《Mi hanno piantato dentro
così tanti coltelli che quando mi regalano un fiore all'inizio
non capisco neanche cos'è.
Ci vuole tempo》
-Charles BukowskiQuando atterrarono sull' aeromobile Hope cercò di mettere un piede a terra, ma all'improvviso realizzò che da sola non sarebbe riuscita a fidarsi dello SHIELD e sopratutto a camminare in quello stato.
Steve non le mollava gli occhi di dosso, era visibilmente preoccupato e sapeva che non sarebbe stato facile aiutarla ma aveva fatto una promessa e intendeva mantenerla fino alla fine. Forse perché aveva trovato un motivo più che sufficiente per vivere.
Natasha, Bruce e Stark uscirono subito dopo aver aperto il portellone, li aspettavano fuori mentre Steve la prendeva in braccio, la ragazza lo osservò tenendo strette le braccia a quell'uomo che sorrideva appena.<<Perchè mi stai fissando?>>chiese diretto.
<< Ti dà fastidio?>>non gli rispose davvero perché era imbarazzata e lui la imitò.
Come poteva dirgli che lo trovava bello? Forte, intelligente, indipendente, tormentato e così gentile?
Quando arrivarono fuori si accorse che usava lo scudo per coprirle le gambe, ma non perché facesse freddo ma non per mostrarle agli altri.<<É un sommergibile>>affermò Steven con un tono un pochettino disperato.
<<Bene, rinchiuso sotto il mare. Volete proprio morire!>>esclamò ironicamente Bruce che fece una faccia divertente a Hope.
Steve la tenne stretta anche quando si fermò scoprendo che stavano volando, anche lei guardò giù e rimase senza parole.
<<Lo sapevo che c'era la fregatura! Volare è anche peggio>>continuò il dottore e questa volta era serio.
<<Signori, è meglio entrare perché tra poco non si potrà più respirare. E credo che Hope abbia freddo>>li avvisò Nat.
Loro annuirono, Hope guardò il Capitano ma stavolta senza farsi beccare, Stark parlava di come si sarebbe trovata bene, ma non ascoltò nemmeno una parola perché le doleva troppo la testa. Era come se si stesse avvicinando un ricordo, poteva farcela ma era preoccupata perché non voleva scoprire qualcosa di brutto.
La portarono davanti ad una cabina ordinaria e Natasha le mostrò tutto quello che doveva sapere. Congedarono gli uomini nonostante Steve le avvisò che si sarebbe cambiato per poi aspettarle fuori nel corridoio.
La prima cosa che fece Hope fu quella di fare una doccia calda, era bollente per chiunque ma per lei non era niente, stare in piedi era ancora faticoso. Quando uscì si guardò bene cercando di essere convincente e trovò la spia seduta sul letto singolo duro e grigio. Aveva in mano una tuta nera aderente con dei marchi strani sopra, sul tavolino freddo era presente una fascetta a forma di pistola, dentro l'arma.
Le venne voglia di vivere e si accorse che la vita non era una ma era vivere ogni giorno.<<Mettiti questa.>>disse con un sorriso freddo, probabilmente era nei suoi pensieri.
Hope annuii e prese fra le mani il tessuto ghiacciato, tornò in bagno e se la indossò in fretta, non sapeva come aveva fatto ma sembrava facile, come se fosse stata un abitudine in passato.
Uscì e la donna rossa la guardò con un ghigno malizioso pensando a quanto sarebbe piaciuto al caro Capitano ; le stava in modo perfetto, lasciando poco spazio all'immaginazione, metteva in risalto le sue curve meravigliose che erano ricomparse, lo scollo a V era presente mentre l'altra non lo possedeva, il seno era delineato da due righe blu comode, Natasha le fece segno di sedersi sul letto e si inginocchiò davanti a lei prendendo gli stivaletti neri alti.
Erano bellissime, Hope pensò che magari non sarebbe riuscita a camminarci ma invece le calzarono a pennello.
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𝐔𝐍𝐈𝐕𝐄𝐑𝐒𝐄 - 𝐓𝐡𝐞 𝐀𝐯𝐞𝐧𝐠𝐞𝐫𝐬
Fanfiction[DA REVISIONARE] Essere eroi non è sempre facile, soprattutto sopravvivere in un universo che sembra estraneo alla speranza. Hope, insieme alla sua squadra, gli Avengers, avevano il compito di salvare la loro casa e i loro principi da minacce catast...