C'è un esatto momento nelle nostre vite in cui si reagisce, ognuno fa una scelta e quella scelta cambia ogni cosa, ogni aspetto del futuro, ogni nostro sentimento e paura, ci rende vulnerabili e la salita al nostro obiettivo sarà appena iniziata. Per tutto il tempo Hope aveva cercato di immaginare l'esatto momento in cui tutta la sua vita era cambiata ma non sapeva trovarlo, quand'è che aveva preso una decisione davvero importante? Avrebbe tanto voluto sapere la risposta ma non c'era più tempo per pensare, solo per agire e sistemare tutto, aggiustare la situazione, riportare tutti indietro. Era tanto spaventata sul fatto che non ce l'avrebbe fatta, aveva una brutta sensazione e le sue vecchie visioni non sembravano avere un senso, così passò la notte a suonare al piano mentre Steve dormiva sul divano con la piccola Tasha, suonava senza smettere e guardava la sua famiglia, anche se lo schiocco l'aveva quasi uccisa forse anche vivere senza la bimba e il marito l'avrebbe uccisa. Ne valeva la pena, capì, valeva la pena aver perso tutto per avere sua figlia, il suo miracolo, la sua bellezza e il modo in cui era buona, completamente diversa da lei.
Quando l'alba arrivò tra le vetrate Hope trattenne le lacrime e sorrise dolcemente, si alzò smettendo di suonare e si sedette sul bordo del sofà, accarezzò il viso del marito che si svegliò con i suoi occhi azzurri illuminati dalla luce ed essi guardarono il loro piccolo angelo, Rogers a volte faceva fatica a capire che era tutto reale, che avesse avuto una figlia.Perciò entrambi la svegliarono, essa sbadigliò confusa e poi vivace come sempre seguì Steve in cucina, quando Hope si girò vide Natasha, era rimasta lì per ore ad ascoltarla e a guardarla. La russa era sempre così meravigliata, così piena d'amore verso quella loro amicizia, spesso pensava che se non avesse avuto Hope non avrebbe potuto sopportare lo schiocco, guardarla canticchiare nella notte stellata e sentirla sospirare le fece un gran bene, si ricordò ogni istante della sua vita e anche se aveva commesso degli errori sapeva di aver fatto anche cose buone, era pronta a sacrificarsi, a combattere e a riportare tutto indietro, non perché glielo doveva ma perché se l'universo si sente vuoto ha bisogno di sentire che c'è ancora speranza.
Così essa sorrise e preparò la colazione con la sua lunga treccia, gli altri si alzarono e mangiarono, definirono le ultime cose della missione e poi stettero in silenzio. Hope teneva in braccio la figlia e osservava ogni suo movimento, terrorizzata che sarebbe stata l'ultima volta. Dopo lo schiocco era diventata mortale, se si feriva doveva guarire ma anche se lo faceva più velocemente non voleva dire che fosse immune alla morte, se fosse morta questa volta non sarebbe più tornata, le gemme erano la speranza che avrebbe potuto avere ma della sua immortalità poco le interessava.
Quando tutti furono pronti, Pepper prese le bambine e le accompagnò nel magazzino del viaggio del tempo. Hope indossava la tuta e i capelli mori erano sciolti, era davvero bellissima ma quella sensazione allo stomaco non riusciva a togliersela.
Tutti gli Avengers si misero sulla piattaforma, tutti tranne Tony, Steve e Hope che rimasero davanti alla figlie. Stark abbracciò forte Morgan e la guardò con meraviglia, il suo piccolo genio, le assomigliava così tanto da fargli venire i brividi. Le baciò tutto il viso e poi baciò Pepper con dolcezza, prese in braccio Tasha coccolandola e le piazzò un bacio rumoroso sul naso. Hope abbracciò Morgan e le accarezzò i capelli, le disse di non essere preoccupata e poi passò alla figlia, tanto bella e bionda quanto un leone. La guardò con gli occhi lucidi.
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𝐔𝐍𝐈𝐕𝐄𝐑𝐒𝐄 - 𝐓𝐡𝐞 𝐀𝐯𝐞𝐧𝐠𝐞𝐫𝐬
Fanfic[DA REVISIONARE] Essere eroi non è sempre facile, soprattutto sopravvivere in un universo che sembra estraneo alla speranza. Hope, insieme alla sua squadra, gli Avengers, avevano il compito di salvare la loro casa e i loro principi da minacce catast...