Capitolo trentatré

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《Semplicente leggete il dolore tra le righe

Avete mai fatto un brutto sogno? Sicuramente si, pensate a quando aprite gli occhi dopo, si sente il proprio cuore battere all'impazzata, non si capisce dove si è all'inizio e non si vuole tornare a dormire per paura di rivivere tutto.
Hope era così, si ritrovava in un letto diverso da dove era svenuta, al suo fianco c'era una culla che riconosceva, era compleatamente sola. Gli occhi iniziarono a lavorare, tutto quello che aveva visto ora era il suo incubo. Si guardò le braccia dove aveva dei fili e se li tolse schizzando leggermente del sangue, tolse le coperte marroni sedendosi sul materasso duro.

 Si guardò le braccia dove aveva dei fili e se li tolse schizzando leggermente del sangue, tolse le coperte marroni sedendosi sul materasso duro

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Si alzò e quando iniziò a camminare andò a finire contro una parete gialla di cemento che con un pugno sfondò.
Poi senza accorgersene mosse la mano sulle sue coscie e dei vestiti apparvero, era diventata più potente e più forte, come se iniziasse a capire cosa non avesse mai sfruttato.
Mandò giù la saliva e andò verso la porta rinforzata ma era chiusa a chiave, cercò un modo per uscire e lo trovò, usò i suoi poteri e con un ondata di energia ci riuscì accartociandola.
C'erano tante persone in quel corridoio, poliziotti armati fino ai denti, dottori, infermiere, civili che la fissavano, si sentì un mostro totale ma nella sua testa stava succedendo qualcosa di ben più orribile. 
Gli agenti puntarono le armi  contro di lei ma anche questa volta reagì d'istinto, si buttò sul primo munito di fucile, piegò la canna e poi lo buttò a terra facendogli perdere i sensi, le sirene iniziarono a suonare sempre più forte, doveva muoversi.
Chiuse gli occhi che divennero bianchi e attaccò tutti contro le mura dei corridoi, loro gridavano mentre lei si lanciava giù dalle scale per arrivare al piano terra scusandosi, affrontò varie forze dell'ordine facendo esplodere una bomba contenuta nell'ala nord senza vittime, ruppe tutte le porte rinforzate e con tutto il coraggio che aveva cercò di mettere K.O tutti quelli che l'ostacolavano, sparò, colpì e creò le armi come due fruste dorate e lunghissime per spaventare, erano bellissime.
Gridava alle persone di andare via e di scappare perché non riusciva a fermarsi, le doleva il cuore e la testa le esplodeva.
Corse fuori in panico e fu illuminata da molti riflettori, c'era elicotteri, macchine dello SHIELD, delle altre forze dell'ordine, centinaia di uomini.
Era in panico, mise le mani nei capelli piangendo, era così confusa, voleva solo delle spiegazioni per quello che aveva visto.

<<Hope!>>urlò una voce dietro di lei.

Si girò e lo vide, Stark era davanti ai suoi occhi ora tornati normali, era pieno di lividi e zoppicava a mala pena. Sembrava a pezzi, e aveva le mani poste in modo da far vedere che fosse disarmato.

<<Tony, ti prego aiutami!>>

<<Ti aiuterò, calmati e respira>>

<<Non ci riesco! È tutta colpa mia! È solo colpa mia!>>

<<Di cosa stai parlando?>>domandò avvicinandosi a lei<<stai delirando>>

<<No! Ho visto tutto, ogni cosa>>mormorò mettendo una mano sul proprio viso.<<Come ho potuto farlo?>>

𝐔𝐍𝐈𝐕𝐄𝐑𝐒𝐄 - 𝐓𝐡𝐞 𝐀𝐯𝐞𝐧𝐠𝐞𝐫𝐬Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora