Capitolo Novantotto

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Il buio, il buio ci insegna che c'è sempre qualcosa di nascosto, di invisibile agli occhi, ci racconta il fatto che noi stessi viviamo nell'oscurità, il futuro è proprio la stessa cosa, non sai mai dove andrai domani.
Sai quelle poche cose, proprio come se ci fossero dei lampioni in determinate zone ma quando esci dalla luca cosa ti resta? Solo l'incognita.
Tutti sono spaventati dal non sapere cosa succederà, da come le cose andranno avanti dopo aver perso quello che era il passato.
Ci dicono davvero di guardare il presente ma nessuno ci riesce, si ha sempre la testa rivolta o all'indietro o troppo in avanti, forse perché non riusciamo a vedere le buche e ci cadiamo, alcune sono troppo profonde e uscirne sembra quasi di dover morire per poi risorgere, perciò si cambia e a volte, da quelle scopri che sono molto di più, sono precipizi.
Quando Hope aprì gli occhi si sentì come se stesse precipitando per km e km, come se non arrivasse la fine di quella sensazione, quando sarebbe finito tutto?  Quando la terra l'avrebbe uccisa?
Mise a fuoco la stanza intorno a sé, la sua da anni con Steve, c'era qualcosa di diverso, era come se una brezza muovesse l'aria.
C'era un suono, come il canto delle cicale e di qualche campana tibetana, sembrava di stare in paradiso, era irreale.
Ella girò il viso verso destra, dove dormiva il marito ma non ci trovò lui, era Natasha ad esserle accanto.

<<Nat>>disse e la sua voce sembrò avere un suono opaco, lontano.

Gli occhi verdi della russa non si alzarono su di lei, indossava una canotta bianca

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Gli occhi verdi della russa non si alzarono su di lei, indossava una canotta bianca. La sua pelle era illuminata da un fascio di luce, si stringeva sotto le coperte bianche e al collo portava una catenina con un H, era la stessa collana che Hope aveva dato a Fury anni prima.
Poi la spia alzò gli occhi, erano diversi, in pace ma dentro sembrava esserci un riflesso arancione.

<<Sei qui>>continuò.

<<Sono sempre qui>>rispose Romanoff girandosi sul fianco.

<<No, non ci sei più>>

<<Ti voglio bene, Hope.>>

<<Davvero? Perché non riesco a sentirlo? Dov'è questo amore? Non riesco a vederlo, a percepirlo, a toccarlo.>>

<<Ho fatto del mio meglio>>aggiunse.

<<Allora perché mi hai abbandonata?>>

<<Non sarai sola, lei è con te>>si avvicinò toccandole la pancia rivelandole che sarebbe stata una femmina<<Sarò sempre con voi>>

<<Non voglio crescerla senza di te>>

<<Io la conosco già. Quando siamo arrivati in Wakanda T'Challa mi ha detto che a parte il wakandiano parlavano anche Swahili, quando ho scoperto che eri incinta ho cercato un nome ma solo ora mi è chiaro>>

<<Quale nome?>>

<<Guarda dov'è il tuo cuore, angelo mio>>sussurrò sfiorandole il viso.

𝐔𝐍𝐈𝐕𝐄𝐑𝐒𝐄 - 𝐓𝐡𝐞 𝐀𝐯𝐞𝐧𝐠𝐞𝐫𝐬Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora