2.3 Mi prenderò cura di te

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Canzone per il capitolo:

Jar of Hearts – Christina Perri

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Lo sguardo perso e disperato di Sally fa capolino tra i ciuffi di capelli bagnati che le inondano la fronte; è rannicchiata sotto il getto dell'acqua, le ginocchia tirate al petto e sta piangendo a singhiozzi... e io resto a fissarla senza riuscire a muovermi, ancora incredulo e scioccato di trovarla qui, ma soprattutto cercando una conferma in ciò che vedo e che sento affinché questa sia davvero la realtà e non solo uno scherzo della mia immaginazione.

«Sam.»

È solo il mio nome pronunciato in un debole e tremante sussurro; è solo una mera successione di suoni, di respiri, di movimenti accennati dalle sue labbra bagnate... ma ciò che quel suono provoca dentro di me è indescrivibile, inesplicabile e nemmeno lontanamente paragonabile a null'altro che il mio cuore abbia mai provato. È il rivederla qui di nuovo, è l'improvvisa consapevolezza di poterla guardare con i miei stessi occhi, è la sorpresa dell'inaspettato... ma è soprattutto la profonda preoccupazione di averla ritrovata in lacrime che soverchia ogni altro pensiero o sensazione.

Faccio un passo avanti rapido e velocizzo i movimenti per riprendere il tempo perso mentre sono rimasto imbambolato a fissarla. Chiudo l'acqua gelida della doccia e mi inginocchio davanti a lei per guardarla in viso. «Cos'è successo, Sally? Harry dov'è? Sta bene?»

Il fatto che lei sia qui può valere un mondo di significati, ma nessuno di questi promette nulla di buono e il fatto che il suo viso, quando pronuncio il nome di Harry, assuma una smorfia al limite del dolore non fa che preoccuparmi ancora di più.

Sally nasconde la testa in mezzo alle ginocchia e riprende a piangere e a tremare. L'acqua della doccia era gelida e io non ho idea per quanto tempo sia rimasta sotto il getto, nemmeno il motivo per cui lei lo abbia fatto. «Sally, ti prego, rispondimi. È successo qualcosa a Harry?»

Le vedo scrollare il capo in segno di diniego, ma senza avere le forze per muoversi e alzarsi. Non sapendo cosa fare, provo ad aiutarla a mettersi in piedi e, nonostante qualche rimostranza iniziale, si lascia manovrare da me. La faccio sedere sul mobile in legno del lavandino e la ricopro con l'accappatoio per riscaldarla e asciugare un poco i suoi vestiti grondanti.

Sento il mio cuore che batte all'impazzata e le dita che tremano mentre la sfioro, preoccupato da morire che sia successo qualcosa di grave a Harry o alla famiglia di Sally. Forse dovrei insistere, o forse dovrei semplicemente lasciarla calmare da sola e telefonare in fretta a Ian o a Harry per sapere cosa stia succedendo... non ne ho idea, mi sento inerme ma, per fortuna, dopo un paio di minuti passati a frizionarle i capelli bagnati con un asciugamano e tenendola avvolta nell'accappatoio e nelle mie braccia per riscaldarla, Sally pronuncia qualcosa. Inizialmente credo di aver male interpretato le sue parole, ma quando infine le chiedo di ripeterle, ecco che i miei dubbi si dissolvono e il mio sconcerto sale ancora di più.

«Harry mi ha lasciata.»

Resto così tanto scioccato da quelle parole che continuo a faticare a crederci nonostante il suo tono sicuro. Ricordo bene il mio amico, e purtroppo ho anche ben impresso il modo in cui ha sempre guardato Sally, come la toccava, come parlava di lei quando non era presente... riuscivo ad accorgermene anche durante le nostre telefonate, quando borbottava a proposito di quella ragazza che lui ha sempre chiamato funghetto per la sua altezza irrisoria, di quando si lamentava per il suo essere un'irreprensibile ficcanaso iperattiva, sboccata e disordinata; ma in mezzo a tutte quelle parole, io non sentivo altro che l'affetto profondo che lui provava per lei. E ora, l'idea che lui abbia lasciato Sally a poche settimane dal matrimonio... beh, fatico semplicemente a crederci.

Harry ti presento SallyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora