Capitolo Quaranta

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Rilassati, non hai niente
da rimpiangerti》

Le persone trovano tanti modi di non soffrire, ne trovano troppi.
Probabilmente perché è una cosa che viene da sola, una cosa personale e terribilmente distruttiva.
C'è chi si droga, chi si impegna, chi fa sport, chi uccide e combatte, chi beve e grida fino a non poter parlare, ma Hope, lei aveva scelto una strada diversa, aveva spento tutto ciò che la rendeva unica e beveva, ballava, combatteva, faceva tutto insieme a volte. Tony si rese conto di una cosa, non che fosse troppo tardi, ma che la persona che aveva davanti era sparita da qualche parte ed era colpa sua, aveva mentito così tanto.
Era passata una settimana dal fatto, Peter continuava a chiamare Happy dicendo che si annoiava e che aveva una pista su delle armi vendute ma Hope non lo seppe poiché era occupata a fare feste in tutta New York.
Ovviamente Stark le stava sempre vicino, non odiava la nuova versione, una volta, prima di Iron-man sarebbe rimasto attratto in un modo straordinario, era così bella, riccia, ironica, mostrava ironia e intelligenza in un secondo, ballava con un tale sensualità e delicatezza da far venire la pelle d'oca, si vestiva più attillata, non dormiva tanto ma non le pesava, aveva fatto due missioni in pochissimo tempo e Hope le aveva superate entrambi in modo impeccabile.
Il suo sorriso era diverso e il suo modo di combattere, di affrontare la vita, ovviamente era cambiato. Era come se qualcosa dentro di lei fosse andato via per un po', qualcosa che per quanto poteva amare non aveva più significato e aveva spento tutto questo, ma non sapeva come sarebbe tornata la ragazza di prima e non le interessava per il momento, lei era quella e per quanto si odiasse, ora si divertiva ad essere cattiva, veloce e sensuale, al centro dell'attenzione, si divertiva nel infliggere lo stesso dolore che aveva provato lei agli altri. Certo, non pensate che fosse una pazza psicopatica con dei piani per distruggere il mondo ; voleva semplicemente essere quello che non poteva essere, una persona senza anima dentro ai suoi demoni. Non c'era più spazio per la felicità, prima era triste e ora era vuota, passi metà della sua vita a cercare di fare le cose giuste, ad essere buono ma a cosa serve se la prendi sempre in quel posto? No, basta essere buone e sceme, avrebbe reagito, si sarebbe divertita e avrebbe mostrato che nessuno poteva essere un agente migliore di lei, cosa piuttosto vera visto che persino il Segretario di Stato le aveva mandato una lettera dicendo che era sorpreso del modo in cui fossero accurati tutti i suoi rapporti e che forse finalmente aveva messo la testa a posto, ma lui era così preso dalla sua vita che non poteva sapere cosa succedeva l'Avengers.

Un altra festa, altra gente, perlopiù soldati che volevano solo svagarsi, Tony vicino che la guardava dare i peggio di sé, non l'avrebbe fermata, non perché non volesse ma perché sapeva di essere il responsabile.
Si girò e la vide con in mano dell'alcol intenta a ridere con un tenente che le sorrideva timidamente, per un attimo sembrò una ragazzo normale ma durò poco perché versò da bere per entrambi.

Si girò e la vide con in mano dell'alcol intenta a ridere con un tenente che le sorrideva timidamente, per un attimo sembrò una ragazzo normale ma durò poco perché versò da bere per entrambi

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Si avvicinò e si appoggiò al bancone fissandoli, aveva il cuore in gola.

<<Sembra una bella festa>>esclamò Stark.<<nessuno così ubriaco da lanciarsi dai lampadari! Dovrebbero essere sempre cosi>>

𝐔𝐍𝐈𝐕𝐄𝐑𝐒𝐄 - 𝐓𝐡𝐞 𝐀𝐯𝐞𝐧𝐠𝐞𝐫𝐬Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora