Capitolo Cinquantasei

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C'era una ragazza che sapeva amare tante persone, come se avesse una platea di gente nel suo cuore, li amava, li amava per davvero.
Ma loro non le avevano dato nemmeno metà del loro posto.
Lei aveva dato prova del suo coraggio, il mondo le era andato contro dandole tante cicatrici ma guidandola nelle scelte.
Quelle persone che aveva amato l'avevano cambiata, dandole anche una voce, ma ancora non sapeva chi fosse.
Riconosceva l'amore per quella gente, la bellezza in quello che vedeva, percepiva il dolore costante a cui era sottoposta ma sapeva che era l'unica a poterlo fare, l'unica disposta a sacrificarsi.
Hope era motivata, il futuro la spronava, era giunta sola fino a li, sarebbe andata lontana, sentiva la forza del suo amore e chi aveva perso era lì a dirle di non fermarsi, era la cosa giusta.

<<Hope, fai ancora tempo a cambiare idea>>mormorò Stark facendola risvegliare dai suoi pensieri.

<<Non ce ne sarà bisogno>>rispose con calma dandogli le spalle <<In realtà, ti dirò cosa succederà : Loro entreranno senza farsi sentire tra qualche minuto, li ho cercati attraversando le peggior cose ma questa volta lascerò che vengano da me

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<<Non ce ne sarà bisogno>>rispose con calma dandogli le spalle <<In realtà, ti dirò cosa succederà : Loro entreranno senza farsi sentire tra qualche minuto, li ho cercati attraversando le peggior cose ma questa volta lascerò che vengano da me. Spezzerò ogni loro difesa.>>

Hope chiuse gli occhi, sentì i passi felpati con i suoi poteri, con movimento delle dita zittì Tony e poi mise una mano sul petto, sotto la linea de suo abito che portava quella gonna nera.
Sapeva che erano dietro quella porta, sapeva che doveva essa pronta, ora toccava a lei essere forte, essere la cattiva della storia.
Sentì dei passi, poi un tonfo e il portone si aprì si botto facendo entrare gli eroi nella stanza con le armi puntate, Hope non si voltò mai, ma sentì i loro sguardi fissi sulla sua figura.

<<Scappate!>>urlò Tony.

<<Non credo proprio>>sussurrò lei riaprendo gli occhi bianchi, in attimo si ritrovò alla loro spalle.

Girò il suo abito e le porte si chiusero con un tonfo, i vetri si sigillarono, l'aria sembrò risucchiarsi e poi quando alzò lo sguardo li sbatte tutti sui muri di metallo, tutti a cerchio lasciando solo le vetrate vuote senza armi.

<<Merda>>disse qualcuno.

Quel qualcuno era Sam Wilson.

<<Benvenuti nella merda>>commentò Tony senza guardarli.

<<Oh, amore, trovi sempre le parole giuste>> rise Hope avvicinandosi a lui.

L'abito sembrava essere in simbiosi con il suo corpo, come se fosse una armatura, come se fosse la sua carne, svolazzava dietro e mostrava per sbaglio le gambe sdlanciate da quel tacco perfetto.
Toccò il tessuto della maglia del milionario e lo abbassò alla sua altezza, lo guardò a lungo con un sguardo che dall'esterno sembrava da psicopatica ma all'interno era pieno di tristezza, "perché mi hai fatto questo? " si disse.

<<Ora vuoi baciarmi per caso?>>le chiese.

<<Ti piacerebbe, vero? Insomma, non dirmi che non mi hai mai sognata>>

𝐔𝐍𝐈𝐕𝐄𝐑𝐒𝐄 - 𝐓𝐡𝐞 𝐀𝐯𝐞𝐧𝐠𝐞𝐫𝐬Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora