2.15 La verità

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Canzone per il capitolo:

Not about angels – Birdy

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CAPITOLO CENSURATO, PER LEGGERE LA VERSIONE ORIGINALE ANDATE SULLA MIA OPERA INTITOLATA CONTENUTI MATURI CHE TROVATE SUL MIO PROFILO.

TITOLO: 2.15 HARRY TI PRESENTO SALLY

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È mattina, è chiaro dalla luce che arriva dalle finestre anche se non è il sole diretto a illuminare la stanza, ma solo un tiepido bagliore; probabilmente, se mi affacciassi alla finestra, troverei una grigia distesa di nuvole. Perfetta per il mio umore.

Non ho nemmeno mal di testa ora; niente dopo sbronza che potrei usare come scusa per essermi dimenticato di quello che è successo stanotte. Ricordo tutto alla perfezione, nei minimi e singoli dettagli.

Fanculo.

Muovo la mano tra le lenzuola per ricercare il corpo che ho tenuto tra le braccia tutta la notte, la ragazza che nonostante tutto è rimasta accanto a me e si è lasciata accarezzare, coccolare e baciare ancora per ore, ma non la trovo.

Noto subito la sua figura quando apro gli occhi con fatica: è seduta sul letto con le gambe incrociate e le spalle voltate nella mia direzione. Irrigidisce la schiena quando sente la mia voce chiamarla, sembra che stia tenendo tra le mani qualcosa che non riesco a vedere. Quando si volta lentamente a guardarmi, resto sconvolto nel trovare la sua espressione addolorata e quasi spaesata; ma resto sorpreso soprattutto nel capire che cosa sta tenendo tra le mani, che cosa sta leggendo.

La mia lettera.

La lettera che avevo scritto la notte di Natale, l'ammasso di pensieri informi che avevo dovuto esternare e buttare su carta nella speranza che questi mi lasciassero in pace il cuore. Lì avevo messo tutto me stesso, più ancora di ciò che avevo creduto di riuscire a pensare in maniera cosciente, e quelle pagine io non avevo mai avuto il coraggio di inviarle davvero... e lei ora ha letto. Ora sa tutto.

Avrei dovuto buttare quella lettera una volta e per sempre, non lasciarla nel cassetto del comodino per mesi senza aver più avuto nemmeno il coraggio di rileggere della mia debolezza, del mio cuore dissanguato su carta.

«Sam... io...» non sa che cosa dire, e io nemmeno.

Mi metto a sedere sul letto, in silenzio, calmo, i piedi a contatto con il freddo pavimento e lo sguardo puntato dalla parte opposta della stanza per non doverla guardare. «L'hai scritta tu?»

Annuisco mentre prendo un respiro profondo.

«Sam... è bellissima, ma...»

«Non avresti dovuto leggerla», rispondo secco, l'irritazione è palese nella mia voce.

Mi allungo verso di lei per riappropriarmene, per togliere dalle sue mani quella parte così intima e profonda di me che mi ha rubato mentre io non potevo impedirglielo. E io capisco di aver aspettato troppo, ho lasciato correre troppo tempo e lei è venuta a scoprire ogni cosa comunque, come se alla fine fosse stata una conclusione inevitabile.

«Scusami... il cassetto del comodino era aperto e l'ho vista spuntare. Ma perché non me ne hai parlato? Avresti dovuto dirmelo ieri. Io... pensavo non te ne ricordassi nemmeno più.»

Ripiego la lettera e la lascio sul comodino. «E invece, lo ricordo eccome.»

«Non ne abbiamo mai più parlato. Io ero convinta che fosse stata una cosa passeggera... che non ci pensassi più. Sono... sono passati due anni, Sam.»

Harry ti presento SallyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora