36. Smile fosforescente

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La voce di Ian si alza prepotentemente nel cuore della notte. «Pure tu, no, porca put...»

Inizio a fare dei passetti velocissimi all'indietro fino alla parete non appena Ian scatta verso di me con il pugno alzato: un'agilità esagerata per essersi appena svegliato.

L'unica cosa che posso fare è alzare le mani per proteggermi, visto che non potrei mai mettermi a fare a botte con lui, ma per fortuna Sally salta giù dal tavolo e si interpone sul suo cammino. «Calmati, Ian.»

Il pugno resta in posizione, ma almeno i suoi passi rapidi si sono arrestati di fronte all'ostacolo della sorella. «Calmati un cazzo. Ti ubriachi e ti scopi tutti i miei amici, Sally. Ma che cazzo hai in quella testa!?»

Il mio «Ehi!» esce all'unisono con quello di Sally.

«Io non mi scopo tutti i tuoi amici!» Sally si mette a ondeggiare per bloccare di volta in volta la strada a Ian, che cerca in tutti i modi di superarla, scartando prima a destra e poi a sinistra per arrivare a me.

Faccio un passo avanti; potrei prendermi un gancio destro in faccia, e me lo meriterei pure. «Ian, posso...»

«Non mi dire posso spiegarti perché ti infilo a forza la testa nella tazza del cesso! E giuro che lo faccio!»

«Si può sapere cos'è tutto sto baccano? Ho un tremendo mal di testa.»

L'arrivo di Sam, in mutande, spettinato e con un occhio socchiuso per la luce, mi permette di far distrarre Ian abbastanza per potermi avvicinare a Sally senza che lui mi veda.

«C'è che Sally ha deciso di scoparsi tutti i miei amici, ok? Ed Harry ha pensato bene di non dirmi nulla», spiega con foga Ian.

Mi ci manca soltanto che si arrabbi pure Sam con me, e allora mi toccherà saltar giù dalla finestra nella speranza di non rompermi una gamba.

Eppure, con mia sorpresa, Sam non sembra così tanto stupito come mi sarei aspettato: alza un sopracciglio, poi apre gli occhi in tempi diversi, porta il sopracciglio addormentato a livello dell'altro, si gratta il contenuto delle mutande e infine inizia a trascinare i calzini sul pavimento fino a Ian. Pacca sulla spalla e sbadiglio.

«Allora, stasera è servita a qualcosa», dice Sam a Sally, facendole l'occhiolino con fare complice. Poi si rivolge a Ian. «Senti, lascia stare i piccioncini e torna a dormire», altro sbadiglio, altra grattata, «poi ne riparlate domani con calma.»

Ian gli scosta bruscamente il braccio e fissa Lewis, anche lui giunto per capire cosa stia succedendo; boxer e maglietta di un lupo che ulula alla luna, sbadiglia, si stropiccia gli occhi prima di sbarrarli completamente di fronte alla vista di me che prendo la mano di Sally. Ho bisogno di tenerla, di sentirla, per rendermi conto che tutta questa situazione è reale. E sì, fanculo, anche di dimostrare a entrambi che le cose sono cambiate.

«E tu, Lewis, lo sapevi pure tu?» domanda sarcastico Ian.

«Che cosa?» sguardo fisso sulle nostre mani.

«Che Harry si scopa mia sorella? Tu lo sapevi e io ero l'unico al quale non è mai stato detto nulla?!»

Lo sguardo non si muove dalle nostre mani unite e noto la sua mascella stringersi appena.

Sally si fa avanti e prende ad accarezzare con la mano libera la spalla del fratello. «Ascolta, Ian, non farne una tragedia greca.»

Ma Ian si scosta bruscamente e continua a fissare Lewis. «Allora, lo sapevi?»

«Cazzo, Ian», sbotta infine Sally scappando dalla mia presa e spingendo il fratello. «Certo che Lewis sapeva; lo sapevano tutti loro, va bene?»

Harry ti presento SallyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora