Capitolo Ottantaquattro

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Siamo ciò che amiamo
e ciò che odiamo》

Per tutta la nostra vita ci chiediamo cosa potremmo essere se solo avessimo cambiato qualche virgola del nostro passato, se ci fossimo comportati in modo differente sarebbe andata diversamente?
Hope accarezzava il pancione di nove mesi guardando fuori dalla finestra, gli altri mangiavano cinese parlando ma lei non prestava attenzione.
Si domandava in continuazione cosa avrebbe potuto fare per cambiare gli avvenimenti che sembravano essere successi il giorno prima, nessuno di loro stava bene ma uniti si finge meno e fa anche meno male.
La pioggia cadeva leggera al movimento delle dita con le unghie lunghe e viola, sembravano danzare.
Non aveva più visto nient'altro, nessuna visione, nessun fantasma dal matrimonio e questo non l'aveva detto a nessuno.
Però desiderava vederli, vedere il suo bambino, i suoi amici, quella versione di Thor, sentirli dire che stava vivendo nel modo giusto.
Indossava un abito grigio liscio e aveva la schiena appoggiata alla spalla di Steve, lui la circondava con un braccio mentre poggiava la testa nell'incavo del suo collo. Egli guardava i loro amici che ridevano mentre sua moglie era di un altro umore.
Tony si sedette davanti a lei, le sollevo le gambe e le mise sopra le sue accarezzandole, la guardava come se fosse la cosa più preziosa al mondo.
Non parlavano, Hope era troppo attenta a come stesse modificando il tempo e Stark a come potesse essere così naturale.
Sua figlia Morgan stava crescendo, aveva quasi un anno e se la bambina fisicamente era identica al padre come per la intelligenza, aveva solo la dolcezza di Pepper, ma aveva qualcosa di Hope. Come se fosse anche figlia sua.
La stessa cosa era successa a Jr.
Quei due avevano un legame così profondo, viscerale che nessuno avrebbe mai potuto capirlo.

<<Stai bene, Fata Incinta Smemorina?>>

<<Sempre>>mormorò fissando fuori, poi allungò la mano libera e prese quella di lui, era calda e la confortò.

<<Cosa non va?>>

<<Va tutto bene>>

<<Al terza palla che dici niente ciambella>>

Rise, per poi tornare seria<<Hai mai pensato a come sarebbe andata se fossi scomparsa io?  So che se tu te ne fossi andato non avrei retto, lo so per certo. Non posso vivere senza di te ma tu..ci hai mai pensato?>>

<<Mi è successo.>>sospirò triste<<E mi sono sentito soffocare. Hope, che domande fai?>>

<<Mi spiace>>

<<No, intendo perché ci pensi? Siamo vivi>>

<<Però a volte mi sento come se fossi diventata cenere anch' io, mi domandavo solo come sarebbero stati gli altri se fosse successo anche a me>>

<<Mi sarei sentivo una merda.>>sussurrò<<Non voglio certo vivere in un mondo dove non ci sei>>

<<Una volta ci sei riuscito>>

<<Non stavo vivendo, solo perché uno ride non vuol dire che sta bene. Ed io non stavo bene, tu sei il mio mondo. Sei il mio universo, sei il mio tutto>>

<<Ma ora è diverso, hai una famiglia>>

<<L'ho sempre avuta>>commentò<<Ma se intendi moglie e figlia a carico allora è nuova anche per me>>

Lei ridacchiò<<Scemo>>

<<Dicevo davvero, tesoro>>tornò serio.<<Siamo sopravvissuti e so che cosa vuol dire pensare che altri lo meritassero più di noi, bimbo ragno ad esempio, meritava di vivere ed io l'ho deluso>>

𝐔𝐍𝐈𝐕𝐄𝐑𝐒𝐄 - 𝐓𝐡𝐞 𝐀𝐯𝐞𝐧𝐠𝐞𝐫𝐬Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora