Capitolo Quarantaquattro

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Quando nasci nessuno ti dice che dovrei combattere, forse per degli ostacoli che alcuni vedranno come degli obiettivi e altri che vedranno obiettivi diventare ostacoli. Dicono che ce la farai, che affronterai il tuo dolore, che sarai più forte di prima ma questo succede quando ormai hai già capito, quando già ti hanno buttato a terra e ti hanno ferito perché nel frattempo hai  già perso la persona che eri. Quindi diventi un'altra persona, più coraggiosa, più fredda e meno aperta verso il mondo, hai paura di aprire il proprio cuore a qualcuno, ed è difficile chiuderlo a quella persona dopo averlo fatto, lo apri ad un'altro, sei sicura che sarà quella giusta finalmente ma neanche lui fa quello che dovrebbe fare e cosa ti rimane? Un vuoto, forse il vuoto più grande che ti sia mai capitato di sentire, non piangi, certo, perché credi che piangere sia da deboli ma non puoi neanche negare che ti mancano più di quanto ti sia mancato qualcun altro in tutta la tua vita.

Hope era davanti ad una vetrata, riusciva a vedere tutto il campo di quella sede, la casa degli Avengers, ma gli Avengers non esistevano più e quello che ora Tony Stark voleva creare era una banda con persone che credevano di essere qualcuno ma che non erano nessuno in realtà perché non sapevano affrontare il loro dolore.
Hope percepiva che un giorno sarebbe tutto cambiato per sempre, un giorno avrebbe perso la guerra più grande di tutte,
ma non sapeva quando si sarebbe svolta.
E non sapeva come evitarla perché quando ci pensava  sentiva la morte, il dolore, la disperazione, era così tormentata.
Qualcuno si schiarì la voce dietro di lei, si girò vedendo il suo riflesso e rimasta senza parole, era lui, ogni cosa di lui sembrava come l'ultima volta che l'aveva visto in quello stesso posto. Ecco perché era lì, davanti a quel vetro, perché era l'ultimo posto in cui aveva visto stare senza essere triste.

<<Non guardarmi così, sono nella tua testa>>

<<Cosa?>>sussurrò lei mettendo una mano sul cuore.

<<Non sono reale>>

<<Allora perché sei qui?>>

<<Perché hai bisogno di vedermi>>

Ed era vero, i suoi capelli biondi, le sue iridi azzurre, il corpo muscoloso, la pelle brillante e bollente, la barba setetosa al contrario di chiunque, i denti bianchi con quel sorriso da farle perdere il respiro.

<<Mi manchi>>disse ad un tratto lei.

<<Mi manchi>>disse ad un tratto lei

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<<Ripetilo>>

<<Mi manchi>>

<<Continua>>

<<Ho cercato di nasconderlo, forse non solo agli altri ma anche a me stessa. Per tutto il tempo da quando ti conosco ho evitato di provare qualcosa, sapevo di provare davvero dei sentimenti ma li ho evitati, mi sono fatta del male e probabilmente ho fatto più male a te. Ma non potevo offrirti ciò che volevi perché sarebbe stato troppo bello, troppo facile e a me le cose semplici non piacciono, lo sai. Tony ha ragione, sono una masochista, mi faccio del male da sola e mi dispiace perché ti sei innamorato della persona sbagliata molti anni fa. Ma Dio mi sei mancato, ogni cosa di te mi è mancato e lo so, lo so, che non sei reale ed è proprio per questo che ho il coraggio di dirti tutto questo, perché so che tu non sei vero e che non puoi rispondermi, ridere di me. Non sei il mio Thor ma sei quello che ho immaginato e ho sperato per tanto tempo, non so cosa dovrei essere ma so che mi piace essere quello che sono quando sono con te, purtroppo non tutti possiamo avere ciò che vogliamo, non è così? Facciamo del nostro meglio quando il meglio non basta. Adesso vorrei avere il potere di raggiungerti, so fare milioni di cose stupide che non mi servono e quando si tratta di tornare da qualcuno io non ci riesco. Non riesco a tornare da te>>

𝐔𝐍𝐈𝐕𝐄𝐑𝐒𝐄 - 𝐓𝐡𝐞 𝐀𝐯𝐞𝐧𝐠𝐞𝐫𝐬Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora