono anche tra di loro...», continua a miagolare Sam con una vocina acuta e fastidiosissima. Non me ne ero accorto, ma tiene sotto un braccio un pacchetto regalo davvero male incartato; si gira verso di me e me lo lancia addosso. «Ecco, Sally dice che devi metterla stasera.»

«Cosa sarebbe?» chiedo, rigirando il pacchetto morbido tra le mani.

«Sally ha detto che è per una scommessa che avevi perso con lei... è passata un attimo quando tu eri in camera e mi ha incaricato di dartela: devi indossarla per tutto il tempo della festa. Così ha detto.»

Apro il pacco strappando la carta con un unico gesto e mi ritrovo tra le mani un'orrenda camicia hawaiana, larga e a maniche corte, con grandi fiori gialli, arancioni e verdi: deve essere di almeno due taglie più grande della mia.

La stendo per osservarla meglio, terrorizzato di indossare quell'obbrobrio. Forse, se la guardo da una diversa angolazione, potrei cambiare opinione?

No, direi di no. E i miei progetti per la festa di conquiste femminili, atti unicamente ad allontanarmi dai pensieri dolorosi di Dakota, possono anche andare a farsi benedire.

«Non ci pensare nemmeno lontanamente», enuncio sicuro a nessuno in particolare.

Sam alza le mani in aria. «Ehi, amico, io non c'entro: ambasciator non porta pena», fa l'indifferente, ma non riesce a smettere di sogghignare. Ancora nudo e ancora con le mani sui fianchi.

La getto sul letto scuotendo violentemente la testa. «Non ci penso nemmeno a mettermi quella roba, mi rifiuto categoricamente!»

Lewis e Sam escono dalla stanza sogghignando e si chiudono la porta alle spalle. Mi rigiro a guardare quella tovaglia fiorita, che mi fissa mentre occupa più di metà del mio letto. «Non provarci», le intimo.

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«Si può sapere tutta questa gente da dove è uscita fuori? Non erano tutti in vacanza? Sono già tornati per gli esami autunnali?» borbotto a Sam, che mi precede fendendo la folla.

La piscina all'aperto è stracolma di gente, il tavolino allestito con le bevande ormai preso d'assalto, lo spiazzo in cemento brulicante di costumi che ballano e si agitano a tempo di musica... Credo ci sia gente anche da fuori città, ne sono certo.

«Quando ci sono le feste, sbucano fuori tutti all'improvviso», risponde il mio amico.

«Ehi, bella camicia», scherza un tipo che non conosco mentre cerchiamo di raggiungere Ian, facendoci largo tra i ragazzi ormai già ubriachi e che si spostano lenti come in un film sugli zombie.

Harry ti presento SallyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora