59. Nanetta malefica

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Canzone per il capitolo:

Taylor Swift/Zayn Malik - I don't wanna live forever

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Sally

«Che cosa?!» strillo facendo un passo indietro.

Sam si agita immediatamente e alza le mani in aria. «Non urlare e fammi spiegare... io non ho fatto niente: è stata lei a saltarmi addosso.»

Con uno sbuffo profondamente indispettito, mi vado a sedere sul muretto poco lontano, che dà direttamente su una delle insenature del lago. «Tipico», commento mentre cerco di balzarci sopra, ma con estrema fatica, così Sam è costretto a darmi una mano a issarmi su, facendo attenzione che non cada all'indietro in acqua: l'idea di finire in un lago di alghe al buio completo non mi piace nemmeno un po'.

«Nana», commenta con una punta di divertimento nella voce.

«Stronzo... forza, vedi di spiegarti bene prima che io perda la pazienza.»

Si mette di fronte a me con le braccia conserte. «Non giudicarmi, non sai com'è andata davvero e io non c'entro proprio nulla questa volta.

Ti ricordi della festa per il vostro compleanno in spiaggia? Quando ti sei messa a raccontarmi di Harry e poi è successo... tutto il resto?»

Annuisco al chiaro ricordo e lo lascio continuare. Se scopro che Jessica ha tradito ripetutamente mio fratello con lui, lo uccido con le mie stesse mani; e poi mi occuperò di lei con tutta la calma di cui ho bisogno. Ma per ora, voglio provare a credere alla sua innocenza: si possono dire tante cose di Sam, ma non che non sia un buon amico.

Lo vedo prendere un respiro profondo e, notando che io sto un po' tremando visto che ho lasciato la mia giacchetta nel ristorante e che il Montana a fine settembre non è così caldo come la California, Sam si toglie il suo chiodo in pelle nera e me lo appoggia sulle spalle. Sorvolo sul fatto che, seduta di fronte a lui e con i piedi ben distanti dal terreno, riesco a guardarlo direttamente negli occhi.

Si schiarisce la voce, passa velocemente una mano tra i suoi capelli scuri, e prosegue facendo ben attenzione alle sue parole. «Ecco... quel pomeriggio Jessica mi aveva accompagnato alla macchina per prendere le ultime borse. Avevo notato che ultimamente mi stava un po' troppo attaccata alle chiappe: mi guardava quando Ian non se ne accorgeva, mi chiedeva i passaggi se lui non poteva accompagnarla... cose così. Quando sono arrivato alla macchina, però... ecco... lei ci ha provato con me.»

Sbarro gli occhi. «E che cosa ha fatto? Guarda che potevi tirarti indietro, sai?»

Spalanca la bocca con fare sconcertato. «Si è infilata dentro la macchina con me, te lo giuro! È stata la cosa più assurda che mi sia mai capitata: mi ha spinto sul sedile posteriore, ha chiuso le portiere, mi si è messa a cavalcioni sulle gambe e mi ha infilato la lingua in bocca», esclama tutto sconvolto. «Mi ha praticamente violentato!»

La sua espressione scioccata è così sincera che, in un modo o nell'altro, finisco per credergli.

«E tu che cosa hai fatto?»

Sam scrolla la testa al ricordo di quei momenti e torna a guardarmi.

«L'ho cacciata, ovvio: che altro potevo fare? Stava con il mio amico, non sono di certo così stronzo da farmi la sua tipa. Lei però si è incazzata a morte per il rifiuto e, quando è tornata indietro, la sera era evidentemente ancora infuriata e ha fatto tutta quella sceneggiata con Ian per quella stupida partita di basket», spiega sinceramente preoccupato, passandosi una mano sulla fronte e lo sguardo ancora perso nel vuoto.

Harry ti presento SallyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora