Si dice che errare è umano, è nella natura dell'uomo sbagliare e illudersi, tormentarsi, amare e sperare. Quale altra specie nell'universo è tanto complicata? Alcuni direbbero stupida, altri direbbero straordinaria.
Il problema degli umani però è che non è vero che imparano dai propri errori, in realtà amano sbagliare, amano sentirsi potenti e vulnerabili.
E' una razza strana, una razza che non è facile da capire ma che non merita la distruzione, perchè a volte si può migliorare, alcuni terrestri ci sono riusciti. Il cambiamento è umano ma non si sa mai, magari in bene, magari in male.
Hope pensava al cambiamento della sua vita, a come amasse essere moglie e madre, non più una guerriera senza origini. Però le mancava, le mancava sentirsi più forte, indistruttibile, un Avenger.
Si nascondeva dietro una parete, ascoltando la conversazione di Natasha via radio universale. Era da sei mesi che che molti di loro non tornavano.
Bruce era sparito, a volte chiamava. Okaye doveva occuparsi della sua casa, Valkyria anche, Rhodes lavorava sugli omicidi senza controllo. Nebula insieme a Rocket lavoravano come guardiani, Clint era ancora impossibile da trovare, Wong curava le realtà esistenti, Carol si occupava dell'universo ora che Hope aveva smesso con i portali, Tasha era più esigente.
Tony aveva scelto la pensione.
Steve era nel suo gruppo di sostegno e le uniche persone in casa erano Nat e lei, osservava il modo in cui Romanoff si curasse delle rete. La osservava con intensità, come a voler vedere ogni suo particolare. Un buco allo stomaco la prese, sentiva qualcosa che non conosceva, forse perchè si avvicinava l'anniversario dello schiocco, cinque anni.
Il mondo stava meglio, la natura si, le persone avevano davvero ricominciato a vivere ma non per tutti era facile, alcuni fingevano di essere felici.
Hope aveva tutto, giusto? Un uomo che la amava, una figlia meravigliosa, dei migliori amici, si prendeva cura di ognuno di loro ma la verità era che sentiva che nessuno si prendesse cura di lei, non perchè non volessero ma perchè in cinque anni aveva dimostrato di stare bene, non era vero ma non importava perchè nessuno stava davvero bene.
Sentiva anche che stava per succedere qualcosa, un cambiamento. Aveva la nausea, come se qualcuno fosse sbucato dal nulla dentro di lei, era una sensazione strana, una sensazione che le fece venire i brividi. Pensò a come si fosse sentita quando aveva speso milioni con Stark per fare i memoriali di tutte le vittime, il cimitero dei nomi. Poi aveva chiuso gli occhi e aveva inciso con i suoi poteri ogni nome, ogni volto le era apparso davanti e aveva pianto per quegli sconosciuti.<<Siamo saliti su quella nave infetta, grazie tante. Era una nave spazzatura>>si lamentò Rocket, nella sua forma di ologramma.
<<Eravate più vicini>>commentò Carol.
<<Ora puzziamo di spazzatura!>>esclamò Nebula.
<<Okaye? Come va con le scosse? Ieri ne ho parlato con la vostra Regina ma ha detto che non è niente di chè>>
<<Perchè la Regina Hope conosce il nostro territorio.>>
<<Si ma come lo possiamo gestire?>>
<<Natasha, è un terremoto sotto l'oceano. Lo gestiamo non gestendolo>>commentò Okaye.
<<Va bene. Carol, il mese prossimo ti vedremo?>>
<<Improbabile>>disse Denvers.
<<Cosa devi fare? Ricambi conciatura?>>le domandò ironico Rocket.
Hope sorrise guardando i capelli corti con il ciuffo di Carol, non le dispiacevano e sapeva che Steve sarebbe morto d'infarto se lei lo avesse fatto. Tre anni anni prima aveva tagliato i capelli fino alle spalle e l'aveva fissata a tavola con la bocca semi aperta. Non tutti amano i cambiamenti a quanto pare.
<<Senti, palla di pelo, sto coprendo parecchio territorio. Le cose che stanno accadendo sulla terra accadono su migliaia di pianeti>>
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𝐔𝐍𝐈𝐕𝐄𝐑𝐒𝐄 - 𝐓𝐡𝐞 𝐀𝐯𝐞𝐧𝐠𝐞𝐫𝐬
Fanfiction[DA REVISIONARE] Essere eroi non è sempre facile, soprattutto sopravvivere in un universo che sembra estraneo alla speranza. Hope, insieme alla sua squadra, gli Avengers, avevano il compito di salvare la loro casa e i loro principi da minacce catast...