Capitolo venticinque

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《Quando appare una grande personalità, chiedetevi anzitutto dov’è il suo dolore.》
-Léon Bloy

Avete presente quando sentite di aver fatto la cosa sbagliata? Però vi è piaciuta farla?
Senti che è una cosa malata ma allo stesso tempo sai che è tutto troppo forte?
Ti fissi a pensarci, non fai altro, ci pensi, ti odi e cerchi qualcosa che ti dia la speranza per evitare che faccia male.
Ti senti un mostro, una traditrice ma sai che basta una sola persona per farti sentire bene.
Ufficialmente era passato un anno da Sokovia, dalla morte di Pietro e dalla scomparsa di Thor e Bruce.
La cosa che Hope non sopportava di più era la notte, di giorno stava bene, faceva cose normali e la squadra la faceva sentire come se non fosse successo niente. Tony le stava molto più vicino del solito, la mattina la svegliava lui o Steve con cui passava molto tempo.
Sapete quando fate un sogno e avete paura di dimenticarlo? Speri che sia reale, ma sai che non lo è. Bene, tutte le notti erano così, sognava sempre le persone che aveva conosciuto, ma nell'ultima settimana non faceva che pensare a Thor.
Si sarebbe mai ricordato di ciò che le aveva tolto? Forse l'avrebbe odiata.
E avrebbe avuto ragione ma avrebbe dato di tutto per riabbriacciarlo, gli voleva bene da così tanto tempo considerando che un  dio vive più o meno 5000 anni.
Quando suonò la sveglia andò subito giù, si vestì in ascensore di fretta con dei leggins e una maglia rossa molto corta, buttò i vestiti nel cesto dei panni da lavare e andò nel garage degli aeromobili.
Quella mattina Steve, Sam, Wanda e Natasha sarebbero partiti per una missione, a quanto pare c'era una minaccia su un arma biologica. Tony sarebbe andato in quella università per promuovere dei progetti, sarebbe rimasta da sola alla base Avengers con Rhodes e Visione.
Si stava per mettere l'indumento rosso quando una mano le toccò il bacino, d'istinto lo buttò a terra salendoci sopra con fare aggressivo, alzò gli occhi e ricobbe Tony.

<<Non avevo capito che eri così tanto attratta sessualmente da me>>

<<Tony!>>esclamò colpendolo al braccio<<mi hai fatto prendere un colpo, potevo ucciderti>>

<<Eppure stai ridendo>>

<<Piantala, sono seria.>>cercò di dire per poi fare una smorfia simpatica finché lui non capovolse la situazione mettendosi sopra di lei.

<<Oddio! Sei impazzito?! Dobbiamo andare a salutare gli altri>>

<<Oh Hope>>mormorò toccandole il viso un una mano<<Tu sei il mio mondo>>

Lei rimase immobile, con gli occhi attaccati a quelli del suo amico, il Tony Stark che tutti conoscevano non era quello che aveva davanti. Lui aveva una maschera, il suo sarcasmo, la sua indifferenza, il sorriso miliardario e l'armatura di Iron-man facevano parte.
Si spostò da sopra, si sedettero e rimasero zitti.

<<Sei il mio mondo>> ripetè. <<Non ho mantenuto la promessa di quando ci siamo conosciuti. Non sai ancora chi sei>>

<<Non ho bisogno di saperlo al momento. Ho te, i ragazzi.>>

<<Ti ho deluso>>rispose alzandosi.

<<Cosa? No>>continuò imitandolo, Stark fece qualche passo e la ragazza dovette ricorrerlo per farlo voltare.<<Non dire cosi>>

<<Ma è la verità. Sei incompleta e non è per il Capitano...>>

<<Cosa c'entra Steve?>>chiese sulla difensiva.

<<Perché lo hai sentito, ti ha lasciato andare Hope. E non vuoi ammetterlo perché farebbe troppo male, ma non è così, non se hai la squadra. Se hai te stessa.>>

𝐔𝐍𝐈𝐕𝐄𝐑𝐒𝐄 - 𝐓𝐡𝐞 𝐀𝐯𝐞𝐧𝐠𝐞𝐫𝐬Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora