62. Buonanotte, amore mio

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Sally

Lancio un ultimo sguardo a Sam e a mio fratello, immaginando che inizieranno immediatamente a discutere di ciò che quest'ultimo ha visto e travisato. Sorrido intimamente per la complicità che ho con Ian: io e lui sappiamo sempre capirci senza nemmeno parlare e, anche se avrebbe potuto spifferare tutto quanto a Harry, non lo ha fatto perché sa come sono fatta e immagina che io stia aspettando solamente il momento migliore per parlargli in privato.

Senza smettere di tremare dentro il giubbotto di Sam, seguo Harry in casa e mi tolgo le scarpe zuppe prima di varcare la soglia.

«I miei sono già a dormire, vediamo di non svegliarli», mi avverte tenendo la voce al livello di un sussurro.

Ci dirigiamo direttamente al piccolo bagno, ci chiudiamo dentro a chiave e, dopo essermi fatta aiutare a togliere tutti i vestiti perché le mie dita sono troppo intorpidite dal freddo per permettermi di fare alcunché, ci infiliamo insieme nella doccia. Il getto dell'acqua calda mi colpisce piacevolmente la schiena e io resto parecchi minuti stretta al corpo di Harry con gli occhi chiusi, a riappropriarmi del calore perduto con quel tuffo non programmato nel lago. Harry mi stringe ancora di più a lui e, anche se non mi ero aspettata assolutamente nulla di diverso, non posso che essere sollevata dalle intense sensazioni che un suo semplice abbraccio mi provoca, così diverse da ciò che ho provato mentre ero stretta tra le braccia di Sam; non che avessi bisogno di una conferma, ma trovarsi nella parte della ragione è sempre piacevole.

«Stai meglio?» chiede dopo un po', accarezzandomi i capelli e soffermandosi sulle mie spalle.

«Non ancora», mormoro ma in tono poco convinto, così da farmi tenere ancora un po' vicino a lui.

Sogghigna silenziosamente capendo il mio trucco. «Fosse per me potremmo stare qui anche delle ore, ma i miei potrebbero aver bisogno del bagno e sai... in questa casa ce n'è solo uno, mica come nella tua reggia.»

Annuisco mostrandogli un bel broncio mentre termino di lavarmi ed esco dalla doccia per lasciarlo libero di muoversi più agilmente nell'angusto spazio. Una volta fuori, litighiamo per circa due minuti sulla questione di chi debba usare il phon per primo, ma alla fine arriviamo all'accordo di due minuti ciascuno: lui che asciuga i miei capelli, e io che asciugo e spettino i suoi.

Come due perfetti adolescenti ancora sotto il coprifuoco genitoriale, io e Harry filiamo avvolti negli asciugamani e con i vestiti sottobraccio fino alla camera da letto. Vago nel disordine della sedia sulla quale ho appoggiato tutte le mie cose ed estraggo il mio ultimo acquisto: un pigiama rosa in pile di Sailor Moon per il quale potrò vantarmi per i secoli a venire. Con gli arti nuovamente funzionanti e riscaldati a dovere e il mio adorabile e soffice pigiamino, mi metto sotto le coperte con Harry mentre lui, come sempre, resta semplicemente con indosso i suoi boxer.

«Ma tu non hai freddo?» chiedo accoccolandomi contro di lui, le mani rannicchiate tra i nostri corpi uniti.

«Con te e questo termosifone che hai deciso di cucirti addosso, direi proprio di no... si può sapere dove hai trovato un obbrobrio del genere?» domanda nel buio completo della stanza.

Ah già, dimenticavo di dire che il mio pigiama tuta è uno di quelli con i piedini morbidi e i guanti compresi: tipo le tutine dei lattanti.

Fantastico.

Ignoro gli insulti rivolti a quella meraviglia ed espongo le mie motivazioni. «Questo pigiama è la cosa più bella che io abbia mai trovato in un negozio... mi manca solo una maglietta di Xena, la principessa guerriera e posso morire felice.»

Sbuffa e mi accarezza la schiena. «Sei l'antisesso per eccellenza questa sera; lo sai, vero?»

Scrollo la testa e sogghigno divertita. «Sono bellissima con questo pigiama che, tra parentesi, sono riuscita a trovare proprio grazie al mio essere piccolina e minuta.»

Harry ti presento SallyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora