45. Abbandonarmi

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Sally

Harry sta ormai dormendo profondamente, la testa appoggiata al cuscino, la bocca leggermente socchiusa; russa appena, l'espressione però non è serena, ma è tesa, combattuta. Lo sto guardando da diverso tempo, forse mezz'ora o forse ancora di più. Non riesco a dormire, ormai è un'abitudine che è diventata parte di me e anche sforzandomi non ricordo l'ultima volta in cui sono riuscita a dormire per più di cinque ore; ma ora che lui è qui accanto a me, che ha deciso di restare, ringrazio persino la mia insonnia perché lo posso ammirare per tutto il tempo che desidero, senza il timore che lui se ne possa accorgere.

L'ho sempre guardato, in verità spiato, quando lui era distratto, quando parlava con i suoi amici, quando restavo seminascosta dalla finestra dell'appartamento e lo vedevo salire sulla sua macchina, pronto per andare a lavoro. Mi sono chiesta più volte il motivo di questo stupido e infantile comportamento, e l'unica risposta che sono riuscita a darmi è che il mio corpo e il mio cervello hanno un bisogno costante di rassicurarmi della sua esistenza, perché seriamente io non ho mai visto nulla di così perfetto in tutta la mia vita. La bellezza che caratterizza Harry è indescrivibile: è il perfetto miscuglio di delicatezza e mascolinità, trattenendo quei piccoli tratti infantili nel disegno delle labbra e nello sguardo che lo rendono perfettamente unico.

Purtroppo, c'è sempre quella parte della mia mente, la potrei sentire anche in questo momento forte e chiara, che mi continua a ripetere che io non sono niente in confronto a lui, che sono solo una piccola piantagrane, di una bellezza scialba e insulsa di fronte alla sua. E ammetto che questo mi fa male perché in fondo so che è la verità, che non potrei mai essere abbastanza per lui nemmeno se mi sforzassi con tutte le mie risorse. Ma ho combattuto fin'ora per allontanarlo da me, e lui è ancora qui a dispetto di tutte le mie parole, di tutte le mie azioni; questo mi dà da pensare che, forse, anche se io non vedo nulla di valido per cui combattere in me, forse lui è riuscito a scovarlo nonostante tutto.

Così, ora mi voglio concentrare soltanto sull'altra parte di me, su quella più piccola e timida che mi sorregge e mi ricorda le parole che lui mi ha detto soltanto ieri notte, sul fatto che abbia lasciato Dakota per me, che lui vuole Sally e nessun altro.

Mi devo aggrappare a quella piccola parte con tutte le mie forze, ignorando il resto.

Cercando di fare il meno rumore possibile per non svegliarlo, mi alzo dal letto ed esco silenziosamente dalla stanza. Dopo aver trascorso tutta la giornata chiusa in camera, ho solamente bisogno del bagno e dell'unica cosa che mi permette di rilassarmi la notte quando non riesco a dormire: un bicchiere di latte caldo.

Il corridoio è deserto e silenzioso mentre zampetto silenziosa verso il bagno. Guardarmi allo specchio, illuminata solo dalla lampadina a muro che mi dipinge con uno strano colorito giallognolo, non aiuta di certo la mia già misera autostima; così mi sciacquo il viso e raccolgo i capelli in una coda frettolosa e, facendo questo gesto, mi torna prepotentemente in mente Harry, soltanto un paio di ore prima.

Dopo che l'ho lasciato entrare nella camera, dopo che l'ho lasciato rientrare nella mia vita, Harry mi ha tenuta stretta tra le sue braccia e mi ha convinta a sedermi sul letto accanto a lui. Mi ha guardata calmarmi lentamente, asciugandomi le lacrime con le sue dita, mi ha sorriso più volte anche se vedevo quanto le mie lacrime lo facessero soffrire, e il solo pensiero mi fa piangere di nuovo ancora adesso perché non riesco a credere che una persona così dolce, comprensiva e forte stia ancora dietro a me e ai miei problemi. Mi ha pettinato i capelli con le dita, si è sfilato l'elastico dai suoi capelli e me li ha legati lui stesso, così come ho fatto tante volte io con lui. L'ho guardato allungarsi accanto a me sotto le lenzuola, entrambi ancora vestiti, e non abbiamo detto una sola parola per tutto il tempo; ho semplicemente ascoltato il suo respiro che, con lo scorrere dei minuti, si è fatto via, via più regolare.

Harry ti presento SallyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora