Capitolo Trentaquattro

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《Ama ciò che non puoi avere》

Era passata una settimana da quando Hope era di nuovo alla base e gli incubi tornavano sempre a visitarla di notte.
Rudy viveva con loro, Visione era tornato ma sembrava che in testa avesse altro a parte la gemma, Natasha era veramente andata via per sempre e con lei il resto degli Avengers.
Peter Parker invece faceva l'amichevole spider-man di quartiere ma aveva incontrato la ragazza in giardino senza entrare, avevano riso molto ma sapeva esattamente che non si sarebbe risolto niente anche fingendo di stare bene.
Happy, che era tornato da Stark, passava molto tempo con tutti, era ancora strano però non vedere altre persone girare per casa.
Le cose con le forze dell'ordine si erano sistemate, avevano saputo chi fosse la donna scappata dall'ospedale, nessuno era morto ma alcuni agenti erano feriti ma si sarebbero rimessi presto.
Quella mattina Hope aveva bisogno di farsi una lunga doccia per pensare, per poter stare sola, sentiva che chi era rimasto non le toglieva gli occhi di dosso. Come se stesse per scoppiare, ed era vero, si sentiva una bomba alogeria.
L'acqua scorreva bollente sul suo corpo nudo, i capelli attaccati alle tempie, non aveva più pianto davanti a Tony o agli altri fingendo che stesse superando la cosa.
In realtà non era così, attaccò la schiena al vetro per poi scivolare a terra della grandissima doccia/vasca.
Cercò di rimanere impassibile, aveva il controllo delle sue emozioni ma sentiva davvero che forse sarebbe stato meglio morire che vivere in una realtà senza le persone che amava.
Tenne gli occhi aperti anche se fissi nel vuoto, appena li chiudeva vedeva tutto quello che era successo, pensò a quando Rudy le mostrò il video di Bucky che uccideva i genitori di Stark, avrebbe tanto voluto dire che non era lui quell'assassino ma i suoi lineamenti, il suo fisico, il suo braccio di vibranio e i suoi capelli lo identificavano perfettamente.
Pensò a Thor, fu davvero un brutto colpo sapere di avergli tolto la memoria di una cosa così bella, probabilmente ora lui non l'amava più e questo la faceva sentire peggio.
Sentì ad un tratto un rumore, si alzò di scatto e materializzò una pistola nella sua mano, aprì di scatto il vetro  e guardò oltre ma non c'era nessuno, era tutto nella sua testa?

Sentì ad un tratto un rumore, si alzò di scatto e materializzò una pistola nella sua mano, aprì di scatto il vetro  e guardò oltre ma non c'era nessuno, era tutto nella sua testa?

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Era molto confusa, forse aveva immagino tutto o forse era stato il getto dell'acqua a fare rumore, richiuse la porta respirando piano e tornò sotto l'acqua, aveva bisogno di pace.
Pensò ad altro, ma le saltò in testa Peter e Gamora, nelle visione che aveva visto sulla loro vita ci trovò dolore ma anche amore, lui aveva trovato la persona giusta e sorrise per questo, gli bastava che suo fratello fosse felice, ne ricordava il volto ma faceva sempre più fatica a ricordare la sua voce.
Si chiese perché fosse scappata da quella navicella, da lui e da Yundu, perché appena persa la memoria non aveva dato a loro tempo di spiegare?
Sarebbe stato tutto più semplice, non avrebbe tolto la memoria a Thor, Loki non sarebbe morto, non avrebbe conosciuto Bucky e il Wakanda, non sarebbe stata schiava, non sarebbe stata un avengers, molti  non sarebbero morti, e sopratutto non ci sarebbe stato Steve nella sua vita.
Sarebbe stata felice e forse avrebbe conosciuto Gamora e i loro amici, sarebbe semplicemente sua sorella e non il mostro che tutti abbandonano.
Un altro pensiero le balenò in testa, Loki sarebbe stato deluso di vederla così a pezzi, così sola, le avrebbe detto che in realtà aveva speso anni a proteggere quel mondo per cosa? Per farsi lasciare perché non c'era più bisogno di lei?
Senza accorgersi aveva tappato il buco e adesso l'acqua aveva raggiunto quasi il bordo, spense il getto e si lasciò cullare da essa, galleggiò mentre un po' di schiuma fuoriusciva dai bordi.
Sommerse tutto il volto andando sott'acqua, non faceva fatica a respirare, almeno finché non sentì un mano tirarla giù, non riusciva a tornare fuori, solo per un secondo ci riuscì e gridò a squarciagola il nome di Tony, qualcuno la stava spingendo sotto con tale violenza da farla stare male, continuò a urlare mentre l'acqua le entrava nei polmoni.
Poi entrò nella stanza Stark correndo, la prese e la tirò fuori con tutta la sua forza, prese di fretta l'asciugamano appeso al lavandino e glielo mise intorno senza guardare, sembrava in panico.

𝐔𝐍𝐈𝐕𝐄𝐑𝐒𝐄 - 𝐓𝐡𝐞 𝐀𝐯𝐞𝐧𝐠𝐞𝐫𝐬Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora