Capitolo 11

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《Cominciò la sua nuova vita
tirandosi in piedi》
-Maze Runner 1

Cosa accadde dopo?
Bella domanda.
Washington D.C. era a pezzi, letteralmente.
Steve e Hope erano ugualmente distrutti e Bucky dopo due mesi non era ancora tornato, forse era meglio così.
Le giornate erano tutte uguali, i due si vedevano di rado, non che lo facessero sicuramente apposta, ma non avevano avuto più il coraggio di dirsi quelle parole tanto desiderate.
Tony e Bruce lavorano notte e giorno su quella macchina per la memoria, a volte funzionava, a volte saltava in aria.
Thor litigava in continuazione con Jane e per questo passava sempre più tempo con la sua compagna di squadra, Clint aveva detto che era andato in vacanza ma in realtà era con la sua famiglia quasi tutti i weekend. Nat invece passava tutte le mattinate in palestra e i pomeriggi scompariva andando chissà dove, Sam si faceva sentire tutti i giorni ma le cose non stavano andando nel verso giusto per lui.
Hope non avevo più pianto ma aveva persino iniziato a bere più del dovuto, all'inizio il suo metabolismo bruciava tutto ma più si concentrava e più si sentiva alticcia.
Le sembrava di vivere in una dannata bolla di sapone, nessuno parlava di quello che era successo quindi era come se non fosse mai accaduto.
Ogni volta che decideva di dormire sognava il suo Bucky, era strano chiamarlo suo ma era proprio l'espressione giusta, non era sicura che quello di adesso fosse come quello che lei conosceva prima, come se ce ne fosse più di una versione. Lo vedeva dopo la Seconda Guerra Mondiale mentre scappava dopo gli esperimenti, ricordava le notti passate a parlare e a baciarsi.
Sentiva il rumore delle ossa delle sue vittime con il braccio di vibranio, aveva rivisto i tre soldati tanto orgogliosi, quei flash abitavano nella sua mente senza smetterla di tormentarla.

Sentiva il rumore delle ossa delle sue vittime con il braccio di vibranio, aveva rivisto i tre soldati tanto orgogliosi, quei flash abitavano nella sua mente senza smetterla di tormentarla

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Improvvisamente però qualcosa bussò alla sua porta, Jarvis disse che si trattava di Stark, così lei respirò a fondo e poi aprì.
La prima cosa che vide fu una scatola di ciambelle rosa aperta, all'interno ce n'erano almeno una ventina, colorate e perfette.
Poi però saltò fuori Tony con l'armatura e un paio di occhiali da sole, ad un tratto però chiuse di botto quel ben di Dio di scatola.

<<Cosa stai facendo?!>>

<<Seguimi, Fata Smemorina>>rispose prendendole la mano e portandola all'ascensore.

<<Perché sei vestito così?>>

<<Così>>ripeté facendo una smorfia divertente una volta arrivati al terrazzo.

<<E perché siamo quassù all'alba?>>

Sbuffò<<Quante domande! Ultimamente siamo tutti molto impegnati, mangiare dieci ciambelle per uno mi sembrava divertente>>

<<Se questo è il tuo concetto di divertente>>

<<Possiamo sempre negoziare, io diciannove e tu una...>>

<<No!>>esclamò ridendo<<Mi va bene>>

Si sedettero sul cornicione dall'Avengers Tower, l'ultima volta che era stata lì avevano sconfitto Loki.
Tony si sdraiò mentre lei si sedette con le gambe verso l'oblio, aprirono la confezione e si buttarono subito nel mangiarle, per qualche minuto non parlarono ma Stark era troppo logorroico.

𝐔𝐍𝐈𝐕𝐄𝐑𝐒𝐄 - 𝐓𝐡𝐞 𝐀𝐯𝐞𝐧𝐠𝐞𝐫𝐬Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora