Canzone per il capitolo:
Keep the streets empty for me - Fever Ray
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«In che senso?» chiedo di getto, stranito per quell'affermazione che mai mi sarei aspettato. Per un attimo, avevo quasi iniziato a credere alla possibilità dell'agente della CIA...
«Quanti sensi potrebbero esserci? Nell'unico senso possibile, Harry»; è davvero imbarazzata e prova di tanto in tanto a guardarmi da sotto in su per capire se io le creda o meno.
«Mai... mai?» provo a chiederle.
Lei annuisce appena.
«Sam ha detto... beh, ha detto che sei venuta due volte, a essere sincero.»
Sally fa un gesto rapido con la mano. «Ho finto con lui... ho sempre finto con tutti. A nessuno piace far sesso con qualcuno che non riesce a... hai capito.»
«Ma ti piace farlo, almeno? O non senti proprio niente?»
Forse potrei sembrare un dottore mentre chiede i sintomi di una malattia curiosa e sconosciuta ma... non riesco proprio a capire. Mi sembra una faccenda così strana.
«Certo che mi piace, a chi non piace fare sesso? È solo che non riesco a... concludere.»
«E come mai non riesci? C'è un motivo particolare?»
Sally sospira e avvicina le ginocchia al petto. «Lo psicologo diceva di sì.»
«Lo psicologo?» domando stranito. Per qualche motivo, non riesco a immaginare Sally da uno strizzacervelli.
Si è irrigidita ancora e sono certo che stia per troncare di nuovo il discorso a metà, ma questa volta la anticipo. «Non ci provare ad alzarti o a chiudere la bocca, ora voglio che mi spieghi tutto. Fino a poco fa eravamo amici, giusto? Potresti spiegarmi cosa ti frulla in quella testolina?» dico, tentando di addolcire il tono.
«Il fatto è che... i miei genitori e mio fratello non sapevano che andavo dallo psicologo, e nemmeno conoscevano il motivo dei miei attacchi di panico. Non l'ho mai detto a nessuno.»
«Nemmeno a Ian?»
Scrolla la testa. Mi appoggio con la schiena al muro e le cingo le spalle con il braccio per avvicinarla, e mi tranquillizzo quando la sento accoccolarsi contro il mio petto.
«E a me... ti andrebbe di raccontarmi qualcosa?»
Non sono suo fratello, non sono praticamente nulla per lei... ma spero abbia voglia di aprirsi un po' con me.
E alla fine, lei lo fa davvero. Si mette comoda tra le mie braccia, sento ancora l'umidità delle lacrime sulla mia spalla, e inizia a raccontare.
«Quando ero piccola non ero molto diversa da come sono ora; io e Ian eravamo inseparabili, stavamo sempre insieme e io mi divertivo a giocare con lui con le macchine e i soldatini per fare la guerra. Sono sempre stata un po' un maschiaccio, forse perché io e Ian siamo gemelli e l'ho sempre avuto accanto...
Ma, a quel tempo, oltre a Ian, a mio padre e a mia madre, c'era un'altra persona che adoravo e per cui avrei fatto di tutto: mio zio. Ti ricordi di lui? Lo hai conosciuto anche tu.
Credevo di esserne innamorata, sai? Un po' come tutte le bambine lo sono degli zii o degli amici dei fratelli più grandi. Zio Fred era grande, bello, e tuttora è affascinante, non lo si può negare. E io ne ero innamorata persa. Se con Ian ci arrampicavamo sugli alberi e strappavo i pantaloni quando scivolavamo per la collinetta di terra dietro casa, quando arrivava lo zio correvo a mettere il mio vestito più bello; mi pettinavo i capelli e mi facevo aiutare dalla mamma a mettermi tanti fiocchetti nei capelli. Ian mi prendeva in giro chiamandomi femminuccia, ma io ne ero ben contenta; sapevo di essere carina e volevo esserlo per lo zio.
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Harry ti presento Sally
ChickLitCOMPLETA «E poi, quando ti accorgi che vuoi passare il resto della vita con qualcuno, vuoi che il resto della vita cominci il più in fretta possibile.» «È un film?» mi informo, visto che quella frase mi sembra di averla già sentita da qualche parte...