Capitolo 85

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I bambini sono trasparenti, riesci sempre a vedere le loro intenzioni, i loro sogni, la loro dolcezza.
Le loro bugie sono talmente piccole da divertire un adulto.
I bambini però hanno dei poteri, non solo la fantasia di estraniarsi ma amano incondizionatamente e vedono.
Sì, vedono quello che i grandi non riesco neanche a percepire, vedono ciò che c'è anche cosa potrebbe succedere.
Si divertono con poco, la loro risata risana le ferite e si comportano esattamente come vogliono, a volte come i genitori, a volte sono così meravigliosi da essere totalmente sé stessi.
La piccola Tasha era così.
Ella era l'essere più dolce, bella e gentile dell'universo.
Aveva i capelli biondi e boccolati, gli occhi azzurri come suo padre.
Aveva preso l'umanità della mamma, l'intelligenza dai due zii Tony e Bruce.
Era obbediente come Okaye, tenace come Carol. Si ricordava tutto come Nebula, le piaceva il saluto militare come Rudy, era divertente come Rocket.
Era un mix di tutte le persone che la stavano crescendo.
Il mondo sapeva ovviamente che Hope e Steve, compreso Stark, avessero delle figlie e tutti si chiedevano come fossero.
Quel giorno la piccola Tasha compiva 5 anni, Morgan ne aveva sei invece.
Il compleanno di Tasha ogni anno era come il giorno più importante per tutti.
Per Morgan si facevano sempre grandi feste ma, per la sua piccola migliore amica, era il giorno in cui si poteva fare tutto ciò che voleva.
Negli anni aveva espresso desideri contrastanti e strani, divertenti o tristi.
Ma la sua mamma e il suo papà erano così innamorati di quella testina bionda da permetterle di fare persino il bagno negli spaghetti a tre anni. Steve praticamente cercò di dirle di no ma la zia Nat lo convinse a dire di sì.
Avevano fatto cose folli ma coi parenti che si ritrovava poteva fare qualsiasi cosa ed era amata.
Hope e Steve erano spesso impegnati tra  gruppi di sostegno, New Asgard e il Wakanda. Per non parlare di come Tasha occupasse tantissimo tempo, in più non voleva un fratellino o una sorellina, le piaceva essere il centro del loro mondo.
Morgan era davvero un esserino straordinario, intelligente e riusciva sempre a rubare l'attrezzature del padre ma era ovvio che non ci fosse paragone contro Natasha Sarah Rogers.
Quella bambina aveva qualcosa che nemmeno Jr aveva fatto in tempo a scoprire, aveva dei poteri.
Jr aveva solo scatenato un fulmine, vivendo in una navicella non era riuscito ad avere giusti impulsi ma la sorella sì.
L'amore tra i due Avengers non era mai andato via, non era mai scemato neanche una volta. Litigavano? Oddio si, mai davanti alla bimba ma capitava che fossero in disaccordo per lei, per le missioni e cosi via ma il loro segreto era che non andavano mai a dormire arrabbiati.
Facevano pace ogni volta con un bacio, con la risata di Tasha, con un ballo, con una notte di passione. Si amavano in un modo davvero incredibile, avevano quello che avevano sempre sognato, però non c'era giorno che entrambi non si abbracciassero per quello che era successo.
Quel dolore al petto, quel vuoto che le due bambine non conoscevano, lo sentivano tutti i sopravvissuti.

<<Buongiorno!>>urlò una voce in sala.

Tasha si alzò di scatto dalle gambe della madre, ella sedeva appoggiata la schiena al petto di Steve.
La bimba corse con tutta la sua forza in braccio allo zio, la prese in braccio e le baciò i capelli biondi. Poi si alzò Cap lasciando Hope sola.
Quest'ultima guardò le persone davanti a lei con un sorriso dolce, non sentiva ciò che dicevano ma li guardava, come a voler immagazzinare quel ricordo più che poteva.
Amava essere la madre di una creatura così meravigliosa, se la immaginava da grande e ogni volta le veniva il magone perché Jr non sarebbe mai diventato grande.
Non avrebbe mai potuto festeggiare un compleanno, dove poter fare qualsiasi cosa.
Non sarebbee mai potuto crescere.
Non avrebbe mai potuto prendersi la prima cotta, prendere il diploma, controllare i suoi nuovi poteri.
Non avrebbe mai potuto innamorarsi di qualcuno, di una brava ragazza.
Non si sarebbe mai sposato, non sarebbe mai stato padre.
Era sparito tra il vento mentre piangeva, terrorizzato chiedendo ai suoi genitori di salvarlo. Ancora oggi Hope faceva degli incubi. Andava correndo a controllare Tasha nel suo letto, la stringeva a se, promettendosi che non l'avrebbe mai più lasciata andare, che l'avrebbe sempre protetta.

𝐔𝐍𝐈𝐕𝐄𝐑𝐒𝐄 - 𝐓𝐡𝐞 𝐀𝐯𝐞𝐧𝐠𝐞𝐫𝐬Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora