20. Harry, è per te

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Mi ero ripromesso di non addormentarmi, di godermi ogni secondo dell'unica notte che potevo passare con Sally ma, ora che riapro gli occhi alla luce del sole, mi sveglio con una bruttissima sensazione in corpo. Cerco di mettermi a sedere e mi accorgo subito di essere solo nel letto, solo nella stanza, con l'orologio che segna le undici di mattina.

E, per la prima volta nella mia vita, mi sento in uno strano modo; è una sensazione diversa da qualsiasi altra io abbia mai provato nella mia vita, e che sinceramente non pensavo di poter provare mai.

Mi sento usato.

Sì, usato è la parola corretta, proprio come la buccia del povero limone che, dopo esser stato spremuto fino all'ultimo goccio, viene infine gettato via perché non serve più a nulla.

È proprio così che mi sento questa mattina, dopo aver passato la notte con lei. Sally mi aveva fatto promettere che sarebbe stata come me soltanto per una notte, e ora se n'è andata senza nemmeno svegliarmi, senza salutarmi. Dovrei sentirmi soddisfatto per aver ottenuto finalmente quello che volevo, invece ora sono soltanto deluso e amareggiato.

Ma in fondo avrei dovuto saperlo, questi erano i patti ed entrambi eravamo stati chiari sulle regole; eppure, quella sensazione di vuoto è sempre qui con me.

Con indosso di nuovo il costume di ieri sera, tutto spettinato e con gli occhi gonfi dati da una nottata ben lungi dall'essere considerata riposante, mi trascino fino in cucina per prepararmi un caffè.

Dov'è Sally?

Sam è in boxer, coricato sul divano a guardare la tv e con le gambe che penzolano dal bracciolo; sta parlando con Ian di qualcosa di cui sinceramente poco mi importa in questo momento.

Dov'è Sally?

Lewis è seduto al solito estremo della tavola, oggi stranamente occupata soltanto da quattro o cinque schemi e non dalle solite tonnellate di libri, e guarda Sally, che è appena uscita dalla porta del bagno, i capelli gocciolanti e gli auricolari nelle orecchie che pompano al massimo volume la musica che solo lei riesce a sentire.

Mi passa accanto sfiorandomi consapevolmente il braccio e saluta tutti quanti, e nessuno, con un buongiorno strillato ai quattro venti. Tutti le rispondono in un coro di voci discordanti, ma la musica nelle cuffie è troppo alta e non sente; indossa una delle sue magliette preferite, quella larga e bianca con un gigantesco smile giallo canarino disegnato sopra, e sotto soltanto gli slip, che si intravedono oltre il bordo della maglia. Si mette a preparare la colazione saltellando tra il barattolo del caffè e la macchinetta, muovendosi a tempo della musica che solo lei può sentire e gettando gocce d'acqua dai capelli bagnati tutt'intorno. È decisamente buffa nei suoi movimenti, ben lungi dal poter essere considerati sensuali, eppure io non riesco a togliere gli occhi dal suo corpo. Quel corpo che ho potuto tenere con me per tutta la notte; che è stato mio per tutta la notte.

«Qualcuno ne vuole un po'?» sbraita a tempo di musica. A giudicare dal ritmo, sta ascoltando Jackson di Johnny Cash; potrei scommetterci, lei lo adora.

Mi avvicino e le tolgo un auricolare. «Sì, grazie!» le dico ad alta voce nell'orecchio, facendola sussultare.

«Scusa», balbetta spostando subito lo sguardo lontano da me. Arrossisce e torna ad armeggiare con la macchinetta, fingendo indifferenza.

"Beccata, Sally. Avevi detto niente imbarazzo, e poi sei la prima a caderci dentro?"

«Ehi, mi sembri di buon umore stamattina», cantileno divertito mentre estraggo le tazze dalla dispensa.

Mi regala un grandissimo sorriso prima di sospingermi con la spalla. «Sì, abbastanza... ho passato una bellissima nottata.»

Vorrei ribattere con una battutina divertente, provare a flirtare un pochino per farle capire che di notte ce n'è una alla fine di ogni giorno... ma la testa di Sam, comparso improvvisamente e inspiegabilmente tra di noi, si intrufola improvvisamente in mezzo spezzando l'atmosfera. Mi sospinge poco delicatamente di lato per riuscire a sedersi sul bancone e sbatte i palmi l'uno contro l'altro facendoli schioccare. «Di buonumore, eh Sally? Che hai fatto di interessante stanotte? O chi ti sei fatta, per essere precisi?!» e inizia a ridere da solo della sua battuta.

Harry ti presento SallyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora