Capitolo Quattordici

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《Per un po' forse continuerò a urlare
il tuo nome a me stesso, nel cuore.
Ma alla fine la ferita si cicatrizzerà.》
-David Grosmann

Era passato un mese da quando Bucky viveva dall'Avengers Tower, non parlava con nessuno, salutava con dei cenni rigidi, quando si arrabbiava stringeva il suo braccio di vibranio abbastanza forte da calmarsi, aveva potuto parlare con Steve per poco. Ogni volta che affrontavano la cosa venivano interrotti, Clint e Nat non lo adoravano molto, credevano che avrebbe ferito Hope ma sopportavano la sua presenza fredda.
Erano cambiate delle cose, Rogers usciva con Sharon, Pepper non si faceva sentire, Happy era sempre più presente per il suo capo, e le ciambelle diminuivano.
Tony non stava alla larga da Hope, sentiva che gli nascondeva qualcosa, e Thor era letteralmente indifferente, non provava niente nei suoi confronti ma lo aveva già minacciato che se le avesse fatto qualcosa di sbagliato lo avrebbe ucciso. La verità era che lui non approvava la loro relazione, come non gli piaceva che Steve provasse qualcosa del genere.

 La verità era che lui non approvava la loro relazione, come non gli piaceva che Steve provasse qualcosa del genere

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Perciò si, Barnes non si sentiva a casa.
Non che fosse colpa sua o degli altri ma se non ci fosse stata Hope sarebbe già scappato a gambe levate.
Ci voleva tempo probabilmente.
Stava tirando pugni al suo sacco, ne aveva cambiati così tanti che gli avevano chiesto di smetterla di romperli, era così triste, sentiva di non ricordarsi tutto, che qualcosa che aveva fatto era stato così orribile da fargliela dimenticare in modo permanente.
Non riusciva a reagire, non voleva vivere, non aveva forza per ricominciare, e la sua ragazza non sembrava felice con lui, come se fosse presa da qualcun'altro, inoltre sapeva di Rogers, sapeva che era cotto di lei. Era il suo migliore amico, lo conosceva, e poi lo vedeva nel modo in cui la seguiva con lo sguardo, o quando chiedeva sempre dove fosse lei, di come lo salutava.
Non era giusto però, lo avevano portato via da Hope e adesso lui stesso pensava che stesse per succedere la stessa cosa, non sarebbero stati più insieme. Appoggiò la fronte sudata contro il sacco, respirò a fondo, cercando di calmarsi e di allontanarsi da quelle sensaziome.
Due mani gli toccarono il petto da dietro, sapeva esattamente a chi apparteneva quel tocco, lo percepiva con il suo cuore, con la sua pelle, con il suo sangue. Il petto nudo era bagnato dalle mille goccioline che ora non facevano altro che pregare di stare sempre così, il viso di lei era sulla sua spalla, provò a girarsi ma ella non glielo permise, non provava dei brividi ma sicuramente un senso di piacere c'era.
La sua forte Hope, la sua dolce Hope.
Non era più quella di una volta, ma non avrebbe mai smesso di amarla, era il suo primo amore.

<<Stai bene?>>gli chiese con gli occhi chiusi.

<<Credo di sì>>

<<Perché menti?>>

James si spostò a quella risposta, aveva gli occhi azzurri stanchi, i capelli attaccati alla pelle, il braccio di vibranio sporco, si guardarono e nonostante tutto si capiva che non era tutto okay.
Era tormentato e dirlo ad alta voce avrebbe reso reale la cosa.

𝐔𝐍𝐈𝐕𝐄𝐑𝐒𝐄 - 𝐓𝐡𝐞 𝐀𝐯𝐞𝐧𝐠𝐞𝐫𝐬Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora